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LA BIRBA
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Manifesto etico La Birba

Il progetto La Birba è nato nel 1998 e da subito l’idea è stata quella di rivolgersi ad un pubblico curioso, consapevole e informato.
Il concetto alla base della nostra idea non è mai stato solo spendere meno, ma soprattutto spendere meglio. Si risparmia sicuramente tanto sia su attrezzature come trio, lettini o seggioloni, giochi, bici o abbigliamento (non solo nei periodi di sconto) e allo stesso tempo si condivide una filosofia di acquisto sostenibile e a km zero – i nostri fornitori, genitori che vendono abiti e attrezzature che i loro bimbi non usa più, sono tutti locali.
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Manifesto etico La Birba
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Trasporto bambini in auto: cosa cambia dal 1° settembre 2024?

A partire dal 1° settembre 2024 entrerà in vigore la normativa ECE R129, il Regolamento Europeo che definisce gli standard di sicurezza dei seggiolini auto.

Ma cosa cambia per i consumatori e utilizzatori dal 1° settembre 2024?
In Italia, per chi viaggia con i bambini a bordo non cambia nulla!

Chi possiede un seggiolino ECE 44 con omologazione 03 o 04, potrà continuare ad usarlo senza incorrere in alcuna sanzione e sarà tenuto a rispettare l’art. 172 del codice della strada, esattamente come accade da circa 30 anni a questa parte.

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Trasporto bambini in auto: cosa cambia dal 1° settembre 2024?
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Come vestire bene i propri figli senza spendere?

Ecco un articolo dal Blog di Missclaire su come vestire i propri bimbi con abiti di qualità senza spendere troppo. L’autrice suggerisce qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero.

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Come vestire bene i propri figli senza spendere?
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Bimbi in acqua, 10 regole per la loro sicurezza

È finalmente arrivata l’estate e, per chi può, il momento per portare i bimbi al mare o in piscina. Mai come ora abbiamo bisogno di rilassarci, ma occorre sempre vigilare sui più piccoli. Come dobbiamo comportarci esattamente quando i nostri bambini sono in acqua?
Ne parlano gli esperti di Educazione Acquatica con una campagna di sensibilizzazione, patrocinata dal Ministero della Salute, in cui spiegano quali accorgimenti utilizzare con i nostri bambini dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare.
Leggi i 10 consigli importanti per mamma e papà sul blog Alla Birba C'è

Bimbi in acqua, 10 regole per la loro sicurezza
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Porta la SPORTA (e non la porta…)

Porta la tua shopping bag per gli acquisti alla Birba e noi ti regaliamo 1 punto!
Non importa se è quella che hai ricevuto da noi o una borsa che hai tu a casa, l’importante è riciclare e non sprecare!
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Perché le uova sono un simbolo della Pasqua?

L’uovo è senza dubbio uno dei simboli della Pasqua: di gallina, dipinto, di cioccolato o di zucchero, è parte integrante della festa. La simbologia delle uova ha una storia antichissima e affonda le sue radici nella tradizione pagana. Per gli antichi l’uovo era il simbolo dell’unione tra cielo e terra, per gli egizi era il fulcro dei quattro elementi: fuoco, terra, acqua e aria. I romani seppellivano nel terreno un uovo dipinto di rosso come auspicio di buon raccolto. L’uovo diviene simbolo della vita che nasce, l’origine, e presso i popoli antichi era un dono che veniva scambiato in occasione delle feste primaverili, come simbolo della fertilità e dell’eterno ritorno della vita.

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Pi greco Day, perché si festeggia?

Come sarebbe la nostra vita senza i numeri? Forse non ci abbiamo mai pensato, ma viviamo immersi e circondati in una realtà fatta di orari, date, distanze, prezzi e metri quadri, di numeri insomma. Pensiamo a compleanni e ricorrenze, minuti che occorrono per percorrere metri o chilometri, pesi e quantità delle ricette, medie matematiche… Sempre numeri. Numeri che processiamo quotidianamente grazie alla matematica.

Secondo Galileo la matematica è l’alfabeto col quale Dio ha costruito l’universo. Infatti la matematica è lo studio dei numeri in relazione all’universo (e alla nostra realtà, quindi), ed è uno strumento per esprimere concetti astratti in modo logico e sintetico. E noi, che ci piaccia o no, la usiamo tutti giorni…

Cos’è il Pi Greco? Scoprilo sul blog Alla Birba c'è

Pi greco Day, perché si festeggia?
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Perché l’8 marzo si regala la mimosa?

Anche se la festa dell’8 marzo è in declino e vissuta da molte come anacronistica, la tradizione di regalare mimosa resta e la storia della sua ideatrice è una vera celebrazione della donna.

La guerra era appena finita, l’Italia ricominciava a vivere, le donne andavano per la prima volta al voto, e in Parlamento qualcuno propose di reintrodurre la festa dell’8 marzo, oscurata per vent’anni dal fascismo.

Si cercava un simbolo della festa, un fiore. Venne scartata la violetta, secondo le parlamentari che si opposero era un fiore costoso e difficile da trovare.

A quel punto, prese la parola Teresa Mattei.

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Il 27 febbraio è la Giornata mondiale dell’Orso Polare

In occasione della Giornata mondiale dell’Orso Polare, che ogni anno si celebra il 27 febbraio, il WWF lancia l’allarme per questa specie divenuta simbolo di un cambiamento climatico catastrofico.
Gli orsi polari hanno bisogno del ghiaccio marino per riprodursi e cacciare, ma se l’andamento di fusione delle calotte polari e la scomparsa di habitat idonei proseguiranno con il trend degli ultimi decenni, alcuni studi ipotizzano che in soli 35 anni rischiamo di perdere fino al 30% della popolazione di questa specie.

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Oggi è una delle tante giornate dedicate al gatto!

Amiamo così tanto i nostri amici felini che a loro abbiamo dedicato diverse giornate: l’8 agosto si festeggia nel mondo l’International Cat Day (data scelta dall’International Fund For Animal Welfare perché agosto è il mese in cui spesso gli animali vengono abbandonati), in Europa viene celebrato il 17 febbraio, il 22 febbraio in Giappone, in Russia il 1 marzo e il 17 novembre è la giornata dedicata al gatto nero. 

Possiamo quindi festeggiare i gatti oggi, ma siccome li adoriamo, anche in tutte le altre date. Ogni occasione è buona per ricordare quanto amiamo questi animali: eleganti, indipendenti, testardi, magnetici, misteriosi, dispettosi, sensibili, permalosi, dolcissimi, complessi, in poche parole meravigliosi.

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Oggi è una delle tante giornate dedicate al gatto!
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Il gatto ha otto zampe!

Il nostro amico felino è talmente speciale che di giornate dedicate a lui ce ne sono almeno due: l’8 agosto che si celebra in tutto il mondo e il 17 febbraio in cui la ricorrenza è nazionale.

Il gatto è senza dubbio l’animale domestico più affascinante che conosciamo, è elegante, indipendente, fiero, magnetico e misterioso. Ma è anche molto buffo e noi per celebrarlo abbiamo scelto le parole divertenti (ma assolutamente serissime) di un bambino francese di 9 anni, pubblicate da Georges Ravon su Le Figaro il 6 maggio del 1952.

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Il gatto ha otto zampe!
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Il regifting, l’arte di riciclare i regali non graditi

L’usanza di riciclare i regali poco graditi è una consuetudine ormai consolidata e ora ha anche un nome: regifting. Non solo è giusto riciclare i regali in nome della sostenibilità ambientale, ma è addirittura un’arte. Abbiamo ricevuto in dono un libro già letto, un vestito della taglia sbagliata, un gioco che nostro figlio possiede già o un oggetto che proprio non c’entra nulla con noi? Nessun problema, là fuori probabilmente c’è qualcuno che non desidera altro che ricevere quell’oggetto lì, proprio quello.

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Il regifting, l’arte di riciclare i regali non graditi
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Bambini all'aperto col freddo e nanna sotto zero

Chi l’ha detto che il freddo fa ammalare? Molte persone sono convinte che portare i bambini all’aperto nei giorni più freddi li esponga al rischio di malattie ed influenze. La verità è che il freddo non fa ammalare, la vera causa del raffreddore invernale, che è una forma virale, è il chiudersi in ambienti chiusi affollati di gente.

Ci si ammala in casa non fuori!

Nei paesi nordici, dove le temperature possono scendere ben oltre lo zero, esiste addirittura la pratica della nanna sotto zero, in molte città, dalla Danimarca alla Finlandia, non è insolito trovare file di passeggini allineati all’ingresso dei negozi.

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Bambini all'aperto col freddo e nanna sotto zero
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Happy Holidays (ma davvero felici!)

La felicità esiste e possiamo raggiungerla, un passo al giorno, attraverso piccoli esercizi quotidiani. Non ci resta che scoprire la bellezza che abbiamo intorno e dentro di noi e imparare a vedere sempre il lato positivo, anche in quello che in apparenza non ne ha. 
Vi auguriamo di trascorrere uno splendido Natale, giorni di festa felici e luminosi, pieni di sorrisi e serenità. Abbiamo preparato per voi una playlist di Natale che racchiude tutte le canzoni che ci hanno accompagnato durante i piccoli esercizi di felicità del Calendario d’Avvento.
 
Scarica la playlist di Natale
 
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Calendario d’Avvento: 24 piccoli esercizi di felicità

L’Avvento è il momento dell’attesa e con il nostro calendario vogliamo riempire questa attesa con piccoli esercizi di felicità. Sono consigli e suggerimenti che possono cambiare le nostre giornate e riempirle di positività. Perché in fondo la felicità è quello che cerchiamo e bramiamo tutti.
Segui sul blog il Calendario d’Avvento 2023 

<b>Calendario d’Avvento: 24 piccoli esercizi di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 24° piccolo esercizio di felicità

Essere grati per quello che si ha

Le persone felici sono soddisfatte di quello che hanno, si stupiscono per le piccole cose e affrontano la realtà con un sorriso. Le persone felici si accorgono di quello che c’è, non di quello che manca, e non provano delusione per quello che non possiedono.
Rincorrere i beni materiali rende infelici, nulla ci appagherà, conquistata una cosa ne vorremo subito un’altra e un’altra ancora… Il marketing è studiato per renderci insoddisfatti, crea bisogni che non abbiamo per venderci prodotti che non ci servono. Ci inducono a provare frustrazione per ciò che non riusciamo a possedere. Ma quello che ci rende davvero felici non solo non si compra, il più delle volte lo abbiamo già. Una cena con gli amici, una serata in famiglia, una passeggiata nel bosco, la risata di un bambino, un tramonto, un campo pieno di margherite, una corsa con il cane, il cielo stellato… Come si fa a non essere grati per il cielo?
Godiamoci queste festività con la lente della gratitudine, senza dare mai nulla per scontato, poiché, a volte, la felicità è a un passo da noi, ma non sappiamo riconoscerla.

Qui sotto c’è l’ultima pallina da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

24 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 24° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 23° piccolo esercizio di felicità

Sciogliere i sensi di colpa

A volte quando sperimentiamo la felicità ci chiediamo se meritiamo quello che ci sta accadendo… È il senso di colpa, una delle reazioni più arcaiche e radicate della nostra mente. È come se non potessimo permetterci la felicità, come se fosse un tabù, qualcosa che non deve essere vissuto perché la vita, in fondo, è fatta di sofferenze. Viviamo in una società che ci insegna a sopportare, a fare sacrifici, a impersonare il ruolo doloroso che ci è stato imposto. Così quando la felicità ci sfiora, fingiamo di non vederla e addirittura rinunciamo a lei.

Qui sotto c’è la palla del 23 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

23 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 23° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 22° piccolo esercizio di felicità

Conoscere, esplorare, viaggiare

Viaggiare apre la mente, scoprire nuove culture, conoscere nuove persone, amplia i nostri orizzonti e mette in gioco parti di noi sopite dalla routine quotidiana. Da bambini amavamo esplorare, scoprire luoghi nascosti, assaggiare nuovi cibi, sperimentare nuovi giochi, eravamo nella fase dell’esplorazione e della curiosità. La scoperta è un bisogno primordiale dell’essere umano, serve a sentirsi vivi e aiuta a progredire e a crescere. Viaggiando si rimette in circolo quell’energia creativa bloccata dal trantran quotidiano. Durante il viaggio ci mettiamo in discussione, troviamo nuove risorse per affrontare situazioni sconosciute, siamo inondati da nuovi stimoli e possiamo vedere la realtà da un nuovo punto di vista. Per capire cosa ci rende davvero felici occorre sperimentare di tutto, e il viaggio è un ottimo modo per farlo.

Qui sotto c’è la palla del 22 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

22 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 22° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 21° piccolo esercizio di felicità

Connettersi con gli altri

Sentirsi in contatto con le altre persone è alla base della felicità, la nostra e la loro.
Creare e coltivare legami profondi con partner, famigliari, amici, colleghi di lavoro, compagni di scuola, vicini di casa o altri soggetti della nostra comunità, aiuta a vivere meglio e a essere più felici. È quindi importante agire per costruire, mantenere e rafforzare le nostre relazioni.
La connessione a una comunità fornisce amore, condivisione, forza, sostegno e può aumentare il nostro senso di autostima. Un atteggiamento collaborativo e non competitivo, pensare noi anziché io, sviluppa il nostro senso di appartenenza, ci rende parte di qualcosa di più grande e dona significato alla nostra vita.

Qui sotto c’è la palla del 21 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

21 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 21° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 20° piccolo esercizio di felicità

Accettare ciò che siamo

Nessuno è perfetto e accettarlo renderebbe tutti più felici. Paragonarci agli altri e cercare la perfezione non porta a nessun risultato se non a una costante frustrazione e alla convinzione di non essere mai all’altezza. Occorre essere più comprensivi e gentili con noi stessi, anche quando sbagliamo e quando non somigliamo al nostro ideale. I social rendono molto facile il confronto tra ciò che sentiamo dentro di noi e la percezione che abbiamo delle altre persone e della loro vita dall’esterno, e molte volte l’immagine che rimandano è fasulla. Spesso rincorriamo un ideale che non esiste. Riconoscere i propri limiti, le nostre imperfezioni, i nostri sbagli, ma essere tolleranti prima di tutto a noi stessi (ma anche gli altri) crea benessere. Essere capaci di conoscere e accettare la nostra umanità, essere veri e reali piuttosto che cercare di essere perfetti è alla base di una vita più felice.

Qui sotto c’è la palla del 19 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

20 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 20° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 19° piccolo esercizio di felicità

Imparare la resilienza

Non possiamo scegliere quello che ci accade e le difficoltà fanno parte della vita di tutti noi. La scienza dimostra però che possiamo apprendere abilità, azioni e abitudini di pensiero che aumentano la nostra naturale resilienza. Non è sempre facile essere felici, eppure ciò che determina il nostro benessere è anche la nostra capacità di reagire davanti a una perdita, a un fallimento o a un trauma.

Qui sotto c’è la palla del 19 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

19 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 19° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 18° piccolo esercizio di felicità

Sperimentare la creatività

Diversi studi confermano che la creatività rende felici. Attività creative e rilassanti come dipingere, scrivere poesie o canzoni, cucinare, lavorare a maglia, cantare o suonare, costruire o aggiustare oggetti, ci fanno sentire bene. Il modo migliore per dare un senso alla nostra vita è creare. Creare significa lasciare una traccia di noi, aggiungere qualcosa che prima non c’era. Non occorre essere grandi artisti, basta provare piacere nel fare qualcosa per il gusto di farla e perché ne abbiamo voglia. Spesso poi si tratta di attività che abbiamo sempre desiderato fare o che facevamo da bambini e per qualche motivo abbiamo dimenticato.
Ritroviamo dunque il piacere di usare i colori, di sporcarci le mani, di arrotolare un gomitolo di lana, di scrivere con la penna su carta e liberiamo il piccolo artista che è in noi. Perché la creatività dona una felicità intima che risponde al nostro bisogno di sentirci vivi.

Qui sotto c’è la palla del 18 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

18 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 18° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 17° piccolo esercizio di felicità

Riconoscere i nostri desideri

Spesso ci sentiamo insoddisfatti e inadeguati, perché non riusciamo a ottenere quello che desideriamo. Ma i nostri desideri sono autentici? Rispondono davvero a un nostro bisogno intimo o sono frutto di condizionamenti esterni? Siamo bersagliati quotidianamente da messaggi con modelli da seguire, bisogni indotti, proposte di oggetti irrinunciabili da possedere.

Qui sotto c’è la palla del 17 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

17 palla di Natale

Calendario d'Avvento: 17° piccolo esercizio di felicità
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Calendario d'Avvento: 16° piccolo esercizio di felicità

Prendersi cura di un animale o una pianta

Niente ci stupisce di più della gratuità affettiva degli animali. A loro non importa se siamo belli o brutti, simpatici o antipatici, Paperon de Paperoni o Paperino, loro ci amano incondizionatamente. E anche il loro amore è felicità. Allora possiamo cercare un pezzettino di questa felicità al canile o al gattile adottando un trovatello e prendendoci cura di lui. Oppure, se abbiamo già un animale, possiamo ritagliarci un po’ di tempo e stare insieme a lui, cercando di godere pienamente dei momenti di gioco o di coccole.

Qui sotto c’è la palla del 16 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

16 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 16° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 15° piccolo esercizio di felicità

Fare delle cose per gli altri

Fare del bene fa bene! Agli altri, ma anche a noi stessi. Cercare il benessere degli altri e prodigarsi per loro è una delle prime azioni che portano felicità. Dare una mano, offrire un aiuto, fare un piacere a qualcuno, donare tempo o denaro ci aiuta a infatti a sentirci meglio con noi stessi, rafforza le relazioni con le altre persone e aiuta a combattere la depressione. Impariamo dunque a pensare anche agli altri e assaporiamo insieme a loro piccoli momenti di felicità.

Qui sotto c’è la palla del 15 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

15 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 15° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 14° piccolo esercizio di felicità

Trasformare i problemi in sfide

Perché capitano tutte a me? Lo abbiamo pensato tutti… Ogni volta che qualcosa non funziona come avremmo voluto, tendiamo a visualizzare un problema enorme. La realtà non è mai come l’abbiamo immaginata e non possiamo controllare tutto quello che abbiamo intorno, ma possiamo cambiarie il nostro punto di vista e decidere come i problemi influenzano la nostra vita. Le parole fanno un’enorme differenza. Così se sostituiamo il termine problema con sfida possiamo affrontare la situazione con coraggio e determinazione. Perché ogni sfida è un’opportunità di crescita e di conseguenza non occorre evitarla, ma affrontarla a testa alta.

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14 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 14° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 13° piccolo esercizio di felicità

Uscire di casa

In casa si sta bene, ci si sente protetti e al sicuro, ma bisogna sforzarsi un po’, vincere la pigrizia e uscire dalla nostra zona di comfort. Spesso l’infelicità è racchiusa tra le mura di casa e si autoalimenta, più le persone si fermano, meno sono felici. Uscire significa conoscere, sperimentare, assaporare, significa cogliere opportunità, scoprire passioni, trovare nuove ispirazioni e significa soprattutto andare incontro alla felicità.
Meglio dunque uscire e sperimentare la bellezza di ciò che ci circonda: una passeggiata in montagna, uno spettacolo teatrale, un concerto, un giro in bici, un film al cinema, un aperitivo con gli amici, una mostra, un giro in centro, vale tutto, purché sia qualcosa di nuovo che ci permetta di aprire la mente e provare stupore.

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13 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 13° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 12° piccolo esercizio di felicità

Prendere una pausa dai problemi

Ricordiamoci di tanto in tanto di prendere una pausa dai nostri problemi per riprendere fiato e riordinare le idee. Non significa dimenticare o evitare di affrontare le questioni spinose, al contrario, qualche volta lasciare i problemi fuori dalla porta è utile e necessario per allontanarsi dal campo di battaglia e godersi qualche attimo spensierato. Giochiamo con i nostri bambini, portiamo il cane in montagna, usciamo con gli amici, visitiamo una città o un museo… Quando rientreremo potremo concentrarci sui guai da risolvere con nuove energie e magari anche nuove idee.

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12 palla di Natale

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Calendario d'Avvento: 11° piccolo esercizio di felicità

Dire la verità

Capita a tutti di mentire, spesso lo si fa senza pensarci, come fosse una cosa naturale. Ma non lo è. Se diciamo bugie finiremo col dubitare anche di noi stessi, dimenticheremo i nostri principi, cercheremo di aggirare i problemi. Le menzogne sono impegnative da elaborare e da sostenere e provocano stress e nervosismo. Se dimentichiamo la versione che abbiamo fornito, inventiamo altre bugie e, come Pinocchio, alla fine verremo sgamati. La nostra mente poi tende a proiettare sugli altri i propri pensieri, così ci convinceremo che tutti mentono.
Ma, per fortuna, non è così, c’è chi sceglie la sincerità ed è più felice.

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11 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 11° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 10° piccolo esercizio di felicità

Vivere nel presente

Vivere nel presente significa non preoccuparsi del passato e non temere il futuro. Ovviamente è giusto e importante imparare dal passato e pianificare il futuro, ma dobbiamo sforzarci di focalizzare i pensieri sul momento attuale. Far vagare la mente tra quello che è stato e quello che potrebbe essere causa inutili preoccupazioni e stress. Se c’è qualcosa che mette ansia nel futuro, occorre pensare a cosa si può fare nel presente, nel qui e ora, per risolvere il problema. Il segreto è concentrarsi su un compito e lasciarsi assorbire, senza fare congetture sul futuro o recriminare per il passato.

Impariamo quindi ad assaporare il presente, con tutte le sue sfumature, a renderlo attivo e determinante, esattamente come fanno gli animali che sanno godere di ogni singolo istante della loro esistenza.

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10 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 10° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 9° piccolo esercizio di felicità

Imparare ad ascoltare

Spesso nelle conversazioni le persone non ascoltano, pensano alla risposta da da dare e aspettano solo il momento di parlare. Di frequente, poi, ci si interrompe a vicenda nel tentativo di affermare il proprio punto di vista.
Invece bisognerebbe parlare di meno e ascoltare di più.
Se non ascoltiamo le altre persone, non entreremo in sintonia con loro e non proveremo empatia; se siamo concentrati solo su noi stessi il rapporto con l’altro rischia di divenire superficiale e piatto. Impariamo a esercitare il silenzio e l’ascolto, riflettiamo su quello che gli altri ci dicono. Prima di parlare aspettiamo che l’altro abbia terminato e rispondiamo partendo da un tu e non da un io. Se diamo attenzione agli altri, gli altri daranno più attenzione a noi.
Siamo animali sociali: più le nostre relazioni sono profonde e sincere, più saremo felici.

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09 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 9° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 8° piccolo esercizio di felicità

Riordinare e fare decluttering

Sembrerà banale, ma se siamo confusi la nostra casa sarà disordinata e se la nostra casa è disordinata saremo più confusi. La confusione fisica e la confusione mentale sono correlate: se intorno a noi abbiamo il caos, anche nelle nostra testa ci sarà caos e viceversa. Quindi, partiamo con ordine (!) e cominciamo a fare decluttering nell’ambiente i cui viviamo o lavoriamo, la mente ci seguirà… Eliminiamo ciò che ingombra. Siamo pieni di oggetti inutili che non usiamo da anni, mettiamo ordine e teniamo solo quello che ci serve davvero, il resto lo dividiamo in cose da buttare, da regalare e da vendere (magari tramite La Birba!).

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08 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 8° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 7° piccolo esercizio di felicità

Prendersi cura del proprio corpo

Mens sana in corpore sano, dicevano… Ed è proprio così, essere attivi ci rende più sani e ha un’influenza molto positiva sulla nostra salute fisica ed emotiva. Se stiamo bene e siamo in forma saremo più felici. Qualsiasi attività fisica va bene, purché sia qualcosa che ci piace e ci diverte: fitness, yoga, nuoto, sport di squadra, tennis (o padel), footing, ma anche semplicemente camminare. È importantissimo uscire (anche per prendere una pausa dalla tecnologia) stare all’aria aperta e dormire bene. E chi fa movimento dorme meglio.

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07 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 7° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 6° piccolo esercizio di felicità

Essere positivi

Non è sempre facile essere positivi, alle volte sembra che grandi e piccoli problemi si diano appuntamento sul nostro pianerottolo. Verrebbe d’istinto  passare le ore a lamentarsi e a maledire il destino, ma la vita non è giusta, il mondo non è perfetto e il problema non (sempre) siamo noi…
Ecco che occorre allora fare chiarezza: cerchiamo di mantenere serenità rispetto a quello che non possiamo cambiare (mica vorremo mettere a posto il mondo no?) e affrontiamo ciò che è nelle nostre mani con un approccio positivo. Sperimentando quotidianamente emozioni positive come serenità, gratitudine e soddisfazione, andremo a creare una sorta di spirale di ottimismo che contribuirà a liberare il nostro zerbino da presenze inquietanti… 

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06 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 6° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 5° piccolo esercizio di felicità

Non odiare

Odiare e rimuginare non fa che aumentare la rabbia e lo stress, due cose che ci allontanano dalla felicità. L’odio è inutile e dannoso, il rancore ci consuma dentro e gli unici a soffrire siamo proprio noi. Impariamo a dimenticare, a lasciare andare, a perdonare. Smettiamo d’essere arrabbiati e scegliamo di cambiare il nostro umore e tornare felici.

Qui sotto c’è la palla del 5 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

05 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 5° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 4° piccolo esercizio di felicità

Essere gentili con gli altri

È stato dimostrato che essere gentili con gli sconosciuti aumenta la nostra felicità. Ogni volta che aiutiamo qualcuno senza avere un ritorno personale il nostro cervello produce serotonina, un ormone che ci fa sentire bene. La gentilezza induce i neuroni specchio ad assumere lo stato emotivo degli altri producendo un effetto riverbero praticamente infinito: stare insieme a persone felici perché con loro siamo stati gentili e generosi aumenta la nostra felicità. Inoltre la gentilezza sviluppa empatia e permette di costruire relazioni positive, solide e soddisfacenti.

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04 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 4° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 3° piccolo esercizio di felicità

Avere piccoli obiettivi

Avere degli obiettivi raggiungibili ci aiuta a sentirci più motivati e sicuri rispetto al futuro, facendoci poi sentire realizzati dopo averli raggiunti. L’importante è che siano obiettivi alla nostra portata, qualcosa che desideriamo e che con un po’ di lavoro possiamo realizzare. Se abbiamo un obiettivo importante allora dividiamolo in step, in passi successivi, lo sforzo necessario per raggiungerlo sarà graduale e avremo più possibilità di realizzarlo. Quando ci capita di provare frustrazione per un fallimento, chiediamoci se era un obiettivo realizzabile. Ma attenzione, non si tratta di accontentarsi, ma di realizzare i nostri sogni un passo alla volta e di gioire per ogni piccolo successo.

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03 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 3° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d’Avvento: 2° piccolo esercizio di felicità

Imparare cose nuove

Imparare nuove abilità solletica curiosità e creatività, genera nuove idee, aiuta a rimanere attivi e sviluppa l’intelligenza anche attraverso la creazione di nuove connessioni neuronali. Apprendere cose diverse dona un senso di realizzazione e soddisfazione che contribuisce ad aumentare la nostra autostima. In più viviamo in un’epoca in cui tutto cambia velocemente, fare corsi per capire come funzionane le nuove tecnologie è un modo per non sentirsi inadeguati o vecchi rispetto al presente. Vanno bene anche corsi di lingue straniere, di attività manuali o creative, l’importante è non smettere mai di imparare!

Qui sotto c’è la palla del 2 dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

02 palla di Natale

<b>Calendario d’Avvento: 2° piccolo esercizio di felicità</b>
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Calendario d'Avvento: 1° piccolo esercizio di felicità

Prestare attenzione a quello che abbiamo intorno

Essere più presenti a noi stessi e attenti a ciò che ci circonda aiuta a trovare piacere anche nelle piccole cose: nella camminata per andare in ufficio, in un viaggio in auto solitario, in una chiacchierata, in quello che stiamo mangiando o bevendo. Se impariamo a vedere, sentire, ascoltare con attenzione riusciremo a cogliere sfumature di bellezza inaspettate e a gioirne intimamente. Prestare attenzione è anche un buon modo per analizzare ciò che proviamo, per capire cosa ci fa stare bene e per scegliere di fare quello che ci aiuta a stare meglio.

Qui sotto c’è la palla del 1° dicembre da scaricare, stampare, ritagliare e appendere all’Albero di Natale!

01 palla di Natale

<b>Calendario d'Avvento: 1° piccolo esercizio di felicità</b>
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Qual è l’origine del Black Friday

Il venerdì nero conosciuto come il Black Friday è una consuetudine importata dagli USA. In America l’ultimo giovedì di novembre si festeggia il Giorno del ringraziamento – in segno di gratitudine verso Dio per quanto ricevuto durante l’anno trascorso – e il venerdì nero cade proprio all’indomani del Ringraziamento ed è il giorno in cui, secondo una tradizione consolidatasi negli anni Sessanta, i negozianti americani propongono sconti speciali dando il via allo shopping natalizio.

Qual è l’origine del Black Friday
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L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino

L’estate di san Martino è il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell’emisfero boreale il fenomeno si verifica a novembre. La leggenda narra infatti che l’11 di novembre Martino da Tours (poi divenuto San Martino) si trovava ad Amiens in Gallia e nel cammino verso casa, durante una bufera, incontrò un mendicante seminudo intirizzito dal freddo, preso da compassione diede al povero metà del suo mantello.
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L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino
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Le origini di Halloween

La festa di Halloween ha origini antichissime e nasce in Irlanda nel periodo in cui la verde Erin era dominata dai Celti. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico. Il nome deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi.

I Celti erano un popolo di pastori, i ritmi della loro vita erano dunque scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva.

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Le origini di Halloween
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La Birba B Day – una storia lunga 25 anni

Venticinque anni. Siamo partiti 25 anni fa, quando l’usato sembrava un argomento tabù, relegato a mercatini trasandati e polverosi.

Ma per noi era diverso.

Per noi l’usato era un’altra cosa, era una scelta di vita in contrasto con il consumismo, era un modo per condividere oggetti belli ancora utili per qualcuno, era un modo per creare una piccola economia circolare locale.
Era una scommessa.

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La Birba B Day – una storia lunga 25 anni
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Per il 25° compleanno della Birba in regalo lo zaino mostruoso!

Martedì 12 settembre festeggiamo il nostro 25° anniversario con un regalo speciale!
Un meraviglioso zainetto mostruoso in omaggio. La promo è riservata ai titolari di Vip Card, è valida in tutti i negozi La Birba e sullo shop online a partire dal 12 settembre fino a esaurimento scorte, con una spesa di almeno 25 euro.
Tanti auguri a noi e tante sorprese per voi!

La Birba dal 1998 l’usato per scelta

Per il 25° compleanno della Birba in regalo lo zaino mostruoso!
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Alla Birba c’è… la Lista Nascita

Si può proporre una Lista Nascita sostenibile, utile ed economica? Esiste un modo eco-friendly per invitare i tuoi cari a scegliere regali veramente ecologici (e molto economici) per la nascita dei bambini?
Alla Birba c’è la Lista Nascita più green del mondo!
Da noi è possibile scegliere, tra i tanti articoli presenti in negozio, oggetti second hand firmati, recenti, puliti e in ottime condizioni! Spesso gli oggetti per i bambini vengono usati pochissimo e, se sono di qualità, sono ancora belli e riutilizzabili. Proporre una Lista Nascita second hand è un modo per ridurre le emissioni di CO2, per produrre meno rifiuti e per scegliere oggetti a Km 0, firmati e di qualità a prezzi contenuti.
 
Guarda la Lista Nascita di Ares sul blog Alla Birba c'è!

Alla Birba c’è… la Lista Nascita
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Il 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta!

Il 12 aprile 2018 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiara il 3 giugno Giornata Mondiale della Bicicletta.

L’ONU ha così riconosciuto come la bicicletta rappresenti un mezzo di trasporto semplice, economico, affidabile e sostenibile. Questo mezzo ecologico ed egualitario è utile per la salute, incentiva l’attività sportiva ed in grado di sostenere e diffondere il rispetto dell’ambiente. In più la bicicletta favorisce la socialità, la conoscenza del territorio e stimola la creatività e l’impegno sociale.

Il 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta!
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Flip: dal 16 al 31 maggio

Il nuovo appuntamento con la collezione delle PINS per i 25 anni de La Birba!
Dal 16 al 31 maggio (se hai la Vipcard) con un acquisto minimo di 25 euro riceverai subito in regalo Flip, la quarta mostruosa spilla della serie.

Affrettati, la promozione è valida fino ad esaurimento scorte!

Flip: dal 16 al 31 maggio
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L’origine della festa della mamma (e della pace)

Come nasce la Festa della mamma e perché si celebra

Anche se i greci e i romani nell’antichità celebravano il culto della divinità femminile e della fertilità, la Festa della mamma viene celebrata per la prima volta nel 1908.

Tutto ha inizio in West Virginia, nella seconda metà dell’Ottocento, quando l’attivista Ann Reeves Jarvis organizza circoli di donne per promuovere il miglioramento delle condizioni igieniche in famiglia e combattere la mortalità infantile. Ispirata dai principi della pace e della solidarietà istituisce la Giornate dell’amicizia tra madri per favorire la riconciliazione tra le persone che avevano combattuto e subìto la guerra civile americana.

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L’origine della festa della mamma (e della pace)
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Mrs. Nessy: dal 1° al 15 maggio

Il nuovo appuntamento con la collezione delle PINS per i 25 anni de La Birba!
Dal 1° al 15 maggio (se hai la Vipcard) con un acquisto minimo di 25 euro riceverai subito in regalo Mrs. Nessy, la terza mostruosa spilla della serie.

Affrettati, la promozione è valida fino ad esaurimento scorte!

Mrs. Nessy: dal 1° al 15 maggio
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Rasty: dal 16 al 30 aprile

Continua la collezione delle PINS per i 25 anni de La Birba!
Dal 16 al 30 aprile (se hai la Vipcard) con un acquisto minimo di 25 euro riceverai subito in regalo Rasty, la seconda spilla della serie.

Affrettati, la promozione è valida fino ad esaurimento scorte!

Rasty: dal 16 al 30 aprile
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La Birba festeggia 25 anni con le PINS dei mostrini!

Entra nel magico mondo delle PINS firmate la Birba, troverai Mrs Polly, Rusty e tanti altri, tutti mostruosamente simpatici!

Dal 3 aprile al 31 maggio tutti i possessori di Vipcard che effettueranno un acquisto minimo di 25 euro nei negozi La Birba riceveranno subito in regalo una pins con un personaggio della serie.
Collezionali tutti! 

La prima pin è quella di Mrs. Polly, la troverai dal 3 al 15 aprile!
Affrettati, la promozione è valida fino ad esaurimento scorte!

La Birba festeggia 25 anni con le PINS dei mostrini!
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I biberon sono stati inventati 7.000 anni fa

Quando sono apparsi i primi biberon della storia?

Non possiamo dirlo con certezza, ma pare che già tremila anni fa i neonati venissero nutriti attraverso una ciotola di argilla con beccuccio del tutto simile al moderno poppatoio. Un gruppo di ricercatori infatti ha verificato che in alcuni contenitori ritrovati in Germania e risalenti all’età del bronzo e del ferro, era contenuto del latte. Più di tremila anni fa, dunque, madri e padri dell’età del Bronzo si erano già ingegnati a fabbricare l’equivalente dei moderni biberon per nutrire i loro bambini.

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I biberon sono stati inventati 7.000 anni fa
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Auguri!

 Per questi giorni di festa vi auguriamo meravigliose passeggiate nei boschi (shinrin’yoku) per ascoltare il fruscio del vento tra gli alberi (thróisma) e scorgere la luce che filtra tra i rami (komorebi). Vi auguriamo di riscoprire il piacere di stare all’aria aperta (friluftsliv) e godere della bellezza di tutto (wabi sabi). Vi auguriamo di rimanere incantati ascoltando la vostra musica preferita (tarab) e di vivere questi giorni con gioia e calore (hygge).

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Auguri!
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Tanti auguri!

Per questi giorni di festa vi auguriamo meravigliose passeggiate nei boschi (shinrin’yoku) per ascoltare il fruscio del vento tra gli alberi (thróisma) e scorgere la luce che filtra tra i rami (komorebi). Vi auguriamo di riscoprire il piacere di stare all’aria aperta (friluftsliv) e godere della bellezza di tutto (wabi sabi). Vi auguriamo di rimanere incantati ascoltando la vostra musica preferita (tarab) e di vivere questi giorni con gioia e calore (hygge).

Vi auguriamo anche di essere pienamente felici (yuán bèi) e di divertirvi a saltare nelle pozzanghere (hoppipolla). Se non avete ancora trovato quello che state cercando vi auguriamo di trovare qualcosa di bello e inaspettato (trouvaille) e se le cose non vanno esattamente come desiderate vi auguriamo di saper lasciar correre, dimenticare e sorridere (pyt).

Vi auguriamo di essere esattamente dove desiderate in compagnia delle persone che amate (ohana), magari aspettando con trepidazione l’arrivo di qualcuno (iktsuarpok). Vi auguriamo di festeggiare il Natale con chi amate, di restare seduti a tavola a chiacchierare amabilmente (sobremesa) e magari, dopo cena, di raccontare storie (samar) ai vostri bambini.

E vi facciamo tantissimi auguri con tutte le parole belle del mondo (che tutte le parole del nostro AVVENTO 2022 non ci stavano!)

Qui sotto c'è una playlist di Spotify super natalizia che abbiamo preparato noi e le ultime 4 parole bellissime!!!

La Birba Christmas playlist

Tanti auguri!
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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 24 dicembre

hygge (danese, si pronuncia hüghe)

Condizione di benessere legata a un sentimento di calore, comodità e accoglienza.

L’ultima parola del nostro viaggio arriva dalla Danimarca ed è dedicata anche all’atmosfera magica di questi giorni di festa. Hygge è un sentimento, un’esperienza, è tutto ciò che ci fa sentire al sicuro, a nostro agio e che ci rilassa. È una baita di montagna durante una nevicata, è un divano comodo, una coperta calda e un libro, è il fuoco nel camino e un tè fumante. Il bagliore delle candele è hygge, come mettersi comodi e guardare un film insieme alla persona amata. Hygge significa creare o cercare un’atmosfera accogliente e godersi il bello della vita. E non c’è niente di più hygge che trascorrere il Natale con chi amiamo, mangiare insieme, chiacchierare e scambiarsi i doni.

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<b>Calendario d'Avvento 2022 <br>La parola del 24 dicembre</b>
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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 23 dicembre

shinrin’yoku (giapponese)

Bagno nella foresta.

Il nostro viaggio attraverso le parole intraducibili ci riporta nuovamente in Giappone, in un bosco giapponese per la precisione. La parola shinrin’yoku, che letteralmente significa bagno nella foresta, descrive quella che nella cultura nipponica è una terapia del benessere, indica l’atto semplice e terapeutico di recarsi un un bosco, immergersi tra gli alberi, camminare lentamente e respirare. 

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 22 dicembre

tarab (arabo)

Lo stato di estasi e incanto provocato dalla musica.

Nella lingua araba, la fusione tra la musica e la trasformazione emotiva che provoca nell’ascoltatore è racchiusa in un concetto, il tarab, una parola che ancora una volta non trova un esatto equivalente nella nostra lingua.
Il tarab non rappresenta uno stile, ma l’interpretazione musicale di un testo che genera nell’ascoltatore una sorta di rapimento estatico. È il sublime del canto o l’incanto della parola cantata.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 21 dicembre

serendipity (inglese)

La capacità e la fortuna di fare per caso scoperte inattese e felici.

La parola di oggi arriva dall’Inghilterra anche se in realtà prima di approdare in Gran Bretagna attraversa la Persia, lo Sri Lanka e persino l’Italia.
Quando nel 1754 lo scrittore inglese Horace Walpole inventa la parola serendipity trae ispirazione dal racconto persiano The three princes of Serendip – Serendip era l’antico nome persiano dello Sri Lanka – giunta in Europa nel 1500 grazie alla traduzione italiana di Cristoforo Armeno. Durante il loro cammino i tre principi protagonisti della fiaba, grazie al loro intuito e alla loro prontezza, fanno una serie di scoperte utilissime per la loro sopravvivenza, ma del tutto fortuite.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 20 dicembre

friluftsliv (norvegese)

Vivere all’aria aperta in sintonia con la natura.

Oggi scopriamo una parola che arriva dalla Norvegia dove, nonostante le temperature rigide, le persone scelgono di stare all’aperto. La parola friluftsliv descrive una filosofia di vita in profonda connessione con la natura. Significa regolare il nostro ritmo a quello della natura, disconnettersi dallo stress di tutti i giorni ed essere consapevoli di far parte di qualcosa di più grande.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 19 dicembre

wabi sabi (giapponese)

La bellezza generata da ciò che all’apparenza è imperfetto.

Il nostro viaggio alla ricerca delle parole intraducibili ci riporta in Giappone per scoprire wabi sabi, una parola densa di significato che trae ispirazione dalla filosofia Zen. Questo termine esprime in modo preciso la tradizionale sensibilità estetica dei giapponesi. Wabi sabi è una visione di sé e del mondo basata sull’accettazione della caducità e dell’imperfezione, sulla ricerca del bello in ciò che appare incompiuto, vecchio o difettoso. In altre parole, significa accettare la transitorietà e l’asimmetria nelle nostre vite.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 18 dicembre

ohana (hawaiano)

Famiglia nel senso esteso del termine. Persone unite da un legame di amore e fratellanza.

Secondo la tradizione hawaiana la famiglia non è costituita solo da genitori e figli, fratelli e sorelle, la famiglia hawaiana è una comunità di persone che riconosce un profondo legame. Ohana è una famiglia allargata, include consanguinei, amici e tutti coloro che fanno parte della comunità. Nell’ohana c’è posto anche per chi è lontano, per gli animali e per gli antenati che continuano a vegliare sulla famiglia, perché ohana è una connessione sconfinata, senza limiti di spazio e di tempo. 

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 17 dicembre

pyt (danese)

Lasciar correre, andare oltre, dimenticare e sorridere.

I danesi sono tra i popoli più felici al mondo e tra le tante cose che contribuiscono alla loro serenità c’è senz’altro la semplice filosofia di vita rappresentata dalla parola pyt. In Danimarca pyt è una parola magica, un’esortazione a lasciar andare tutto ciò che non possiamo cambiare e controllare, un invito a coltivare pensieri positivi, a smettere di rimuginare sui piccoli problemi quotidiani.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 16 dicembre

hoppipolla (islandese)

Saltare nelle pozzanghere.

Con la parola di oggi facciamo un salto (!) in Islanda per riscoprire il nostro spirito bambino. Quante volte abbiamo esclamato o ci hanno detto: non saltare nelle pozzanghere che ti bagni! Ebbene, nella terra del ghiaccio non solo è permesso, ma c’è un neologismo per descrivere questo gioco libero e spensierato.
Il brano del 2005 dei Sigur Rós ha contribuito alla diffusione di questa parola che interpreta e sviluppa il sentimento infantile dell’hoppipolla. Hoppipolla significa proprio saltare nelle pozzanghere e saltare nelle pozzanghere è davvero divertente, è un gesto semplice e istintivo di chi sa meravigliarsi delle piccole cose.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 15 dicembre

Samar (arabo)

Sedersi insieme a raccontare storie all’ora del tramonto.

Samar è una parola araba profonda e ricca di sfumature, si traduce in conversazione serale, tuttavia il suo significato è molto più complesso e affascinante. Ci racconta di una cultura, di una tradizione, quella araba e berbera, fatta di gente che abita i villaggi e che sul far delle sera si raccoglie per raccontare storie. Il compito di raccontare è riservato agli anziani, depositari della saggezza e di antiche conoscenze, ma samar non è solo racconto è anche ascolto, chi ascolta partecipa al rito e contribuisce a renderlo eterno.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 14 dicembre

yuán bèi (cinese)

Sensazione di completa soddisfazione. 

In cinese bastano due ideogrammi per definire qualcosa che sfiora la perfezione. Letteralmente yuán bèi significa preparazione completata, recupero totale e si riferisce in particolar modo al raggiungimento della salute e della forma fisica, del benessere.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 13 dicembre

pfand (tedesco)

Pegno, cauzione, deposito o vuoto a rendere.

Questa buffa parola tedesca in realtà è una parola virtuosa ed ecologica. Pfand è il nome del sovraprezzo applicato, al momento della vendita, a ogni bottiglia di plastica, vetro o latta. C’è proprio una voce nello scontrino, pochi centesimi in realtà, ma quanto basta per indurre il consumatore a recuperali sotto forma di buono spesa.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 12 dicembre

bumblebee (inglese, si pronuncia bambolbi)

Grande e socievole ape pelosa del genere Bombus.

Ci spostiamo in Inghilterra per conoscere una parola curiosa e simpatica. Bumblebee letteralmente sarebbe un’ape che borbotta, in realtà questo termine descrive un grande, peloso bombo socievole, che vola con un sonoro ronzio.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 11 dicembre

orènda (irochese)

Una forza che può essere usata per cambiare il proprio destino.

La parola di oggi arriva dal Nord America, dai Nativi Americani della tribù Irochese (e non è una parola orrenda, tutt’altro!). Indica una forza soprannaturale che pervade tutti gli esseri animati e inanimati dell’universo, una sorta di energia spirituale che può essere trasmessa e usata.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 10 dicembre

sobremesa (spagnolo)

Restare seduti a tavola a chiacchierare dopo un pasto.

Oggi scopriamo una parola spagnola che si addice alle feste natalizie. Letteralmente sobremesa significa sopra la tavola, ma il suo senso figurato è molto più affascinante: è il tempo trascorso a tavola dopo aver mangiato con amici e parenti. È un momento conviviale in cui si parla, si beve e si mangiucchia qualcosa.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 9 dicembre

fargin (yiddish)

Orgoglio e sincera felicità per il successo di qualcun altro.

Questa parola deriva dalla lingua yiddish e descrive un sentimento che si contrappone all’invidia, è la gioia, la soddisfazione sincera che proviamo per i successi di qualcuno che conosciamo.
Esiste una parola simile anche in olandese, è gunnen e significa pensare che qualcuno si meriti qualcosa di buono e gioire quando l’ottiene.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola dell'8 dicembre

morabeza (creolo)

Struggente, gioioso e passionale senso di nostalgia, di appartenenza alla propria terra.

Oggi approdiamo in Africa, precisamente a Capo Verde, per scoprire una parola ancora una volta intraducibile nel suo pieno significato. Morabeza è l’attaccamento alle proprie radici, alla propria terra, ma non è solo nostalgia (la saudade portoghese o la sodade creola) legata alla famiglia, agli amici, al paese natio, è qualcosa di più, è il sentimento di felicità, propria di Capo Verde, che si prova pensando al proprio mondo. È passione e voglia di vivere, nostalgia e allegria.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 7 dicembre

kawaakari (giapponese)

Il riflesso di luce sull’acqua di un fiume al tramonto.

È una delle parole giapponesi intraducibili più suggestive in assoluto, si riferisce al bagliore di un fiume o di un ruscello nell’oscurità. È il luccichio dell’acqua illuminata dalla luna o dagli ultimi raggi del sole al tramonto.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 6 dicembre

sisu (finlandese)

Un insieme di coraggio, resilienza e tenacia con cui affrontare le difficoltà e raggiungere il benessere.

La parola di oggi è una delle parole preferite dai finlandesi, si pronuncia in un soffio, ma il suo significato è davvero potente e rivoluzionario. Sisu è un atteggiamento di determinazione, sfida e coraggio, è la capacità di adattarsi alle situazioni con grinta e al contempo rispetto.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 5 dicembre

thróisma (greco moderno)

Il fruscio del vento tra le foglie degli alberi.

La bolla del 5 dicembre arriva sospinta dal vento. È una parola greca e descrive il rumore leggero, confuso e continuo prodotto dal vento quando passa tra le foglie degli alberi.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 4 dicembre

vorfreude (tedesco, si pronuncia forfroide)

La gioia dell’attesa, la felicità che deriva dall’immaginare i piaceri futuri.

La parola di oggi viene dalla lingua tedesca e, come molte parole teutoniche, non presenta un’esatta traduzione in italiano.
Questo termine racchiude l’essenza di tutte quelle sensazioni che proviamo prima di partire per un viaggio, prima d’incontrare qualcuno, prima di una serata magica o prima di una festa. È la felicità dagli attimi precedenti, quella che ci fa assaporare al meglio ciò che accadrà dopo.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 3 dicembre

iktsuarpok (lingua Inuit)

L’impaziente attesa che ci porta a guardare fuori per vedere se sta arrivando qualcuno.

Nella lingua degli inuit, il popolo che abita le terre artiche, iktsuarpok è l’attesa intrisa di impazienza, irrequietezza e affetto. Nasce dal loro scrutare l’orizzonte in attesa di vedere spuntare delle slitte. Il senso dell’attesa, che è stato descritto e raccontato da poeti e scrittori, per gli inuit è racchiuso all’interno di una parola precisa.

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Calendario d'Avvento 2022
La parola del 2 dicembre

trouvaille

(si pronuncia truvài̯)
Oggi scopriamo una bellissima parola francese che tradotta in italiano significa (guarda un po’): una scoperta casuale, un incontro fortuito con qualcosa di inaspettato e meraviglioso.

Ma non si tratta di una scoperta sensazionale, bensì di una riscoperta, una trovata originale, un nuovo sguardo che riporta alla luce qualcosa che si era tralasciato o dimenticato. 

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 Calendario d'Avvento 2022<br>La parola del 2 dicembre
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La Birba in SCONTO!

Durante tutte le festività alla Birba troverai:

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24 bolle del Calendario d’Avvento

Quest’anno il cammino d’Avvento lo percorreremo seguendo ventiquattro piccole bolle che ci porteranno in giro per il mondo. Si può viaggiare in tanti modi: con i mezzi di trasporto, con la fantasia, attraverso i racconti, i libri, osservando delle immagini… Noi abbiamo scelto di viaggiare con le parole. 

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24 bolle del Calendario d’Avvento
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Il test di gravidanza usato 3.600 anni fa nell’Antico Egitto

Le donne dell'Antico Egitto erano in grado di eseguire un test di gravidanza che aveva un attendibilit del 70%! I moderni test per verificare lo stato di gravidanza consentono a una donna di conoscere la propria condizione grazie alla reazione chimica dell'urina che conferma o smentisce la presenza di un particolare ormone.

Il test di gravidanza usato 3.600 anni fa nell’Antico Egitto
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A quanti anni i nostri bambini raggiungono la piena autonomia?

L’autonomia si conquista giorno per giorno attraverso piccoli passi. Il compito di genitori ed educatori è facilitare questo processo di crescita aiutando i bimbi a svolgere alcune attività completamente da soli.
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A quanti anni i nostri bambini raggiungono la piena autonomia?
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Com’è difficile andare a scuola!

Chi sono e da dove vengono i bambini ritratti nella foto? Qualcuno è mai caduto in acqua? Cosa c’entrano con i bimbi che a breve, forse, potranno tornare a scuola?

La scuola sta per iniziare, tra polemiche e incertezze pare che i nostri bambini e i nostri ragazzi possano finalmente ritornare tra i banchi (con o senza rotelle). È da febbraio che, a causa della pandemia, i nostri figli non frequentano le lezioni in classe. Più di sei mesi di lezioni sospese e, per i più fortunati, didattica a distanza. Non era mai accaduto prima. Anche durante i conflitti mondiali la scuola aveva chiuso per brevi periodi a seconda delle zone in cui gli istituti scolastici si trovavano. Una chiusura così lunga estesa a tutto il territorio nazionale non si era mai vista.

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Com’è difficile andare a scuola!
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L’inizio della scuola e le mamme imperfette

I primi giorni di scuola. Un ricordo nitido. Il momento dell’attesa, l’arrivo dell’autunno, i buoni propositi, l’acquisto dei libri, il diario da personalizzare, la sera con la mamma passata a rivestire le copertine con le plastiche trasparenti in rotolo. Quel desiderio di perfezione, di ordine, di un nuovo inizio, con serietà e precisione, facendo tutto nei tempi giusti, seguendo le lezioni e studiando a casa, sempre, non solo prima di un compito.

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L’inizio della scuola e le mamme imperfette
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Bimbi in viaggio, sicuri e contenti!

L’estate è sinonimo di partenza per le vacanze, di gite fuori porta o anche solo di scampagnate in bicicletta.
Ma i nostri bambini viaggiano sicuri?

A volte siamo fissati col cappellino, la giacchettina o con il cibo sano e ci dimentichiamo delle più elementari norme di sicurezza stradale. Poche semplici regole possono fare la differenza in caso di incidente o anche solo in seguito ad una brusca frenata e possono rendere sicuro il viaggio con i nostri bambini.

Ovviamente le norme per viaggiare sicuri con mamma e papà sono le stesse su tutto il territorio nazionale e il trasporto scorretto dei bambini in auto è sanzionato dal Codice della Strada.

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Bimbi in viaggio, sicuri e contenti!
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Retino in spiaggia? Granchi, meduse e stelle marine non sono giocattoli!

L’Enpa lancia una campagna di sensibilizzazione per spiegare a genitori e bambini quanto certi cosiddetti giochi da spiaggia siano pericolosi per gli animali marini. Catturare granchi, piccoli pesci, stelle marine e meduse con il retino e metterli nel secchiello, anche se sembra un gioco innocuo, è estremamente dannoso ed, oltre a provocarne la morte, è anche illegale.

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I bambini di una scuola elementare scrivono lettere a nome dei cani per aiutarli a trovare casa

Alcuni alunni di una scuola elementare di Richmond, in Virginia, hanno scritto delle lettere a nome degli animali del rifugio della città, per convincere le persone ad adottarli.

L’idea è venuta a Kensey Jones, la loro maestra, che oltre ad insegnare fa la volontaria nel rifugio che accoglie circa 3.000 animali all’anno e non ospita solo cani e gatti, ma anche scimmie, serpenti, alligatori e qualunque animale abbia bisogno di aiuto.

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I bambini di una scuola elementare scrivono lettere a nome dei cani per aiutarli a trovare casa
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Star Wars Day: May the fourth be with you!

Per gli amanti delle avventure di Guerre Stellari, il 4 maggio è lo Star Wars Day, una giornata dedicata interamente all’universo della galassia lontana lontana popolata da Jedi, Sith, cloni e alieni dalle forme più strane, dove tra un duello tra spade laser e una battaglia nello spazio più profondo nascono storie epiche che continuano ad infiammare la passione di milioni di fan.

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Fermi tutti: il riuso è cool!

La moda è il secondo settore più inquinante dopo quello dell’oil&gas (energia elettrica, petrolio e gas). Dietro alle grandi sfilate di Parigi e Milano, ai personaggi famosi vestiti dalle grandi maison e ai profili social di fashion influencer, si cela un’industria malsana, decadente e inquinante fatta di Fast Fashion, prezzi sempre più bassi, sfruttamento del lavoro, capi di pessima qualità e ricerca del profitto ad ogni costo.

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Fermi tutti: il riuso è cool!
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Il doodle di Google per la Giornata mondiale della Terra

Per la Giornata della Terra il doodle di Google ci mostra gli effetti drammatici del cambiamento climatico in varie parti del mondo.

Il doodle di Google di oggi è dedicato alla Giornata mondiale della Terra, l’Earth Day, che si celebra ogni anno il 22 aprile dal 1970. L’animazione del doodle descrive una delle questioni più urgenti dei nostri tempi che riguarda la sopravvivenza stessa dell’uomo.

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Il doodle di Google per la Giornata mondiale della Terra
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Il gatto ha otto zampe!

Il nostro amico felino è talmente speciale che di giornate dedicate a lui ce ne sono almeno due: l’8 agosto che si celebra in tutto il mondo e il 17 febbraio in cui la ricorrenza è nazionale.

Il gatto è senza dubbio l’animale domestico più affascinante che conosciamo, è elegante, indipendente, fiero, magnetico e misterioso...
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Il gatto ha otto zampe!
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10 segreti del metodo educativo danese per crescere bimbi felici

Da oltre 40 anni la Danimarca domina il World Happiness Report, la classifica dei Paesi più felici stilata ogni anno dalle Nazioni Unite, tanto da diventare oggetto di studi sociologici. Dopo tredici anni di ricerca e collaborazione, Iben Sandahl, psicologa, e Jessica Joelle Alexander, giornalista americana sposata con un danese, hanno scoperto il vero segreto della felicità del piccolo Paese del nord e lo svelano attraverso un manuale rivoluzionario: Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni edito da Newton Compton Editori. Sembra che alla base dell’appagamento ci sia il modo in cui genitori e figli si relazionano tra di loro, l’empatia e la capacità degli adulti di offrire strumenti e istruzioni senza porre ultimatum ai piccoli.

10 segreti del metodo educativo danese per crescere bimbi felici
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Knocker-up: gli svegliatori degli operai inglesi

Per chi non ha la fortuna di svegliarsi naturalmente, l’utilizzo di sveglie, orologi o App dello smartphone e irrinunciabile. Al giorno d’oggi puntare la sveglia è un’azione normale e scontata, quasi banale, ma non è sempre stato così.

C’è stato un tempo in cui sveglie e orologi non si trovavano in ogni casa, erano un bene di lusso costoso e poco affidabile. Chi aveva dovuto rinunciare alla vita contadina, fatta di ritmi scanditi dal sorgere e calare del sole, e si era trasferito in città per lavorare in fabbrica, aveva bisogno di un aiuto per svegliarsi all’ora giusta.

Knocker-up: gli svegliatori degli operai inglesi
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A mille ce n’è

Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con un piccolo regalo di Natale: il racconto A mille ce n’è da scaricare e stampare, per riempire di leggerezza e di allegria questi giorni di vacanza.

E ricordiamo di imparare dai bambini a cercare la gioia in ogni momento con piccoli persistenti sorrisi quotidiani!
Buon Natale!
Scarica il file di A Mille ce n’è!
A mille ce n’è
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A mille ce n’è – capitolo 24

Il salone delle feste era uno splendore, dai lampadari brillavano migliaia di candele, decine di bouquet fioriti fluttuavano nell’aria e magici fiocchi di neve scendevano nella stanza senza mai posarsi sul pavimento. Quando l’orchestra iniziò a suonare il Re e la Regina aprirono le danze e a poco a poco si unirono tutti gli invitati.

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A mille ce n’è – capitolo 24
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A mille ce n’è – capitolo 23

Ormai tutto era pronto per il gran ballo che ci sarebbe stato l’indomani. Crudelia era riuscita a terminare quasi tutti gli abiti, mancavano giusto i ritocchi e l’ultima prova di regina Leah. La sartoria era fin troppo affollata, c’era chi cercava accessori, chi voleva un tocco di colore e chi aveva inavvertitamente scucito un orlo. Cappellaio Matto aveva già provato tre cappelli diversi e Stregatto quattro diverse nuance per la sfumatura tigrata. 

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A mille ce n’è – capitolo 23
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A mille ce n’è – capitolo 22

La curiosa carovana era rientrata al castello, regina Leah aveva spiegato al Re quanto accaduto e tutti si erano messi al lavoro per il grande ballo, mancavano solo due giorni e le cose da fare erano ancora tante. Re Hubert stava finendo gli ultimi giri della sua sciarpa, ma c’erano ancora un paio di cose che non riusciva bene a capire, così aveva chiesto a Fata Madrina di fargli visita.

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A mille ce n’è – capitolo 22
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A mille ce n’è – capitolo 21

Lupo Cattivo camminava nel cortile del castello descrivendo un cerchio, quando vide regina Leah corse verso di lei.
– Maestà, potete uscire? Non vi hanno imprigionata?
– No, Lupo, Fata Madrina non è stata rapita, sono accadute cose strane, ma nulla di quello che immaginavamo noi. Tu come ti senti invece?

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A mille ce n’è – capitolo 21
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A mille ce n’è – capitolo 20

Si accomodarono tutti intorno a Fata Madrina e nonostante la seduta delle sedie non fosse perfetta era immensamente più comoda del divano-scivolo.
Regina Leah riuscì a rilassarsi e Fata Madrina riprese a parlare.

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A mille ce n’è – capitolo 20
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A mille ce n’è – capitolo 19

Mentre il Re faticava a comprendere come stavano le cose, dall’altra parte del bosco, a un’ora di cammino, regina Leah era alle prese con il castello sgangherato e con il pensiero di liberare Fata Madrina al più presto. In realtà era anche impegnata a mantenersi in equilibrio sul quel divano storto sul quale l’avevano fatta accomodare.

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A mille ce n’è – capitolo 18

Re Hubert aveva ascoltato le versioni di tutti gli abitanti del castello. Ognuno aveva espresso il suo punto di vista che non sempre collimava con quello degli altri: c’era chi sosteneva che lo Specchio delle Brame fosse stato rubato e chi solo spostato, qualcuno pensava che Fata Madrina fosse costretta ad utilizzare la magia nera nel bosco e chi minimizzava dicendo che erano tutte fantasie.

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A mille ce n’è – capitolo 17

Nel frattempo al castello Principe Azzurro era riuscito a parlare con Gas, il topino gli aveva rivelato che la mattina seguente il furto dello Specchio delle Brame, in sartoria aveva trovato una piccola fiala di vetro con su scritto bevimi. Principe Azzurro sapeva bene che si trattava di un oggetto uscito dalle tasche di Alice, d’altronde lei aveva spesso a che fare con cose con su scritto mangiami o bevimi.

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A mille ce n’è – capitolo 17
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A mille ce n’è – capitolo 16

Regina Leah fu condotta in un ampio salone, alle pareti c’erano quadri storti che ritraevano strani personaggi, più che dipinti parevano degli scarabocchi, come se fossero stati fatti da un bambino poco portato per il disegno. In fondo al salone c’era una grande poltrona sulla quale era sedeva una donna. La Regina, dalla posizione in cui era, riusciva a scorgere appena un ciuffo di capelli, una mano appoggiata al bracciolo e a sentire un leggero russare. 

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A mille ce n’è – capitolo 16
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A mille ce n’è – capitolo 15

Regina Leah e Guardiacaccia erano nascosti tra gli alberi e Lupo Cattivo girava nervosamente intorno al castello spuntato dal nulla. Era un castello molto strano, le finestre, le torri, i balconi erano storti, tutto sembrava sbilenco e posticcio, come se fosse stato aggiunto di fretta. Da una porta sgangherata uscì un cuoco che in pochi passi raggiunse una donna intenta a stendere i panni. I due erano abbastanza vicini per farsi udire. 

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A mille ce n’è – capitolo 15
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A mille ce n’è – capitolo 14

Il giorno seguente la notizia della scomparsa dello Specchio delle Brame provocò grande scompiglio. Regina Leah, con il Guardiacaccia e lupo Cattivo, era partita per cercare il nuovo castello e re Hubert doveva sbrigarsela da solo. Aveva convocato tutti i membri della sartoria insieme a Principe Azzurro nella veste di responsabile della sicurezza. Nessuno di loro fu in grado di fornire informazioni utili, ma il continuo battibecco tra Crudelia e il Principe, fece spazientire il Re così tanto che decise di chiudersi nelle sue stanze a sferruzzare e non vedere più nessuno.

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A mille ce n’è – capitolo 14
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A mille ce n’è – capitolo 13

Quella notte, mentre tutti dormivano, una figura nascosta sotto un pesante mantello si aggirava furtiva per il palazzo. Nonostante il buio i suoi passi erano decisi e sicuri. Salì la grande scala, voltò a sinistra e si ritrovò davanti alla porta serrata della sartoria. Da una tasca prese un pesante mazzo di chiavi, ne provò alcune prima di trovare quella apriva la serratura. 

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A mille ce n’è – capitolo 13
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A mille ce n’è – capitolo 12

La mattina dopo, nonostante molti volti fossero segnati da pesanti occhiaie, il Re e la Regina organizzarono una missione esplorativa in cerca del nuovo maniero spuntato nel bosco. Dall’altra parte del castello, nell’ala est, fervevano i preparativi per il grande ballo, Crudelia e i topini erano alle prese con la prova degli abiti. Le mani di Crudelia si muovevano velocemente tra le pieghe del vestito di Cenerentola: appuntava spilli, accorciava la stoffa, ripiegava un lembo e di tanto in tanto osservava la ragazza riflessa nel grande Specchio delle Brame.

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A mille ce n’è – capitolo 12
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A mille ce n’è – capitolo 11

  La Regina, avvolta in un pesante mantello, entrò nelle scuderie e abbassò il cappuccio.

– Spero tu abbia una buona ragione per farmi uscire nel cuore della notte durate una tempesta.
– Un’ottima ragione, Maestà.
Lupo Cattivo uscì dall’ombra e si avvicinò alla Regina.
– Hai un aspetto orribile!
– È il prezzo della vita raminga, Maestà. Non ero più abituato a passare la notte nel bosco.

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A mille ce n’è – capitolo 11
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A mille ce n’è – capitolo 10

Era una notte buia e tempestosa*, i vetri e gli scuri gocciolavano pioggia e le luci del castello si accendevano e spegnevano a intermittenza, come quelle di un presepe. In realtà in ogni stanza c’era qualcuno che, per diverse ragioni, faticava a prendere sonno: c’era chi era spaventato dal temporale, chi soffriva per amore, chi cercava soluzioni e chi era in attesa. Fata Madrina era scomparsa ormai da una settimana, il ballo si avvicinava e a palazzo aleggiava un’inquietudine diffusa, come se dovesse accadere ancora qualcosa.

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A mille ce n’è – capitolo 10
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A mille ce n’è – capitolo 9

I topini erano preoccupati, dover lavorare a stretto contatto con Crudelia li spaventava molto. Avevano parlato con Principe Azzurro, certo, e nonostante lui li avesse rassicurati continuavano ad avere paura. Lui aveva giurato che avrebbe vigilato incessantemente e che Crudelia non avrebbe potuto alzare contro di loro nemmeno un’unghia. Ma i topini conoscevano la doppia anima di Crudelia e sostenevano che lei era divisa a metà, proprio come la sua chioma, ed erano convinti che prima o poi il suo lato oscuro sarebbe uscito.

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A mille ce n’è – capitolo 9
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A mille ce n’è – capitolo 8

Dopo aver parlato con Stregatto e Cappellaio Matto, regina Leah sapeva qualcosa in più, ma non abbastanza per capire cosa c’entrasse il rapimento di Fata Madrina con le principesse attirate nel bosco. Dal canto suo re Hubert non era affatto convinto che le rivelazioni di Stregatto e Cappellaio fossero davvero affidabili, a suo parere erano troppo svitati per fidarsi delle loro parole.
La Regina aveva deciso di risolvere almeno il problema dei topini e aveva convocato Crudelia e Gas per decidere come gestire la sartoria in assenza di Fata Madrina.

Leggi tutto l'ottavo capitolo sul blog Alla Birba c'è

A mille ce n’è – capitolo 8
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A mille ce n’è – capitolo 7

Stregatto comparve sulla sedia di fianco a Regina Leah.

– Non occorre da Stregatto andare, se lo cercate prima o poi lui appare.
– Oh, bene, eccoti qui – esclamò il Re.
– Come posso esservi utile? Non sarà certo un motivo futile.
– Ci chiedevamo per quale ragione hai chiesto a Cappellaio di cucinare i suoi biscotti speciali – disse la Regina versandosi il tè.

Leggi tutto il settimo capitolo sul blog Alla Birba c'è
A mille ce n’è – capitolo 7
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A mille ce n’è – capitolo 6

 Il Re e la Regina erano giunti alla stessa conclusione: Cappellaio Matto doveva sapere qualcosa a proposito del numero eccessivo di principesse ritrovate nel bosco. Lo avevano fatto chiamare ed ora, davanti a una tazza di tè, stavano cercando di capire quale fosse la ragione di un tale andirivieni.

– Dunque le principesse vengono attirate nel bosco? – domandò la Regina appoggiando la tazza nel piattino.
– Esattamente! Mangiano un biscotto e sbam! Devono partire al più presto! – rispose Cappellaio Matto mentre tentava di affettare una tazza di ceramica.

Leggi tutto il sesto capitolo sul blog Alla Birba c'è
A mille ce n’è – capitolo 6
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A mille ce n’è – capitolo 5

Regina Leah aveva passato la mattina a parlare con Principe Azzurro. Gli aveva portato l’unguento per le labbra preparato da Anastasia e aveva cercato di convincerlo che doveva svegliare l’ultima principessa arrivata. Era necessario parlare con lei per capire cosa l’avesse spinta a inoltrarsi nel bosco. Aveva così compreso che Principe Azzurro non era affatto preoccupato per la salute delle sue labbra screpolate, ma quello che lo tediava era risvegliare tante principesse senza mai sposarne nessuna. 

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A mille ce n’è – capitolo 5
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A mille ce n’è – capitolo 4

Mentre tutti al castello si davano da fare per risolvere i recenti avvenimenti, re Hubert si chiudeva nella sua stanza a sferruzzare. Non era un modo per sfuggire alle sue responsabilità, tutt’altro, tra un dritto e un rovescio lui pensava, metteva ordine e sistemava i punti in una fila precisa, uno al dritto e uno al rovescio.
La Regina gli aveva riferito della missiva ricevuta e la richiesta di riscatto era alquanto singolare: i rapitori chiedevano i biglietti d’invito per il gran ballo. Un dritto e un rovescio. 

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A mille ce n’è – capitolo 4
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A mille ce n’è – capitolo 3

La Regina entrò nei sotterranei dell’ala ovest, c’erano calderoni che bollivano, alambicchi fumanti e decine di vasi pieni di erbe. Nella penombra Anastasia, apprendista stregona, era intenta a mescolare il contenuto denso e maleodorante di un paiolo di rame.
– Buongiorno Anastasia, ho bisogno del tuo aiuto!
– Maestà, al suo servizio – disse Anastasia inchinandosi. 

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A mille ce n’è – capitolo 3
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A mille ce n’è – capitolo 2

La Fata Madrina era scomparsa da tre giorni. Era uscita in compagnia di Alice per una passeggiata e si erano sedute all’ombra di un grande cipresso a leggere e declamare poesie e versetti. Alice, sdraiata sull’erba, si era addormentata e al suo risveglio la Fata non c’era più. Rientrando al castello la bambina non si era preoccupata di informare i reali della scomparsa perché Fata Madrina era solita sparire e ricomparire.

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A mille ce n’è – capitolo 2
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Il Calendario d’Avvento 2021

Siamo arrivati al consueto (e divertente) appuntamento con il Calendario d’Avvento, nelle nostre finestrelle non ci saranno dolcetti, cioccolate o piccoli gadget, ma una manciata di parole, di quelle che ci fanno stare bene e alle volte ci fanno sorridere. Abbiamo pensato, infatti, di dedicare il nostro appuntamento quotidiano alle fiabe e siccome non sapevamo quali scartare le abbiamo scelte tutte. È nato un racconto un po’ sbilenco in cui Biancaneve, Stregatto, le sorellastre, la Fata madrina e un sacco di altri personaggi, convivono nella stessa favola e devono affrontare un fatto misterioso. Leggere qualche riga insieme ai nostri bimbi la sera, prima di andare a letto, sarà un modo per salutare la giornata con un sorriso. Ogni giorno pubblicheremo un piccolo capitolo, sarà la nostra finestrella sul buon umore.

 

Ecco il primo capitolo!

Il Calendario d’Avvento 2021
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Cuori d’ovatta

Adotta un gioco tenero già amato!

Cuori d’ovatta è una piccola agenzia d’adozione di giochi teneri e morbidi già amati da altri bambini, alla ricerca di una nuova casa e di un altro bimbo con cui giocare.
Noi alla Birba da sempre proponiamo oggetti usati di qualità, incentiviamo l’economia circolare del riuso contro gli sprechi. Ma con i giochi teneri è diverso, c’è qualcosa in più, perché un giocattolo già amato diventa addirittura più prezioso, quasi un po’ magico perché si porta dietro il bene che gli è stato voluto. E se non trova un altro bimbo da amare potrebbe diventare molto triste.
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Cuori d’ovatta
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10 regole per vivere felici: imparare il “nexting”

Il nexting è un metodo, ideato dallo psichiatra Michel Lejoyeux, che consiste nella capacità di prepararsi all’avvenire sorridendo. Imparare ad aspettarsi il meglio, a viverlo, a visualizzarlo è un modo per ottenerlo; fare un po’ di nexting ci aiuterà a vivere meglio e ad essere più felici. Secondo il medico francese il nostro cervello è la migliore arma contro la depressione. Questo organo trabocca di energia, basta che impariamo a lavorare bene con lui e ad allenarlo per stare sempre meglio. Leggi l'articolo sul blog Alla Birba c'è 

10 regole per vivere felici: imparare il “nexting”
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Oggi è l’Earth Overshoot Day

L’Earth Overshoot Day ci ricorda che stiamo utilizzando più risorse di quelle che il Pianeta è in grado di produrre.

L’Earth Overshoot Day è il giorno in cui la Terra esaurisce le risorse naturali previste per l’anno in corso. In pratica il 29 luglio corrisponde al momento in cui gli esseri umani esauriscono tutte le risorse biologiche che il nostro pianeta è in grado di rigenerare e che dovrebbero bastarci per tutto l’anno. Da domani utilizzeremo le risorse del 2022 generando un sovrasfruttamento.

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Perché ci baciamo?

l 6 luglio è il World Kiss Day, la Giornata mondiale del bacio. Ma in tutte le culture esiste il bacio? Baciarsi fa bene? Anche gli animali si baciano? Ecco alcune risposte a queste domande tra scienza e curiosità.

Il bacio è un gesto di connessione potente, può esprimere affetto, tenerezza, passione ed è in grado di generare diverse reazioni biologiche e psicologiche.

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Parlano di noi!

Sulla Gazzetta di Modena parlano di noi! Ecco com'è nata La Birba oltre 22 anni fa! Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è

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Oggi e domani spegniamo le luci!

Il 26 e il 27 marzo sono due giornate simbolo del risparmio energetico grazie due importanti proposte fatte rispettivamente da Caterpillar Rai Radio2 e WWF.  La prima iniziativa, M’illumino di Meno, è dedicata all’economia circolare, si celebra il 26 marzo e promuove il risparmio energetico e gli stili di vita sostenibili. Quest’anno è dedicata al salto di specie: con un salto di specie, da un pipistrello a un pangolino, dal pangolino all’uomo, un virus ha messo in ginocchio la specie umana. Adesso tocca alla specie umana fare un salto: ognuno di noi è chiamato a diventare più green, più responsabile, più sostenibile, più efficiente, più intelligente, più in armonia con il pianeta.

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Oggi e domani spegniamo le luci!
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Giornata mondiale dell’acqua: 10 piccole regole per imparare a non sprecarla

Oggi è la Giornata mondiale dell’acqua e come ogni anno, il 22 marzo, le Nazioni Unite lanciano un appello dedicato alla tutela della risorsa idrica. L’obiettivo del #WorldWaterDay è quello di celebrare l’acqua e richiamare l’attenzione sulla crisi idrica globale, sensibilizzando le persone in vista del raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile che prevede acqua e servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030. Si tratta di un traguardo indispensabile per appianare le disuguaglianze socio-economiche e garantire la dignità di tutti gli esseri umani.
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Giornata mondiale dell’acqua: 10 piccole regole per imparare a non sprecarla
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La Birba: usato sicuro!

Per garantire i tuoi acquisti in questo momento così particolare tutti i punti vendita La Birba si sono attivati per igienizzare i locali e gli articoli esposti nei negozi utilizzando prodotti specifici per superfici e tessuti.
Alcuni sono riusciti addirittura ad attrezzarsi con un generatore di ozono prima che la grande richiesta di questi dispositivi li rendesse praticamente introvabili. Vuoi saperne di più? Leggi l'articolo sul blog Alla Birba c'è

La Birba: usato sicuro!
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Giornata mondiale dell’abbraccio

Sembra quasi una presa in giro celebrare la giornata dell’abbraccio proprio ora che gli abbracci sono vietatissimi. Eppure oggi è la giornata mondiale dell’abbraccio! Probabilmente quando è stata istituita, nel 1986, nessuno si sarebbe immaginato che un giorno gli abbracci sarebbero stati vietati per decreto. Anche perché la ricorrenza nasce negli Stati Uniti (e dove sennò…) allo scopo di ricordare quanto abbracciare ed essere abbracciati faccia bene.
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Giornata mondiale dell’abbraccio
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24 giochi belli da fare tutto l'anno!

Ecco la Lista dei Giochi Belli da scaricare e stampare, per riempire di leggerezza (e cose da fare) il tempo da passare con i nostri bimbi. Già, perché in questi momenti strani, chiusi in casa, bisogna cercare la bellezza dentro di noi, con piccoli gesti delicati e divertenti!

24 giochi belli da fare tutto l'anno!
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24 giochi belli

Ecco la Lista dei Giochi Belli da scaricare e stampare, per riempire di leggerezza (e cose da fare) i giorni passati a casa con i nostri bimbi. Già, perché in questi momenti strani, bisogna cercare la bellezza dentro di noi, con piccoli gesti delicati e divertenti!  
Qui sotto puoi scaricare il file dei 24 giochi belli e qui trovi i file da stampare della Tombola delle FIABE
Giochi Belli Avvento 2020

24 giochi belli
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La tombola delle FIABE

I mostrini hanno lavorato tutta la mattina per preparare una sorpresa di Natale: la tombola delle fiabe, un tradizionale gioco di tombola dove oltre a fare ambo, terno, cinquina e tombola, si vincono le parole di una fiaba ancora da inventare. Ad ogni numero è infatti associata una parola e quando quel numero viene pescato vinci anche la parola collegata. Una volta terminata la tombola con le parole che hai vinto puoi inventare la tua fiaba e scriverla sul quaderno della Meraviglia!

Ecco il gioco del 24 dicembre: La tombola delle FIABE

La tombola delle FIABE
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CREARE un Flipbook

Mancano appena due giorni al Natale e i mostrini sono molto agitati, ci sono un sacco di cose da preparare, cibi da cucinare e regali da impacchettare. Però l’agitazione e la fretta a volte fanno combinare dei guai, allora conviene ritagliarsi un piccolo momento di tranquillità per calmare i nervi. Per tranquillizzarsi i mostrini hanno deciso di disegnare un cartone animato che si guarda su un libro piccolo piccolo. Si chiama Flipbook è un gioco quasi magico e ha la capacità di farci rilassare!

Ecco il gioco del 23 dicembre: CREARE un Flipbook

CREARE un Flipbook
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Il REGNO del Solletico

Oggi i mostrini proclamano ufficialmente la nascita del Regno del Solletico, si tratta di una nazione indipendente i cui confini geografici sono individuati precisamente tra la lavanderia, la cucina e la stanza dei giochi. Proprio nella stanza dei giochi è ubicata LOL, la capitale del regno. Si sono svolte regolari elezioni che hanno proclamato il Re e i suoi ministri, o meglio hanno stabilito chi per primo sarà il Re, perché nel Regno del Solletico il ruolo di regnante viene svolto a turno da tutti i cittadini. Goyle sarà Re e Presidente del Solletico, Otto è stato nominato Ministro della Merenda, a Nessy viene affidato il Ministero del Tesoro (per via di una cassa misteriosa e di una mappa che han trovato in soffitta) e Mrs. Smhaug avrà il compito di dirigere il Ministero della Salute (praticamente il suo ruolo prevede di augurare salute ogni volta che qualcuno starnutisce). Ora sono al lavoro per creare la bandiera del Regno, la moneta nazionale e un sacco di altre sciocchezze. 

Ecco il gioco del 22 dicembre: Il REGNO del Solletico

Il REGNO del Solletico
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L’haiku d’INVERNO

Oggi i mostrini si sentono creativi e vogliono scrivere poesie! Anzi, vogliono sperimentare l’haiku, un’antichissima forma di poesia giapponese. L’haiku è una poesia che nasce da una sensazione, da un’emozione, da qualcosa che vediamo intorno a noi e che vogliamo fissare in pochi brevi versi. Scrivere un haiku è come fare una fotografia, serve a fissare un istante. È una poesia piccola piccola, bastano poche parole per creare un’immagine o un sentimento, secondo i giapponesi infatti tutte le cose piccole sono belle.
Poiché in ogni haiku è presente il kigo, cioè un accenno ad una stagione dell’anno, oggi che è il primo giorno d’inverno potremmo scrivere un haiku dedicato al periodo invernale! Leggi questo haiku di un famoso poeta così capisci meglio:

C’è una meta
per il vento dell’inverno:
il rumore del mare.
(Ikenishi Gonsui)

Ecco il gioco del 21 dicembre: L'haiku d'INVERNO

L’haiku d’INVERNO
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Pesca una FIABA

Ai mostrini piace moltissimo leggere le fiabe, ma siccome sono un po’ strani vorrebbero mischiare le storie e crearne di nuove. Così hanno inventato il gioco pesca la fiaba, un bellissimo modo per mescolare insieme tutte le loro favole preferite. Trolly era felicissimo, talmente felice che è schizzato in camera sua ed è tornato con la sua canna da pesca pronto per giocare!
In effetti per giocare a questo gioco non serve la canna da pesca, ma lui è convinto che la sua canna da pesca sia bellissima e ha deciso di usarla per pescare i personaggi.

Ecco il gioco del 20 dicembre: Pesca una FIABA

Pesca una FIABA
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Il pic-nic GENTILE

La gentilezza è una virtù rara e preziosa e i nostri amici mostrini, che non sono propriamente dei gentlemen, hanno bisogno di molto esercizio per sperimentarla. Nonostante il loro impegno infatti, alle volte gli scappa di essere sgarbati e musoni. Quindi per oggi saranno dei lord inglesi che si incontrano a un picnic sul prato… Non sarà proprio sull’erba eh, magari in salotto, dopotutto non sono nemmeno dei lord inglesi…
Per il picnic gentile hanno già preparato un sacco di cose buone (più o meno) da mangiare, ma soprattutto hanno fatto un promemoria di cose gentili da fare, per non dimenticarsi.
È andato tutto liscio come l’olio? Quasi… Già, perché ad un certo punto Goyle (per essere gentile) ha allungato un cuscino a Pixie, ma ha inavvertitamente dato una gomitata a Smaug che si è ribaltato all’indietro; nel cadere Smaug ha colpito la mano di Rasty che reggeva una fetta di pane con la marmellata; il pane è partito come un razzo ed è finito proprio in faccia a Octo. Octo è rimasto di stucco. Tutti hanno trattenuto il fiato osservando la marmellata che gli colava dalla faccia. Lui si è leccato una guancia, ha sorriso e ha ringraziato cortesemente Rasty per la gentilezza…

Ecco il gioco del 19 dicembre: Il pic-nic GENTILE

Il pic-nic GENTILE
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La caccia al TESORO delle cose prestate

I mostrini sono molto disordinati e anche un po’ smemorati; capita talvolta che chiedano in prestito un oggetto di cui hanno bisogno, poi dopo averlo utilizzato finisce chissà dove e si scordano di restituirlo. Così oggi giocheranno alla caccia al tesoro delle cose prestate. Dovranno rovistare in giro per casa alla ricerca di quello che non gli appartiene con il preciso intento di restituire ogni cosa ai legittimi proprietari. I mostrini sono velocissimi e nel giro di pochi minuti il tavolo si riempie degli oggetti più disparati: un trapano usato per montare la panna, un ombrello a pois, una decina di capi d’abbigliamento (tra cui un velo da sposa che serviva come zanzariera), un paio di guantoni da boxe, una teglia per le lasagne (senza lasagne), una pompa da bicicletta che usavano per gonfiare i palloncini e almeno cinque libri…

Ecco il gioco del 18 dicembre: La caccia al TESORO delle cose prestate

La caccia al TESORO delle cose prestate
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Le FOTO strambe

Nel mondo dei mostrini di cose strane ce ne sono tante, ma loro non perdono occasione per inventarne di più strampalate ancora… Il programma della lista dei giochi belli d’Avvento di oggi prevede di giocare a fotografi e modelli matti. Così, mentre qualcuno si occupa di allestire lo studio fotografico casalingo, gli altri corrono in giro per la casa alla ricerca di abiti e accessori bizzarri. Lo scopo del gioco è quello di creare buffi travestimenti con quello che c’è in casa e fotografarsi a vicenda con lo smartphone. I mostrini non mancano di fantasia e utilizzano ogni abito in modo davvero singolare: c’è chi si è messo i calzini sulle orecchie, chi un vestito da donna, uno si è presentato con un paio di guanti per ogni tentacolo e un altro con una lunga sciarpa ha fatto un bellissimo turbante. Chissà che foto matte faranno!

Ecco il gioco del 17 dicembre: Le FOTO strambe
 

Le FOTO strambe
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La festa della VASCA da bagno

I mostrini sono degli specialisti nel trovare qualcosa da festeggiare, oggi hanno inaugurato ufficialmente la Festa della Vasca da bagno. Nel giorno della Festa della Vasca da bagno (per festeggiare va benissimo anche una grande bacinella posizionata nella doccia) gli invitati si immergono in abbondante acqua calda piena di sapone. Tutti i peluche di casa sono invitati per godersi un bagno rilassante, pupazzi di gomma, giocattoli e automobiline saranno accompagnati all’autolavaggio. Quando i giocattoli saranno tutti puliti e contenti si riempie la vasca di acqua calda e di bagnoschiuma colorato e si fa un meraviglioso bagno profumato con la schiuma a colori!

Ecco il gioco del 16 dicembre: La festa della VASCA da bagno

La festa della VASCA da bagno
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Costruire un Taumatropio

Oggi i mostrini hanno deciso di preparare un gioco antico: vogliono costruire un vero e proprio taumatropio dell’Ottocento! E cosa diamine è un taumatropio? Anche se ha un nome strano il taumatropio è un semplice e meraviglioso gioco di illusione ottica che consiste nel far ruotare velocemente un disco, tra l’indice e il pollice, tramite due fili appesi alle estremità. Sulle due facce sono raffigurati due disegni diversi che si completano a vicenda, ruotando velocemente si ha l’impressione di avere una nuova immagine combinata. Se per esempio da una parte disegniamo un pesce e dall’altra una boccia per pesci rossi, ruotando velocemente il disco sembrerà che il pesce nuoti dentro la vaschetta. I nostri amici si sono messi subito al lavoro anche se Pixie sta ancora tentando (inutilmente) di pronunciare quel nome così astruso…

Ecco il gioco del 15 dicembre: Costruire un Taumatropio

Costruire un Taumatropio
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Le STELLE dei desideri

I mostrini oggi sono impegnati a preparare la lista dei desideri, hanno saputo che in questi giorni ci sarà una spettacolare pioggia di stelle cadenti e non vogliono farsi trovare impreparati. Osserveranno il cielo a caccia di di stelle armati di taccuino, così appena ne avvisteranno una potranno esprimere uno dei desideri che hanno preparato!

In questi giorni guardando il cielo notturno potrai assistere allo sciame meteorico delle Geminidi, uno spettacolo astronomico bellissimo che fa brillare il cielo nelle notti fra il 3 e il 19 dicembre (con il picco massimo tra il 13 e il 15). In realtà non sono stelle, ma meteore fatte di detriti, polveri e rocce che colpiscono ad alta velocità l’atmosfera della Terra creando delle straordinarie scie luminose.
Col tempo sereno, avremo una condizione ideale, perché la Luna nuova non interferirà con l’osservazione e si potrebbero avvistare fino a 100 stelle cadenti all’ora. Non ci resta che preparare per tempo la lista dei desideri e scriverla sul Diario della Meraviglia!

Ecco il gioco del 14 dicembre: Le STELLE dei desideri

 

Le STELLE dei desideri
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La FESTA di non compleanno

Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso dai mostrini. Sulla lista delle cose belle, infatti, nella data di oggi campeggia la scritta: festa di non compleanno! I nostri amici non stanno più nella pelle (e nelle squame) e si mettono subito al lavoro per organizzare la festa più divertente dell’anno! È la loro festa preferita perché è totalmente assurda, ognuno la festeggia come più gli piace e siccome non si possono invitare estranei (per via di quel robino fastidioso) hanno deciso di estendere l’invito al tosaerba, alla lavatrice e all’appendiabiti. L’unica regola di questa festa è che non si può invitare chi oggi festeggia il suo compleanno…

Ecco il gioco del 13 dicembre: La FESTA di non compleanno

La FESTA di non compleanno
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La TENDA in salotto

Oggi è la festa di Santa Lucia (la notte più lunga che ci sia) e, secondo la tradizione, Santa Lucia percorre le strade delle città col suo asinello distribuendo dolcetti e regali. In realtà la notte più lunga dell’anno sarà il 21 dicembre, ma per i mostrini ogni occasione per festeggiare e mangiare biscotti non va sprecata. Così decidono di passare la notte insieme per aspettare i doni di Santa Lucia e, siccome la notte sarà molto lunga, hanno pensato di costruire una tenda e di metterci dentro coperte e cuscini per stare più comodi.

Ecco il gioco del 12 dicembre: La TENDA in salotto

La TENDA in salotto
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La PORTA segreta

Dopo tanti giorni costretti a stare in casa i mostrini avrebbero voglia di andare in montagna, in un parco divertimenti, a una partita di rugby o di pallavolo. Niente da fare, quel robino fastidioso e invisibile pare sia ancora in giro e la cosa più prudente da fare è restare in casa ed uscire il meno possibile. Così, mentre qualcuno continua a cercare con la lente di ingrandimento il virus microscopico, altri hanno deciso di viaggiare con la fantasia: stanno preparando una porta segreta, che si apre solo con una parola magica, un passaggio per andarsene un po’ a zonzo in giro per la fantasia.

Ecco il gioco dell'11 dicembre: La PORTA segreta

La PORTA segreta
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La fabbrica dei SORRISI

Per il gioco del Calendario d’Avvento del 10 dicembre i mostrini hanno deciso di riempire la casa di sorrisi portatili. Anche se sono abituati a ridere moltissimo, si sono accorti che i loro sorrisi possono essere un po’ troppo pungenti (per forza con tutti quei denti… ), non di rado capita che una loro risata in pubblico provochi un fuggi fuggi generale. Così hanno pensato di disegnare dei sorrisi più morbidi da portare in giro e appiccicare ovunque. Li attaccheranno anche in casa dal momento che a volte si spaventano anche tra di loro…

Ecco il gioco del 10 dicembre: La fabbrica dei SORRISI

La fabbrica dei SORRISI
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Le cose più BELLE del mondo

I mostrini sono molto orgogliosi di avere inventato il Diario della Meraviglia, secondo loro, infatti, ha il potere di farti stare bene: se ad esempio un giorno sei triste basta sfogliarlo per stare un po’ meglio. Oggi hanno deciso di aggiungere al diario una sezione speciale in cui annotare (e disegnare) tutte le cose belle che si possono avere senza possederle. Sono tutto quelle cose che non si possono comprare, né chiudere a chiave o tenere nascoste e sono davvero tantissime: il profumo del mare, un cielo stellato, la corsa in un prato, il vento tra i capelli, i banchi di scuola, le rotonde per strada, la biblioteca… Credo che la prima cosa che scriveranno è la neve. La neve è davvero magica…

Ecco il gioco del 9 dicembre: Le cose più BELLE del mondo

Le cose più BELLE del mondo
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L’albero di NATALE genealogico

Oggi è l’8 dicembre, la festa dell’Immacolata, il giorno dedicato per tradizione alla preparazione del Presepe e dell’albero di Natale. I nostri amici mostrini hanno preparato il loro albero e anziché decorarlo con palline e ghirlande hanno appeso ai rami mandarini, piccole mele e collane fatte di arachidi. L’idea è venuta a Trolly perché si è ricordato di un racconto del suo bisnonno: quando il suo bisnonno era piccolo c’era l’usanza di decorare l’albero di Natale con frutta fresca e secca, caramelle e cioccolatini e il giorno dell’Epifania i piccoli di casa potevano mangiare le cose buone che staccavano dall’albero. Mr Smaug ha proposto poi di fare un altro albero di Natale dedicato a tutti i nonni e a tutti i parenti, l’Albero di Natale genealogico, un albero in cui al posto delle palline ci sono i nomi, le foto o i disegni di tutti i membri della famiglia e dei loro antenati.

Ecco il gioco dell' 8 dicembre: L'albero di NATALE genealogico

L’albero di NATALE genealogico
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Il suono del SILENZIO

Goyle per il gioco di oggi ha proposto di fare un “esperimento scientifico”: scoprire cosa c’è dentro il silenzio… A suo parere dentro al silenzio ci potrebbero essere molte cose, ma per poterle osservare bisogna innanzitutto creare il silenzio. In effetti non è proprio scientifico come metodo di lavoro… Però può essere molto divertente. Goyle ha chiesto a tutti i mostrini di chiudere gli occhi, rimanere in perfetto silenzio e di ascoltare con estrema attenzione qualunque tipo di suono le loro orecchie potessero udire. Erano tutti silenziosissimi quando si è sentito un botto provenire dall’alto: era Octo che aveva zuccata sul soffitto. Inutile dire che son scoppiati tutti a ridere!
Mentre Octo si massaggiava il bernoccolo ha spiegato agli altri che non lo aveva fatto apposta, ma siccome lui fluttua nell’aria quando sta fermo immobile sale naturalmente verso l’alto e inevitabilmente va a sbattere. Così i mostrini han deciso di prendere una corda per legare un tentacolo di Otto ad una sedia ed evitargli altri rumorosi bernoccoli.

Ecco il gioco del 7 dicembre: Il suono del SILENZIO

Il suono del SILENZIO
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Nei PANNI degli altri

Oggi bisogna davvero stare chiusi in casa, con questo tempaccio i mostrini non possono nemmeno scendere in cortile… Per fortuna nella lista dei giochi belli oggi c’è un gioco molto divertente: scambiarsi i ruoli. È un gioco molto buffo e fatto dai mostrini lo è ancora di più. Dopo aver deciso con chi scambiarsi l’identità i mostrini corrono a travestirsi e in un baleno ecco presentarsi Trollita nei panni di Rasty e Nessy in quelli di Pixie. Facevano già abbastanza ridere così, ma quando si sono messi a imitare i gesti e i movimenti si è scatenata l’allegria!

Ecco il gioco del 6 dicembre: Nei PANNI degli altri

Nei PANNI degli altri
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Il CINEMA in salotto

Nel paese dei mostrini il sabato è il giorno in cui abitualmente si va al cinema, ma a causa di quel robino fastidioso (che loro continuano a cercare con la lente di ingrandimento) le sale cinematografiche sono chiuse. Ai nostri amici però piace davvero tanto andare al cinema, così hanno deciso di trasformare il salotto in uno splendido e meraviglioso cinema casalingo.

Ecco il gioco del 5 dicembre: Il CINEMA in salotto

Il CINEMA in salotto
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Il distributore del TEMPO

Oggi i mostrini parlano del tempo, non del meteo, ma di quello che scorre. Secondo loro loro il tempo è molto strano, a volte sembra volare e altre volte invece pare non passare mai. Alla fine hanno concluso che quando il tempo scorre lentamente lo si può riempire, ma quando sembra che vada veloce come un razzo non c’è niente da fare e si rischia solo di arrivare in ritardo. Così hanno trovato una soluzione, un’idea per regalare il tempo, in questo modo le giornate possono durare anche 25 ore… Non ci credi? Leggi come funziona.

Ecco il gioco del 4 dicembre: Il distributore del TEMPO

Il distributore del TEMPO
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Il diario della MERAVIGLIA

Nella lista delle cose belle ci sono molti giochi in cui si scrive o si disegna qualcosa, per questo motivo i mostrini hanno deciso di preparare un piccolo diario della meraviglia. Dentro ad un cassetto c’erano alcuni quaderni vecchi, li hanno ricoperti di carta bianca e hanno passato tutto il pomeriggio a decorare la copertina. Nonostante qualcuno abbia fatto degli scarabocchi i diari erano davvero mostr… ehm, meravigliosi, così dopo aver scritto la data hanno deciso di scrivere tutte le cose meravigliose che notavano in giro per la casa: una mela succosa (sono ghiotti di mele), un cuscino morbido (anche se da una parte era un po’ bruciacchiato), le rotelle dei pattini e una sciarpa rossa lunghissima…

Ecco il gioco del 3 dicembre: Il diario della MERAVIGLIA

Il diario della MERAVIGLIA
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Il barattolo della CALMA

Ai mostrini piace tantissimo stare dietro ai vetri della finestra ad osservare la neve che cade. Se le previsioni del tempo annunciano la neve corrono alla finestra ogni due minuti per controllare e quando finalmente inizia a nevicare si mettono lì a guardare e ci possono stare anche delle ore. Di solito sono rumorosi e sguaiati, ma quando nevica sono così calmi e tranquilli che non sembrano nemmeno loro. E siccome non nevica sempre hanno pensato di fare un barattolo dove sembra che nevichi tutto l’anno, è il barattolo della calma ed è semplicissimo da preparare.

Ecco il gioco del 2 dicembre: Il barattolo della CALMA

Il barattolo della CALMA
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Le sorprese alla Birba non finiscono mai!

Quest'anno il nostro tradizionale calendario d'Avvento sarà La LISTA delle cose belle d'avvento, una lista di cose belle e gentili che i nostri mostrini impertinenti impareranno a fare grazie all'Elfo Gentile del Nord arrivato apposta per insegnarle a loro (ma anche a noi!). Scoprile ogni giorno sul blog Alla Birba c'è

Calendario La Birba 2020
Dal 1° dicembre tutti i possessori di Vip Card avranno in regalo il mostruoso Calendario 2020 con un acquisto minimo di 50 euro. La promozione è valida anche sul Birba shop! Affrettati, i calendari saranno disponibili fino ad esaurimento scorte! Non hai ancora la Vip Card? Richiedila subito!

Christmas Card
Nei negozi La Birba è arrivata la Christmas Card! Un simpatico gadget direttamente dal Polo Nord, da attaccare ai regali che i bimbi troveranno sotto l'albero!

Lettera a Babbo Natale
Anche quest'anno ti proponiamo la letterina per Babbo Natale da stampare e da fare scrivere ai tuoi bimbi! Clicca qui per scaricare la letterina per Babbo Natale 2019.

Le sorprese alla Birba non finiscono mai!
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24 giochi belli d’Avvento

Quest’anno nel mondo dei mostrini è avvenuto un fatto singolare, pare che a causa di un mostro minuscolo, così piccolo che a occhio nudo nemmeno si vede, non ci si può più abbracciare e non si può nemmeno uscire di casa. È una cosa davvero strana e i mostrini vogliono cercare quel robino piccolo piccolo che fa tanto scompiglio. Armati di lenti d’ingrandimento e occhi attenti (molti occhi) si son messi a guardare dappertutto, ma del virus (già, pare sia un microscopico virus) neanche l’ombra. Ma loro sono speciali e han deciso che anche senza uscire di casa si possono fare un sacco di cose belle.
Così si sono seduti intorno a un tavolo e hanno fatto una lista, 24 giochi da fare in casa ogni giorno fino a Natale. Potranno giocare e divertirsi sperando che prima o poi quel microbo fastidioso decida di fare le valigie e andarsene.

Ecco il gioco del 1° dicembre: La cassaforte degli abbracci

24 giochi belli d’Avvento
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Paidobus, quando in Sardegna la scuola era su quattro ruote

Alla fine degli anni Cinquanta in Sardegna fece la sua comparsa il Paidobus, un pullman attrezzato come una vera e propria aula scolastica, nato per combattere l’analfabetismo in un territorio frammentato e complesso come la Gallura. All’epoca, infatti, per molti bambini andare a scuola era quasi impossibile a causa delle distanze e della mancanza di strade che collegavano i vari centri abitati.
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22 ANNI di BIRBA

Auguri a noi e tanti punti a voi!

Sabato 12 settembre La Birba festeggia 22 anni di attività.
In tutti i nostri negozi, per acquisti fatti in occasione del nostro compleanno, i possessori di Vip Card avranno doppi punti sulla fidelity card. Leggi il regolamento completo e se non hai ancora la Vip Card richiedila subito!

La Birba: dal 1998 l’usato per scelta!
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<strong>22 ANNI di BIRBA</strong>
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Safety opening

Tutti i negozi La Birba sono aperti nel rispetto delle regole di sicurezza necessarie.

SAFETY OPENING con limitazioni precise e regole specifiche per tutelare voi e anche noi:

  • accesso consentito con mascherina
  • utilizzo di guanti monouso o igienizzazione delle mani con prodotti messi a disposizione
  • accesso limitato in base alla metratura dei locali e mai oltre 5 persone (una per ogni nucleo famigliare)
  • mantenere almeno 1 metro di distanza dalle altre persone
  • tutti i negozi La Birba sono regolarmente sanificati con prodotti standard, vapore o trattamenti all'ozono

VENDITA ONLINE e PRENOTAZIONI registrati sul sito, scegli e metti nel carrello quello che vuoi! La Birba ti offre:

SPEDIZIONE OMAGGIO per ordini di almeno 100 euro (max 3 kg su singolo negozio e dimensioni standard).
Sul Birbashop lo shop online dei negozi La Birba, trovi i migliori articoli scelti per te dai nostri negozi affiliati.

CONSEGNA GRATUITA nella zona di pertinenza del punto vendita in totale sicurezza.

SERVIZIO DRIVE IN puoi prenotare quello che vuoi e trovarlo già pronto per il ritiro davanti al negozio.

RITIRO IN NEGOZIO cioè con modalità prenotazione: metti nel carrello e scegli di ritirare in negozio gli articoli di tuo interesse. La prenotazione non è vincolante e deciderai solo in negozio se procedere all'acquisto.

VALUTAZIONI
In questo momento ritiriamo giochi da giardino come casette, scivoli, altalene, bici, moto e auto elettriche, lettini, seggioloni pappa, trio, passeggini, sdraiette, altalene elettriche, ...
Seleziona bene i tuoi articoli e maggiori possibilità di vendita avrai!
Contatta il tuo negozio La Birba per fissare un appuntamento!

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Le uova di Pasqua, una tradizione antica

L’uovo è uno dei simboli della Pasqua per eccellenza, di gallina, dipinto, di cioccolato o di zucchero è parte integrante della festa. Le uova decorate hanno una storia antichissima, che affonda le sue radici nella tradizione pagana.

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Le uova di Pasqua, una tradizione antica
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I seggiolini antiabbandono sono obbligatori dal 6 marzo 2020: cosa si rischia e come cautelarsi

Da venerdì 6 marzo 2020, salvo ulteriori proroghe, scatta l’obbligo di seggiolini auto antiabbandono per bambini fino a 4 anni.
Ora parte la corsa ad acquistare il dispositivo di allarme o un seggiolino che ne sia dotato. E si rischia di scegliere un prodotto non a norma. Chi non si adegua, invece, rischia le sanzioni previste dalla legge.

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I seggiolini antiabbandono sono obbligatori dal 6 marzo 2020: cosa si rischia e come cautelarsi
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L'Epifania tutte le feste si porta via!

Di queste feste rimane la Lista delle cose belle da stampare sul blog Alla Birba c'è
Già, perché l’Elfo Gentile è tornato lassù nel Grande Nord, ma prima di andarsene ha lasciato un dono per i mostrini: un bellissimo poster con la Lista delle cose belle! Così se qualche volta uno di loro (e di noi) si dovesse scordare le cose belle, con la lista appesa la muro gli torna subito in mente!

L'Epifania tutte le feste si porta via!
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Dire TI VOGLIO BENE

È arrivato il giorno della partenza, l’Elfo Gentile del Grande Nord ha salutato i mostrini sussurrando qualcosa ad ognuno con la sua voce calda…

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Prendersi CURA

Ormai il viaggio dell’Elfo Gentile è giunto al termine, domani farà ritorno nel Grande Nord. In questi giorni si è occupato dei mostrini, si è preso cura di loro e così li invita a loro volta a prendersi cura di qualcuno. Ha trovato nel bosco un cucciolo smarrito un po’ particolare, così ha deciso di portarlo ai mostrini, sembra proprio fatto per loro… Si raccomanda di accudirlo e di fare molta attenzione.

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Coltivare l’AMICIZIA

Nel primo giorno d’inverno l’Elfo Gentile del Grande Nord ha raccontato ai mostrini che l’amicizia ha il potere di riscaldare i cuori. Ogni momento e ogni sorriso è molto più bello se è condiviso. Con gli amici si può giocare, ridere, confidarsi dei segreti e aiutare. Secondo lui però l’amicizia è come un fiore, va coltivata ogni giorno.

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Muoversi LENTAMENTE

L’Elfo Gentile del Grande Nord si è accorto che i mostrini vanno sempre di corsa e che hanno spesso un sacco di cose da fare. Facendo tutto di fretta, però, si rischia di perdere il gusto delle cose, sarebbe meglio fare qualcosa in meno, ma godere di ogni gesto. Bisognerebbe sperimentare la lentezza: muoversi lentamente, assaporare il gusto dei cibi, guardare negli occhi chi ci sta parlando, prendersi il tempo per osservare un tramonto o leggere un libro.

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Parlare SOTTOVOCE

L’Elfo Gentile del Grande Nord parla piano e lentamente. Ha una voce calda e vellutata, e i mostrini devono stare in silenzio per sentire bene quello che dice. Quando inizia a parlare si mettono intorno a lui e non si sente ronzare neppure una mosca.

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Saltare di GIOIA

L’Elfo Gentile del Grande Nord è molto contento dei progressi che stanno facendo i mostrini. Così oggi è arrivato con una cesta piena di cose buone. Biscotti, marmellata, burro, pane appena sfornato e tantissime mele (che gli piacciono sempre moltissimo). E loro che hanno fatto per la gioia? Si messi a saltare come matti!

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Avere senza POSSEDERE

Oggi l’Elfo Gentile del Grande Nord ha spiegato ai mostrini che le cose più belle che si possono avere non c’è bisogno di possederle. La corsa in un prato, il vento tra i capelli, scalare una montagna o nuotare nel mare, son cose di tutti e nessuno le può comprare.

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RIDERE moltissimo

Lo sapevi che ridere fa benissimo? L’Elfo Gentile del Grande Nord ha raccontato ai Birbamostri che nella casa degli Elfi capita alle volte che uno di loro si metta a ridere senza ragione e siccome la risata è contagiosa anche gli altri scoppiano subito in una grande risata. Si divertono moltissimo in più si mantengono in forma perché ridere fa respirare meglio e per il corpo è come mangiare un pezzetto di cioccolata, ma non fa ingrassare!

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Fare la PACE

Oggi l’Elfo gentile del Grande Nord ha spiegato ai mostrini che può capitare di litigare con gli altri, magari per un malinteso, o perché abbiamo idee diverse. Non serve a niente restare arrabbiati e tenere il muso, secondo lui l’unica soluzione è dimenticare e fare la pace.

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Fai un REGALO

Ogni giorno dell’anno è il giorno giusto per confezionare un regalo. Non serve una ricorrenza speciale, è sufficiente pensare a qualcuno cui vogliamo bene e preparare un piccolo dono. L’Elfo Gentile del Grande Nord ha spiegato ai mostrini che è molto meglio fare qualcosa con le proprie mani: una torta, un biglietto disegnato, un maglione di lana o un oggetto creato con materiale di recupero.

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Chiedere AIUTO

L’Elfo Gentile del Grande Nord oggi è arrivato con un gigantesco abete, ha chiesto ai mostrini una mano per portarlo in casa. Ha spiegato che è importante ricordarsi di chiedere aiuto quando ci si accorge di non riuscire in qualcosa. Non è una sconfitta, ma un modo nuovo per risolvere un problema. Secondo lui troppe volte ci si vergogna di non essere capaci, così pur di non ammettere che abbiamo dei limiti, facciamo finta di non aver bisogno. In fondo non possiamo saper fare tutto!

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Dire GRAZIE

Sembra banale, ma ricordarsi di ringraziare è un gesto molto bello, uno dei più belli della lista delle cose belle! I mostrini non erano abituati a ringraziare, tutt’al più, dopo aver ricevuto qualcosa, facevano un mugugno o un grugnito. L’Elfo Gentile del Grande Nord gli ha spiegato che è importante ringraziare soprattutto per le piccole cose di tutti i giorni. Una fetta di torta con le fragole e la panna, ad esempio, ha bisogno di un gigantesco grazie, perché qualcuno che ci vuole bene l’ha cucinata per noi!

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Guarda le STELLE

Lassù nel Grande Nord, dove vive l’Elfo Gentile, le notti d’inverno sono lunghissime, così gli abitanti si sono abituati a vestirsi bene ed uscire anche se non c’è il sole. Con tutta quella ore di buio hanno scoperto che il cielo notturno è bellissimo, si possono vedere la luna e le stelle, i pianeti, le aurore boreali e le stelle cadenti. Così l’Elfo Gentile del Grande Nord ha chiesto ai mostrini di vestirsi bene, con sciarpe e berretti, per uscire a veder le stelle.

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Impara ad ACCETTARE

Oggi l’Elfo Gentile del Grande Nord voleva parlare dell’importanza di saper accettare sé stessi e gli altri così come siamo, con pregi e difetti. Guardandosi intorno però si è accorto che i mostrini questa volta non avevano bisogno di aiuto. Loro, che sono così strani e originali, si piacciono moltissimo e quando incontrano qualcuno anche più strano di loro non si fanno tante domande e lo accolgono subito. Nessuno si è mai sognato di desiderare di essere diverso da quel che è. E poiché sanno bene di essere particolari si sono divisi i compiti in base alle loro caratteristiche.

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Mettere in ORDINE

La decima cosa bella dell’Elfo Gentile del Grande Nord è l’ordine. Nell’ordine si vive meglio, si trova subito quello di cui si ha bisogno e anche gli occhi sono felici, perché vivere in un luogo pulito e ordinato è più bello. I mostrini sono tutt’altro che ordinati, niente è al suo posto pensa che usavano una tavola da surf al posto dell’asse da stiro…
Così insieme all’Elfo si sono messo a riordinare e han trovato un sacco di cose che erano scomparse da anni: una coscia di pollo del Natale scorso (non ti dico in che condizioni), il pomello della porta del bagno (al suo posto c’era una pallina da tennis), il libro di geometria (anche se quello secondo me l’avevano nascosto apposta) e un sacco di altre cose perse nel tempo.

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Essere GENTILI

Oggi l’Elfo Gentile del Grande Nord ha portato con sé la gentilezza. Secondo lui c’è molto bisogno di atti gentili, di sguardi più attenti e di parole sorridenti. Tanti piccoli gesti di cura e di attenzione possono cambiare il mondo perché la gentilezza è contagiosa. I mostrini hanno iniziato subito a sperimentare la gentilezza e… Sì l’effetto è stato, come dire, un po’ strano.

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Rispettare l’AMBIENTE

Insegnare ai mostrini a rispettare l’ambiente è stato molto divertente. Quando l’Elfo Gentile del Grande Nord ha iniziato a parlare di riuso i mostrini si sono guardati tra loro divertiti. Secondo lui gli oggetti possono essere riusati per rispettare l’ambiente e per evitare di sprecare. Mentre lui parlava in un attimo i mostrini sono andati a rovistare in giro e son tornati con un sacco di roba strana. Uno aveva una maschera da sub sgangherata che usava per tagliare le cipolle senza piangere, un’altro faceva vedere le rotelle dei pattini sistemate sotto ad una poltrona per spostarla, c’era chi mostrava un paio si scarpe con il mocio incollato sulla suola per pulire pavimenti e chi aveva un vecchio ferro da stiro che ora usava per scaldare le fette di pane. Dei veri maestri del riuso, non c’è che dire!

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Qualcosa da RESTITUIRE

Tutti i giorni l’amico Elfo arriva con qualche idea strana. Oggi si è presentato con una sciarpa a righe. Dopo averla piegata bene l’ha consegnata a Goyle. Ha sorriso al mostrino dicendogli che gli era stata molto utile l’altro giorno, quando il vento gelido del nord aveva soffiato (vengono tutti dal nord a quanto pare…) e che lo ringraziava del prezioso prestito.

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Regala un ABBRACCIO

Questa mattina l’Elfo Gentile del Grande Nord ha regalato abbracci a tutti i mostrini. Secondo lui gli abbracci non vanno risparmiati: se hai freddo ti riscaldano, se sei triste ti risollevano e se ti senti solo ti fanno sentire amato. Così i Birbamostri hanno iniziato ad abbracciarsi tra loro, si sono impegnati eh, però in mezzo a tutti quegli occhi, quei denti aguzzi e quei tentacoli alla fine si sono incastrati.

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Esser d’AIUTO

Oggi L’Elfo Gentile del Grande Nord ha offerto ai mostrini un po’ d’aiuto. Loro, oltre ad essere proverbialmente mostruosi, sono anche disordinati. Lasciano sempre tutto in giro. Sparsi sul pavimento ci sono calzini, cappelli, palloni, torsoli di mela (adorano le mele, ne vanno ghiotti) e giocattoli vari, compreso un paio di pattini.

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Cerca la BELLEZZA

Nel 4° giorno del Calendario d’Avvento l’Elfo Gentile del Grande Nord ci ricorda che viviamo in un mondo meraviglioso pieno di cose bellissime. Ma attenzione, non si riferisce a opere d’arte, tesori o luoghi paradisiaci. Lui parla delle piccole cose che abbiamo intorno, quelle di ogni giorno.
Questa mattina, ad esempio, l’Elfo Gentile si è svegliato molto presto (non voleva arrivare tardi come ieri), quando è uscito c’era così freddo che la brina ricopriva ogni cosa. Si è accorto di una piccola ragnatela tutta ghiacciata. Di solito le noti appena perché sono sottilissime, ma ricoperta di ghiaccio si vedeva benissimo e sembrava una collana di perle. Ecco un’idea per fare un gioco, il gioco della meraviglia.

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Chiedere SCUSA

L’Elfo Gentile del Grande Nord oggi è arrivato un po’ in ritardo, entrando si è scusato poi ha sorriso… Ha detto ai Birbamostri che nessuno è perfetto e capita alle volte di sbagliare (in effetti i mostrini proprio perfetti non sono, hanno tutti delle robe un po’ strane, pensa che ce n’è uno cha ha una cerniera al posto della bocca…).

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Regala un SORRISO

Oggi l’Elfo Gentile del Grande Nord ha regalato un sorriso ai mostrini. Lo sai che il sorriso parla tutte le lingue? Puoi andare in qualunque punto sperduto della terra e il tuo sorriso viene compreso.

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Le sorprese alla Birba non finiscono mai!

Calendario 2019
Dal 1° dicembre tutti i possessori di Vip Card avranno in regalo il mostruoso Calendario 2019 con un acquisto minimo di 50 euro. 
La promozione è valida anche sul Birbashop! Affrettati, i calendari saranno disponibili fino ad esaurimento scorte!

Non hai ancora la Vipcard ? Richiedila subito!

Calendario d'avvento - Pippi e cane di pezza (tutto il racconto)
Quest’anno il dono di Avvento della Birba è il racconto di Pippi, una bimba di 8 anni e il suo Cane di Pezza perduto. Un racconto delicato e avvincente in cui ogni giorno abbiamo scoperto un nuovo capitolo della storia, da leggere insieme ai bambini, magari la sera, sotto il piumone.

Puoi scaricare la copertina in PDF e stamparla per comporre il tuo libro Pippi e cane di pezza – copertina

E qui puoi trovare il racconto completo in PDF Pippi e cane di pezza – tutto il racconto

Buona lettura!

Gift Card

La Birba GIFT CARD è un regalo GREEN, un buono spesa da regalare ai tuoi cari, dell'importo che vuoi. Chi lo riceverà è liberodi spenderlo quando vuole, anche in più volte.

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La LISTA delle cose belle d’Avvento

Quest’anno per l’Avvento è arrivato un Elfo Gentile del Nord, ha saputo che qui ci sono dei mostrini impertinenti che vorrebbero essere sulla lista dei buoni di Babbo Natale, ma non sanno proprio come fare.
Non hanno mai sperimentato la gentilezza. Ecco che l’Elfo Gentile li aiuterà ad imparare le cose belle, quelle che scaldano il cuore, quelle che se le facciamo insieme a loro (i mostrini) poi accadono dei fatti strani.

La prima cosa bella che ha portato l'Elfo Gentile è il SALUTO.

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Qual è l’origine del Black Friday

Il venerdì nero conosciuto come il Black Friday è una consuetudine importata dagli USA. In America l’ultimo giovedì di novembre si festeggia il Giorno del ringraziamento – in segno di gratitudine verso Dio per quanto ricevuto durante l’anno trascorso – e il venerdì nero cade proprio all’indomani del Ringraziamento ed è il giorno in cui, secondo una tradizione consolidatasi negli anni Sessanta, i negozianti americani propongono sconti speciali dando il via allo shopping natalizio.
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La norma sui sistemi anti abbandono per la sicurezza dei nostri bimbi non è ancora in vigore

Sui sistemi anti abbandono per auto c’è ancora tanta confusione. È stato firmato il decreto attuativo sui dispositivi che dovrebbero aiutare i genitori a non dimenticare i bimbi in auto. La norma, però, non è ancora entrata in vigore e non si sa quando scatterà l’obbligo di legge. Ad oggi, infatti, non è possibile dare indicazioni precise su quale dispositivo sia corretto acquistare secondo le disposizioni di legge.

La norma sui sistemi anti abbandono per la sicurezza dei nostri bimbi non è ancora in vigore
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Le origini di Halloween

La festa di Halloween ha origini antichissime e parte dall’Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico. Il nome deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi.
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Le origini di Halloween
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BACK TO SCHOOL - Gli outfit La Birba per i primi giorni di scuola

È settembre, la scuola ricomincia, c’è chi tira un sospiro di sollievo, chi teme il fatidico primo giorno, chi sono settimane che ha già preparato tutto l’occorrente e chi non sa ancora come vestire il pupo. Per i ritardatari, per le mamme che son tornate dalle vacanze da pochi giorni e per chi deve ancora riempire il guardaroba, proponiamo alcuni esempi di Outfit Back to School che potete trovare nei negozi La Birba.
 

BACK TO SCHOOL -  Gli outfit La Birba per i primi giorni di scuola
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I sistemi antiabbandono dovevano essere obbligatori a partire dal 1° luglio e invece se ne riparla forse a novembre. Ma come funzionano i sistemi elettronici già presenti sul mercato che dovrebbero aiutare i genitori a prevenire l’abbandono dei propri bimbi in auto?

Ci sono seggiolini auto già provvisti di sensori integrati o piccoli cuscini universali da sistemare direttamente sul seggiolino tradizionale. Alcuni fanno scattare un allarme, altri notificano il pericolo sul cellulare, via app o bluetooth. In tutti i casi lo scopo è il medesimo: evitare che i genitori dimentichino i propri bimbi in macchina quando se ne vanno.

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Alla Birba inizia la RACCOLTA PUNTI

Richiedi La Birba Fidelity CARD e partecipa alla raccolta punti!

Dal 1° aprile al 30 novembre, se possiedi la VIP CARD, potrai aderire alla raccolta punti La Birba.
Ogni 20 euro di spesa riceverai un punto.
Con 20 punti avrai diritto ad un buono del valore di 20 euro utilizzabile entro il 20 dicembre 2019.
La raccolta punti è valida in tutti i negozi La Birba e anche per acquisti on line

Puoi leggere il regolamento completo sul blog Alla Birba c'è
Non hai ancora la Vip Card? Iscriviti subito e partecipa anche tu all'esclusiva raccolta punti firmata La Birba! 

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Torna l’ora legale poi, forse, verrà abolita!

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo ci sarà il cambio dell’ora: l’ora solare verrà sostituita dall’ora legale. Gli orologi digitali, gli smartphone e i computer si aggiorneranno da soli, mentre quelli analogici vanno messi in punto manualmente spostando le lancette avanti di un’ora e si dormirà un’ora in meno.
Pare però che il cambio d’ora abbia le ore contate…

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Le nuove Barbie scienziate ed eroine dell’ambiente

Dopo le Barbie dedicate alle grandi donne celebri (da Amelia Earhart a Frida Kahlo), la Mattel mette in campo un altro progetto interessante: Barbie eroine dell’ambiente, bambole senza pregiudizi di genere capaci di ispirare bambine e bambini a sviluppare la passione per la natura e la scienza.
Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra la storica azienda produttrice di giocattoli e la rivista National Geographic che insieme hanno creato una linea di bambole ispirate al mondo della natura e della sostenibilità.

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Le nuove Barbie scienziate ed eroine dell’ambiente
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Perchè scegliere oggetti firmati e di marca?

In questi giorni una grande catena di negozi di informatica ed elettrodomestici popone uno spot pubblicitario in cui afferma che “con tutta la tecnologia che c’è da loro si potrebbe coprire la circonferenza della terra”.

Questo claim mi ha fatto pensare molto.

Secondo l’ideatore della campagna pubblicitaria il messaggio è positivo, sottolinea l’ampia offerta di prodotti e la capillarità dei canali di vendita, la conquista del mondo insomma.

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Come vestire i propri figli senza spendere? Vi spiego il mio segreto…

Ecco un bellissimo articolo dal Blog di Missclaire su come vestire bene i propri bimbi con abbigliamento di qualità senza spendere troppo. L’autrice suggerisce qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero.

Buona lettura!

Da quasi 8 anni c’è un “nuovo inquilino” in casa mia mio figlio Giovanni. Per far sì che sia sempre vestito bene, senza spendere troppo, ho affinato negli anni una tecnica. Quale? Ora ve la spiego!

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Pippi e Cane di Pezza – tutto il racconto

Ti auguriamo uno splendido e meraviglioso Buon Natale con l’ultimo dono di avvento: la copertina del racconto Pippi e Cane di Pezza e l’intero libro in pdf da leggere tutto d’un fiato!

Auguri da tutto lo staff La Birba!

Puoi scaricare la copertina in PDF e stamparla per comporre il tuo libro.
Pippi e cane di pezza – copertina

E qui puoi trovare il racconto completo in PDF!
Pippi e cane di pezza – tutto il racconto

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Il biglietto della Fata dei Giochi – capitolo 24

Era la Vigilia di Natale. La cena era finita e Pippi stava aprendo i suoi regali. Mancava solo quello di papà. Lui le diede il pacco dicendole:
– Vedrai, ti piacerà!
Pippi slegò il fiocco e aprì la carta facendo attenzione a non romperla. Vide spuntare una zampa di panno. Non ci poteva credere…
Strappò la carta e tirò fuori Cane di Pezza, lo strinse con tutta la forza che aveva. Poi si buttò al collo di suo padre.
– Papà! L’hai ritrovato! Come hai fatto?
– È una lunga storia, un giorno te la racconterò, anche se credo di non conoscerla proprio tutta..
Pippi era felicissima, stringeva il suo peluche preferito e pensava che quello era il più bel Natale della sua vita.

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Il biglietto della Fata dei Giochi – capitolo 24
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Il rapimento – capitolo 23

Sì, anch’io ho odiato quella donna…

Cane di Pezza era confuso. Un’attimo prima era al settimo cielo all’idea di riabbracciare la sua Bimba Profumata ed ora si ritrovata sbatacchiato nella borsa di una donna che faceva venire i brividi solo a guardarla.
Chi diavolo era questo essere immondo? E cosa voleva da lui? La sentiva borbottare che nessuno al mondo le avrebbe mai impedito di prendere quel che voleva, che la prossima volta quella stupida del negozio avrebbe fatto bene a darle subito quel che chiedeva.

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Il rapimento – capitolo 23
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Perché la porta sbatte? – capitolo 22

La Signora del Negozio stava aprendo la scatola appena arrivata.
Era emozionata e stava ripensando all’incredibile vicenda di quel giocattolo perduto.
– Eccoti finalmente, Cane di Pezza! Dopo mille peripezie sei tornato nella tua città e vedrai che fra poco verranno a prenderti…
Cane di Pezza era talmente felice che sentiva vibrare tutta l’imbottitura. Non vedeva l’ora di stringere Bambina Profumata e di rivedere tutti i giocattoli della sua scatola preferita. Ripensava a Monkey e agli Elfi e alla Fata dei Giochi e a quel luogo meraviglioso che aveva avuto la fortuna di conoscere.
La Signora del Negozio prese una penna e scrisse qualcosa nel cartellino legato alla zampa di Cane di Pezza.

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Perché la porta sbatte? – capitolo 22
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L’albero di Natale – capitolo 21

Era il primo giorno delle vacanze di Natale. Pippi adorava le vacanze di Natale. Si poteva dormire molto di più, aveva un sacco di tempo per giocare e poi era il momento in cui si facevano l’albero di Natale e il Presepe.
Pippi si alzò dal letto e si precipitò in cucina per la colazione.
Il padre era davanti al computer e stava sorridendo. Aveva appena finto di leggere il messaggio di Ragazza col Tatuaggio. Era davvero felicissimo, ma aveva pensato di non dire nulla a Pippi e di farle una sorpresa il giorno della vigilia di Natale.

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Un pacco da spedire – capitolo 20

La Ragazza col Tatuaggio appena entrata nel suo negozio fece una telefonata.
– Oggi mi è successa una cosa stranissima e mi devi assolutamente aiutare – disse parlando al telefono.
Stava parlando con una sua amica che aveva un negozio come il suo proprio nella città di Pippi. Le raccontò di come avesse letto l’annuncio della scomparsa di Cane di Pezza e di come lo avesse ritrovato nel giro di pochi minuti. Era ancora incredula e le chiedeva se, vista la distanza che le separava, poteva spedirle il prezioso giocattolo per poterlo restituire ai suoi proprietari quanto prima. Fu ancora più stupita quando Signora del Negozio, perché di lei si trattava, le disse che proprio quel giorno erano venuti da lei una bimba col padre chiedendo se qualcuno le avesse portato Cane di Pezza.

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Un pacco da spedire – capitolo 20
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Chi manca – capitolo 19

È stata una bella giornata, pensava Pippi, mentre preparava la cartella per il giorno dopo. Aveva tolto i giocattoli che secondo lei il padre le aveva messo di nascosto, chiedendosi cosa mai ci avrebbe ritrovato il giorno successivo.

Gli voleva davvero bene, era il papà migliore che si potesse desiderare e la mamma non le era mai mancata, anche perché non l’aveva mai conosciuta. Papà diceva che si erano voluti bene solo per qualche giorno. Quando era sparita lui aveva provato a cercarla, ma lei non rispondeva più al telefono. Dopo un anno si era presentata con Pippi in braccio. Non gli aveva detto nulla della bimba perché non voleva obbligarlo a stare con lei. Diceva che le avevano offerto un lavoro dall’altra parte del mondo e, anche se le dispiaceva moltissimo, non poteva più occuparsi di una bimba di tre mesi. Così, da un giorno all’altro, lui si era ritrovato padre di una minuscola bimba coi capelli rossi.

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Chi manca – capitolo 19
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Il viaggio di Cane di Pezza – capitolo 18

Nel frattempo, a molti chilometri da Pippi, la Ragazza col Tatuaggio suonava la piccola campana dorata che pendeva dalla porta della Tana dei Giochi e, mentre si chiedeva perché mai le fosse venuta l’idea di passare da lì con tutto quello che aveva da fare in negozio, apparve la vecchina ad aprire la porta.

– Ben arrivata, giovane amica! – disse la vecchina
Che strano, pensò la ragazza, sembra quasi che mi stesse aspettando.

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Il viaggio di Cane di Pezza – capitolo 18
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Un incontro da brividi – capitolo 17

– Ehi bellezza, Sto cercando peluche da collezione? Ne hai? – disse spazientita la Signora Grassa dopo aver spinto via Pippi.
La Signora del Negozio stava preparando il pacchetto del regalo che Pippi aveva scelto per il compleanno. Diede un’occhiataccia alla nuova entrata e le disse in modo brusco:
– Un attimo prego, sto servendo queste persone – e rivolgendosi al padre della bimba – Mi diceva che avete smarrito un peluche di pezza a forma di cane, per ora non ne abbiamo, ma provate a ripassare: ogni giorno ci portano qualcosa…
La Signora Grassa grugnì, guardò la bimba e chinandosi su di lei disse:
– Ma povera bambina, hai perduto un gioco? Magari lo troverai domani! – disse in tono di scherno mentre le strizzava la guancia – Se non lo trovo prima io… – aggiunse sottovoce.

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Un incontro da brividi – capitolo 17
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Il segreto dei Carillon – capitolo 16

Fata dei Giochi si era seduta su una grande poltrona rossa. Di fronte alla poltrona c’era un tavolino di legno con sopra una sfera di cristallo. All’interno della sfera c’erano un albero argentato che celava un Carillon magico. Fata dei Giochi raccoglieva un giocattolo dalla cesta, lo sistemava di fronte alla sfera e aspettava che il Carillon suonasse. Faceva molta attenzione alle note che sentiva, poi diceva qualche parola e passava al gioco successivo.
Finalmente venne il turno di Cane di Pezza. La Fata, dopo aver ascoltato le note del Carillon disse:
– Molto interessante… – afferrò la sfera magica, caricò la molla e, mentre il Carillon suonava, disse al peluche:
– Ti stanno cercando, piccolo amico. Ho inviato il tuo messaggio, ora non resta che attendere.

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L’allarme – capitolo 15

Intanto nel negozio di giochi usati, Pippi stava cercando un regalo di compleanno, mentre Spongebob e Omino dei Lego erano ancora alle prese con la loro missione segreta. Nascosti dentro la cartella, si sporsero dall’unico lato che rimaneva aperto. Da lì potevano vedere solo un piccolo elefantino di legno con le ruote e la corda per tiralo.
– Ehi Elefante… – sussurrò Spongebob – Elefante, ascoltaci. Abbiamo bisogno!
Dal canto suo Elefante non muoveva nemmeno una scheggia, aveva dato appena una sbirciata ai due giocattoli che si intravedevano dalla cartella.
– Ehi, psst, Elefante… Devi ascoltarci!
– Zitti voi due, siete fuori di testa! È pieno giorno e siamo in presenza di umani, ci farete scoprire – sussurrò
– È un caso di emergenza, stiamo cercando un giocattolo perso!

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La Stanza Magica – capitolo 14

Quel che ho saputo della Tana dei Giochi e della sua Stanza Magica è a dir poco sbalorditivo. Il Carillon, ad esempio, era un meccanismo stupefacente. Aveva il potere di mettersi in contatto con tutti i Carillon della terra per comunicare perdite e ritrovamenti dei giocattoli. Ogni volta che un Elfo suonava il suo Carillon, in un punto qualunque del globo un altro rispondeva al richiamo. Lo sanno tutti che i Carillon alle volte si mettono a suonare anche se nessuno li ha caricati. È capitato a chiunque almeno una volta nella vita, di entrare in una stanza e sentire le note di un Carillon che suona da solo. A me è capitato e, grazie a questo racconto, ho finalmente capito il motivo! È la risposta a un richiamo che arriva da lontano!

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Chi cerca trova? – capitolo 13

Pippi era quasi pronta per andare a scuola, aveva fatto colazione, si era vestita, si era lavata i denti ed era seduta sullo sgabello del bagno mentre il papà le pettinava i capelli. Papà era diventato molto bravo con la spazzola, non le tirava mai i capelli e dire che i suoi riccioli erano davvero difficili da pettinare!

Con i suoi codini, di cui andava tanto orgogliosa, era arrivata in classe e mentre rovistava nella cartella per trovare l’astuccio e il quaderno si era accorta che in fondo c’era il pupazzo di Spongebob. Dell’Omino dei Lego, invece, non si accorse. Credo fosse finito nascosto sotto ad un libro. Era assolutamente sicura di non averlo messo lì dentro.

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La Porta degli Elfi - capitolo 12

Cane di Pezza pensava che se mai avesse fatto ritorno a casa avrebbe avuto un sacco di cose da raccontare a tutti. Ora gli mancavano anche i suoi amici giocattoli, gli mancava Spongebob, Elsa, la scatola di costruzioni, gli mancava persino quello scontroso di Orso. Già, Orso era con Pippi da molto tempo, ma non aveva mai accettato fino in fondo che la sua amica fosse lei e non Masha.

In quel mentre la tenda dietro il bancone si mosse, era Occhi Vispi: mise tutti i nuovi arrivati in una cesta, scostò la tenda ed entrò in una stanza enorme.

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La spedizione – capitolo 11

L’omino dei Lego aveva spiegato a Celestia come stavano le cose. Le aveva detto che lei era un giocattolo e che era anche molto fortunata; Pippi, che non era affatto un nano coi codini, era l’umana migliore che gli potesse capitare in sorte. Era buona e gentile e aveva molta cura dei suoi giocattoli. C’era voluto molto tempo per convincerla che nel suo futuro non ci sarebbe stata nessuna foresta incantata, che non avrebbe fatto sorgere il sole e la luna e che il suo unico compito era rendere felice Pippi.
Celestia era davvero stranita, tutto quello che sapeva era dunque una menzogna? Un inganno? Doversi accontentare di essere un giocattolo era già estremamente imbarazzante, in più gli altri giochi non smettevano di guardarla e ridacchiare tra di loro. Era proprio una brutta giornata per lei!

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La Tana dei Giochi – capitolo 10

Occhi Vispi raccolse delicatamente Cane di Pezza dai rifiuti. Era un ragazzetto sorridente, di statura piccola. Indossava un grande cappello di lana dal quale uscivano due ciuffi di capelli rossi come il fuoco.
– Già è proprio un giorno fortunato per te, stiamo andando alla Tana dei Giochi!
Cane di Pezza non sapeva esattamente cosa fosse ma, Occhi Vispi lo stringeva al petto e quell’abbraccio lo faceva stare bene.

Arrivarono davanti a una piccola bottega. La minuscola vetrina era piena di giocattoli. Occhi Vispi afferrò una cordicella dalla quale pendeva una piccola campana dorata. La fece suonare tre volte.

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Gli amici di Cane di Pezza – capitolo 9

Unicorno era molto confuso. S’immaginava che una volta uscito dalla scatola, avrebbe cavalcato nelle foreste, avrebbe compiuto gesta eroiche. E invece era finito in un’altra scatola, sì un po’ più grande in effetti, ma non era proprio quello che si aspettava. Il suo compito era rendere immortali, far sorgere il sole, mica dormire sul cuscino, anzi un po’ più in là, di un nano coi codini.
– Eccone uno nuovo…
La voce proveniva dal pavimento e fece trasalire Unicorno.

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Gli amici di Cane di Pezza – capitolo 9
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Chi ha preso Cane di Pezza? – capitolo 8

Il viaggio in bicicletta durò pochi minuti, ma a Cane di Pezza sembrò durare un’eternità, gli girava la testa e continuava a sobbalzare a ogni buca e ad ogni curva, sapeva che doveva aspettare il momento giusto per saltare fuori e con tutto quel trambusto non era sicuro di riuscire a capire il gesto di Monkey. Ad un tratto vide la faccia del gorilla spuntare davanti a sé
– Vai pupazzo, buttati. Ora! – tuonò – e buona fortuna…

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Chi ha preso Cane di Pezza? – capitolo 8
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Il gioco nuovo di Pippi

Pippi aveva ricevuto molti regali per il suo compleanno: un paio di pattini a rotelle, un berretto con una sciarpa, un libro di fiabe, un mappamondo e un peluche a forma di unicorno. I nonni poi le avevano regalato una bellissima scatola di colori a matita, non quelli che per colorare dovevi spingere forte e si rompeva la punta. Erano matite con la punta morbida, con quelle potevi calcare poco e i fogli non si sgualcivano. Le piaceva molto quel periodo dell’anno, prima si festeggiava il suo compleanno e dopo pochi giorni il Natale e anche se spesso le dicevano che il regalo grande sarebbe arrivato sotto l’albero, non le importava molto.

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La fuga – capitolo 6

Monkey accennò ad un sorriso, cioè, non era proprio un sorriso ero solo meno imbronciato del solito. In fondo il gorilla non era così burbero come sembrava…

– È un’idea folle, potrebbe finire malissimo, ma se sei disposto a rischiare possiamo provarci. – disse Monkey – So che c’è un posto qui in città in cui salvano i giocattoli, dicono che ci sia una vecchina che passa il tempo a recuperare giochi persi o rotti, li sistema, li pulisce, li aggiusta e poi trova per loro una nuova sistemazione. Non so se sia in grado di farti ritrovare la tua Bimba Profumata, ma è l’unica possibilità che abbiamo.
Cane di Pezza si lanciò al collo del gorilla, lo abbracciò con tutta la forza aveva.

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Il compleanno di Pippi – capitolo 5

Pippi stava preparando la tavola. Metteva i piatti, i bicchieri e i tovaglioli. Di lì a poco sarebbero arrivati i suoi amici per la festa, era il giorno del suo ottavo compleanno. Le piaceva molto aiutare il papà a preparare tutto, disponeva ogni cosa in modo ordinato e preciso, la pila di bicchieri di destra doveva essere uguale a quella di sinistra, i biscotti al cioccolato da una parte, quelli alla marmellata dall’altra. Ormai era tutto pronto e quel giorno era un po’ meno triste. Il viaggio di ritorno Pippi lo aveva passato contando gli alberi e le case che passavano velocemente fuori dal finestrino. Ogni cosa era un passo in più che la allontanava da Cane di Pezza.

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Il compleanno di Pippi – capitolo 5
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L’incontro – capitolo 4

Se ne erano andati tutti, finalmente. Cane di Pezza scese dallo scaffale lentamente, il suo movimento era quasi impercettibile. Dopotutto si trovava in un luogo completamente sconosciuto, non sapeva cosa avrebbe potuto trovare. La camera pareva deserta, ma lui avvertiva una presenza, come se qualcuno lo stesse osservando. Le orecchie gli tremavano.

Sentì un rumore dietro di lui. Era paralizzato dalla paura.

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L’incontro – capitolo 4
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Pippi torna a casa – capitolo 3

Erano passati due giorni. Due giorni senza Cane di Pezza. Stavano tornando dalla stazione. Nessuno aveva riportato un peluche a forma di cane, diceva il signore col Cappello. Pippi stava dietro le gambe del padre, quell’uomo le faceva davvero paura. Anzi, era convinta che Cane di Pezza fosse lì, prigioniero.
Sono andato a controllare in tutti gli scaffali – disse il padre – credimi, lì non c’è altrimenti l’avrei trovato. Ora cerchiamo un negozio di giocattoli e ne compriamo uno nuovo! –
Uno nuovo? Lei non voleva un peluche nuovo, lei voleva Cane di Pezza! Chi mai avrebbe voluto un pupazzo nuovo dopo aver conosciuto lui.

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Pippi torna a casa – capitolo 3
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Dov’è finito Cane di Pezza? – capitolo 2

Di quel che successe a Cane di Pezza mi è stato raccontato tutto, o quasi. Pippi era in braccio al papà e stavano per scendere dal treno, lui era lì tra di loro e penzolava da un lato. La ressa della gente che doveva salire sul treno fece il resto. La zampa del pupazzo si impigliò nel velcro dello zaino di un ragazzo che, con uno strattone, lo sfilò involontariamente dalle mani della bimba addormentata. Il ragazzo andò al deposito di biciclette e non fece certo caso ad una bimba in lacrime davanti alla porta dell’ufficio oggetti smarriti. Prese la sua bici, pedalò per mezza città e solo a casa, mentre buttava lo zaino sul letto si accorse del buffo Pupazzo appiccicato. Lo prese in mano, chiedendosi come avesse fatto ad arrivare fin lì e lo gettò su uno scaffale.

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Dov’è finito Cane di Pezza? – capitolo 2
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Pippi e Cane di Pezza – tutto il racconto

Ti auguriamo uno splendido e meraviglioso Buon Natale con l’ultimo dono di avvento: la copertina del racconto Pippi e Cane di Pezza e l’intero libro in pdf da leggere tutto d’un fiato!

Auguri da tutto lo staff La Birba!

Puoi scaricare la copertina in PDF e stamparla per comporre il tuo libro.
Pippi e cane di pezza – copertina

E qui puoi trovare il racconto completo in PDF!
Pippi e cane di pezza – tutto il racconto

Pippi e Cane di Pezza – tutto il racconto
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Pippi e cane di Pezza - capitolo 1

C’era un monte enorme, attraversato da un binario lunghissimo e un treno rosso e una carrozza e uno scompartimento. Pippi sedeva sul suo seggiolino, con le gambe penzoloni e gli occhi che si chiudevano. Ci provava a tenerli aperti, ma era davvero difficile. Cane di Pezza era lì con lei, stretto tra le sue mani. Di quello che accadde poco dopo non so dire molto, so solo che l’uomo la prese in braccio, lei, il suo Cane e lo zainetto da viaggio, scesero dal treno e quando Pippi aprì gli occhi Cane di Pezza era sparito. Scomparso.

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Pippi e cane di Pezza - capitolo 1
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La favola di Re Gino, il gatto che ha cambiato un paese

C’era una volta un gatto color cipria di nome Gino che abitava in quel di San Giovanni in Persiceto, un comune della provincia di Bologna di circa 30.000 abitanti. Gino viveva con la sua mamma umana nel centro storico del paese, ma era uno spirito libero e non poteva rimanere chiuso tra le 4 mura di casa.
Gli piaceva gironzolare per le strade del centro. E fu così che cominciò a frequentare regolarmente il municipio, i negozi (dove capitava anche di passare tutta la notte), i bar, le panchine degli umarel. Il suo fare curioso e la sua simpatia conquistarono in poco tempo tutto il paese.

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La Birba festeggia 20 anni con i Birbamostri

Entra nel magico mondo dei Birbamostri magnetici firmati la Birba, troverai Rasty, Nessy, Goyle, Octo... tutti mostruosamente simpatici!

Se hai completato la collezione di tutti gli 8 Birbamostri hai dirito a un Buono Spesa del valore di 20 euro da utilizzare entro il 20 dicembre 2018!
I buoni spesa sono validi per tutti gli articoli non in sconto, non sono cumulabili, sono utilizzabili in un’unica soluzione, non sono rimborsabili e non danno diritto a resto. Promozione valida fino ad esaurimento scorte e per acquisti effettuati all’interno del medesimo negozio La Birba.

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I Birbamostri sono tornati!

Il nostro viaggio mostruoso si conclude con Octo il polpo tentacolare del mese di novembre! Chissà se il 2019 ci porterà degli altri Birbamostri magnetici, intanto godiamoci questi simpatici 8 soggetti stralunati.
Dal 16 al 30 novembre tutti i possessori di Vipcard che effettueranno un acquisto minimo di 20 euro nei negozi La Birba riceveranno subito in regalo Octo, ottavo ed ultimo mostro magnetico da collezionare!

Affrettati, la promozione è valida fino ad esaurimento scorte!

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Come vestire i propri figli senza spendere?

Ecco un bellissimo articolo dal Blog di Missclaire su come vestire bene i propri bimbi con abbigliamento di qualità senza spendere troppo. L’autrice suggerisce qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero.
Buona lettura!

Da quasi 8 anni c’è un “nuovo inquilino” in casa mia mio figlio Giovanni. Per far sì che sia sempre vestito bene, senza spendere troppo, ho affinato negli anni una tecnica. Quale? Ora ve la spiego! Da alcuni anni in Italia, e non solo, esistono catene di negozi (come La Birba presente sul territorio nazionale) che comprano e vendono vestiti usati e articoli per la puericultura.

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La maestra che si è fatta disegnare l’abito dai suoi alunni

Quando finiscono le scuole i nostri bimbi sono molto contenti, ma l’inizio delle vacanze porta sempre anche un po’ di nostalgia: per tre mesi non vedranno più (o almeno non così di frequente) i loro compagni e amici. Per le maestre il periodo estivo coincide con un meritato riposo, ma evidentemente, almeno per alcune di loro, stare lontane dai propri scolari non è poi così facile. È il caso di un’insegnante americana che ha trovato un modo originale e creativo per non dimenticarsi dei suoi alunni anche durante l’estate!

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La Prof manca 2 giorni da scuola e i suoi studenti le salvano la vita

La prof si sente male a casa, gli studenti non vedendola a scuola si preoccupano e mandano qualcuno a cercarla.

«Mercoledì scorso avevamo lezione con lei – racconta Alfonso, uno dei suoi studenti – e non è venuta. Un fatto veramente strano. Non ha mai fatto neppure cinque minuti di ritardo. È venuta a scuola anche quando è nevicato. Ci siamo preoccupati. Doveva essere successo per forza qualcosa e abbiamo deciso di chiedere aiuto ad un professore»

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La Birba festeggia 20 anni con i Birbamostri

Continua la collezione dei Birbamostri! Dal 16 al 31 maggio tutti i possessori di Vipcard che effettueranno un acquisto minimo di 20 euro nei negozi La Birba riceveranno subito in regalo Trolly il terzo dei mostri magnetici da collezionare!

Vuoi conoscerlo meglio? Vai al blog Alla Birba c'è

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Perché a Pasqua si regalano uova di cioccolato?

L’usanza di scambiarsi uova (di gallina) ha origini molto lontane, oltre ad essere un alimento energetico, per gli antichi l’uovo, che racchiudeva la vita al suo interno, aveva un grande significato simbolico. Pare che i Persiani durante le celebrazioni della primavera avessero l’abitudine di scambiarsi delle uova in segno di rinascita a nuova vita. Per gli antichi Egizi l’uovo era invece l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi; aria, acqua, terra e fuoco. 

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Wang Manfu, il bimbo cinese che sfida il gelo per andare a scuola

I suoi compagni l’hanno soprannominato Fiocco di neve, è un bambino di 10 anni che ha percorso 4 chilometri alla proibitiva temperatura di -9 gradi, pur di andare a scuola. Quella di Wang è una storia che fa riflettere, soprattutto noi genitori che ci preoccupiamo se i nostri bambini percorrono a piedi poche centinaia di metri con i loro “pesantissimi” zaini… Leggi tutto sul blog Alla Birba c'è

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La Birba compie 20 anni!

  1. Mercoledì 12 settembre La Birba ha festeggiato 20 anni di attività insieme a voi! In regalo uno sconto speciale del 20% a tutti i possessori di Vip Card per tutta la gornata! Grazie per la partecipazione!
  2. Ma non finisce qui...

Con una spesa minima di 20 euro in omaggio l'esclusiva anniversary shopping bag ripiegabile (fino ad esaurimento scorte).

La Vip Card è la tessera esclusiva La Birba dedicata a te che ti permette di usufruire di promozioni extra proposte durante tutto l'anno in tutti i negozi La Birba o solo nei negozi affiliati aderenti all'iniziativa!
Per ottenere la tua Vip Card puoi cliccare sul link richiedi vip card e compilare il form oppure recarti direttamente in un negozio La Birba e farne richiesta. 
Tramite e-mail verrai avvisato tempestivamente ogni volta che presenteremo un’iniziativa promozionale riservata ai nostri clienti Vip.

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Durante le festività La Birba c'è con tantissimi regali per te!

  • Ecco il Presepe da costruire firmato La Birba. Clicca sui link sfondo presepe e figure da ritagliare salva le immagini sul desktop del tuo computer. Ora puoi aprirle e stamparle su un cartoncino rigido o incollarle su un cartone. Ritaglia le figure lungo la linea tratteggiata e piega le basi in modo da farle stare dritte. Le figure senza base puoi incollarle al cielo e alla capanna!
     
  • Abbiamo anche preparato alcuni simpatici biglietti d’auguri da scaricare e stampare. Certo, nell'era digitale pensare di inviare auguri cartacei fa un po’ sorridere, ma noi che siamo un po’ romantici crediamo potrebbe essere una buona abitudine da rispolverare 
    Puoi salvare le immagini della cartolina presepe e della cartolina albero sul desktop del tuo computer, stamparle su un bel cartoncino, tagliare a metà la pagina e ripiegare lungo la linea tratteggiata la tua cartolina!
     
  • Festeggiamo i 20 della Birba con un regalo di Natale esclusivo: l'agenda LA BIRBA 2018.
    Potrai riceverla in ogni punto vendita La Birba con una spesa minima di 70 €
    Promozione riservata ai possessori di Birba vip card e valida fino ad esaurimento scorte.
    Affrettati!
     
  • E come vuole la tradizione anche quest'anno La Birba vi propone il CALENDARIO D'AVVENTO : ogni giorno la casella corrispendente rivelerà un racconto, una curiosità, un video, una canzone, un gioco o una storia vera riguardante il Natale. Imperdibile!  
Durante le festività La Birba c'è con tantissimi regali per te!
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Auguri!

Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con la versione ska di Let it Snow interpretata da Giuliano Palma e la poesia di Gianni Rodari Lo zampognaro!
 


Scopri l'ultima casella di oggi 25 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Auguri!
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Auguri!

Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con la versione ska di Let it Snow interpretata da Giuliano Palma e la poesia di Gianni Rodari Lo zampognaro!

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?

“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.

Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe

Leggi tutta la poesia e guarda il videl sul blog Alla Birba c'è

Auguri!
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Il Natale del ’46, a m’arcòrd

I nostri speciali auguri con un racconto e una piccola animazione dal sapore antico, buon Natale.

È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.
A Pippi piace moltissimo far colazione, ci sono le sue cose preferite, la sua tazza, il latte caldo col caffè d’orzo e pezzetti di pane secco per la zuppa. Ma quello che la bimba scorge al centro della tavola è davvero incredibile! Una cesta luccicante piena di dolci d’ogni tipo: caramelle, torroni, cioccolate e noccioline. Quanta ròba! Mai viste tante cose così buone tutte assieme! La mamma diceva che dopo la guerra sarebbe stato difficile trovare i dolci, i negozi erano sempre mezzi vuoti. Pippi pensava che sarebbe finita come per la sua cartella di scuola. Aveva sempre sognato una cartella nuova, tutta sua, ma quell’anno, il suo primo di scuola, di cartelle in negozio proprio non ce n’erano, così la bimba si era accontentata di una cartella di stoffa che le aveva cucito la mamma. Pensava già che l’albero sarebbe stato mezzo vuoto, come al sòlit, e invece, eccoli lì, un mucchio di dolci avvolti nelle carte colorate, pronti per per farne collane ed essere appesi all’albero di Natale.

Leggi tutta la storia di oggi nel CALENDARIO D'AVVENTO

Il Natale del ’46, a m’arcòrd
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Il Natale del ’46, a m’arcòrd

I nostri speciali auguri con un racconto e una piccola animazione dal sapore antico, buon Natale.

È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale.
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Il Natale del ’46, a m’arcòrd
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È solamente mio

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.

Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre

Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio.
Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino allalba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Ma finché dura la notte, finché la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo i soli al mondo.

Leggi tutto il racconto di oggi 23 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

È solamente mio
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È solamente mio

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.

Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre

Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta.

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L’Omino di Marzapane

L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Durante il XVI questo dolce caratteristico era molto di moda in Germania e nel corso dell’800, grazie allei fratelli Grimm e alla casetta di marzapane di Hansel e Gretel, le vetrine di fornai e panettieri cominciarono a riempirsi di casette decorate e omini sorridenti. All’inizio del novecento l’Omino di Marzapane era ormai sbarcato negli Stati Uniti, quando una rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, contribuì a decretarne il successo, grazie ad una filastrocca che col tempo divenne molto popolare. “Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man”, così si chiama la storiella americana, é una filastrocca caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione e narra della frenetica fuga di un omino di pan di zenzero dalle fauci di una serie di personaggi affamati che lo inseguono.

Leggi tutta la storia di oggi 22 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

L’Omino di Marzapane
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L’Omino di Marzapane

L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I.

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Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi

Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 53 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 7 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 17,28 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre. Il solstizio d’inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, da questo momento in poi il Sole comincerà a “risalire” verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.

Leggi tutta la storia di oggi 21 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi
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Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi

Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 53 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 7 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 17,28 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre. Il solstizio d’inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, da questo momento in poi il Sole comincerà a “risalire” verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.

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Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm

“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”

Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica. All’epoca le fiabe erano tramandate da secoli quasi esclusivamente in forma orale e c’era il rischio concreto che quei racconti potessero andare perduti. I Grimm si diedero da fare per recuperare e mettere su carta le fiabe tramandate di generazione in generazione prima che fosse troppo tardi.

Leggi tutta la storia di oggi 20 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm
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Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm

“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”

Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica.

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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.

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Simon’s Cat e l’Albero di Natale
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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.

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Canto di Natale di Charles Dickens

Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas CarolCanto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.

Leggi tutta la storia e il video di oggi 18 dicembre CALENDARIO D'AVVENTO

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Canto di Natale di Charles Dickens

Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas CarolCanto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?

Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni. Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.

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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?
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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?

Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni.

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Le cartoline di Natale

Già nel XV secolo c’era l’usanza di inviare auguri per il nuovo anno: in Germania si usavano le Figure Votive, delle cartoline dove solitamente era disegnato Gesù Bambino in cui compariva la scritta Un anno radioso, mentre nei Paesi Bassi erano diffusi i Santini, una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola. Di vere e proprie cartoline d’auguri natalizie si può parlare a partire dal XVIII secolo, quando era diffusa l’usanza dei cosiddetti pezzi natalizi, dei lunghi pezzi di carta dove gli alunni scrivevano messaggi d’auguri natalizi e di fine anno, indirizzati ai propri genitori allo scopo di dimostrare i loro progressi nella calligrafia.

Quella che è considerata la prima cartolina natalizia ufficiale della storia, la prima cioè ad essere realizzata e stampata per usi commerciali, fece però la sua comparsa solo nel 1843, quando Henry Cole, che lavorava alle poste britanniche, commissionò all’amico disegnatore John Callcott Horsley la realizzazione di 1.000 cartoline natalizie da inviare ai propri amici. Horsley disegnò così una famiglia intenta a festeggiare il Natale con un brindisi a base di punch, che recava la scritta a lettere maiuscole A Merry Christmas and a Happy New Year to You, ovvero Un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a voi. Le cartoline, ognuna delle quali misurava 8,5 x 14,5 cm, furono litografate e colorate a mano.

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Le cartoline di Natale
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Le cartoline di Natale

Già nel XV secolo c’era l’usanza di inviare auguri per il nuovo anno: in Germania si usavano le Figure Votive, delle cartoline dove solitamente era disegnato Gesù Bambino in cui compariva la scritta Un anno radioso, mentre nei Paesi Bassi erano diffusi i Santini, una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola. Di vere e proprie cartoline d’auguri natalizie si può parlare a partire dal XVIII secolo, quando era diffusa l’usanza dei cosiddetti pezzi natalizi, dei lunghi pezzi di carta dove gli alunni scrivevano messaggi d’auguri natalizi e di fine anno, indirizzati ai propri genitori allo scopo di dimostrare i loro progressi nella calligrafia.
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L’Albero di Natale, dagli antichi Greci ad Andersen

Da dove nasce l’usanza di decorare l’Albero di Natale? Come sempre accade, le tradizioni arrivano da molto lontano, i primi ad utilizzare l’abete decorato furono i Celti che durante la celebrazione del Solstizio d’Inverno erano soliti adornare con piccoli frutti questi alberi sempreverdi per auspicare il ritorno del Sole. Anche i romani, durante le Calende di Gennaio, erano soliti regalarsi rametti di piante sempreverdi in segno di buon augurio. Con l’avvento del cristianesimo l’abete divenne simbolo di vita eterna e pare che, grazie alla sua forma triangolare, fosse addirittura ritenuto l’emblema della Trinità. Nel Medioevo i culti pagani erano intesi come prefigurazione della rivelazione cristiana, così l’abete divenne l’incarnazione di Cristo, ma già per i Greci e per gli Egizi era considerato un albero magico. I Greci che consideravano l’abete un simbolo di rinascita gli consacrarono proprio Artemide, la dea protettrice delle nascite.
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L’Albero di Natale, dagli antichi Greci ad Andersen

Da dove nasce l’usanza di decorare l’Albero di Natale? Come sempre accade, le tradizioni arrivano da molto lontano, i primi ad utilizzare l’abete decorato furono i Celti che durante la celebrazione del Solstizio d’Inverno erano soliti adornare con piccoli frutti questi alberi sempreverdi per auspicare il ritorno del Sole. Anche i romani, durante le Calende di Gennaio, erano soliti regalarsi rametti di piante sempreverdi in segno di buon augurio.
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La leggenda del Pupazzo di Neve

Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo.
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La leggenda del Pupazzo di Neve
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La leggenda del Pupazzo di Neve

Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo. Negli anni ’50 l’editoria e la discografia americane rispolverano l’omino di neve e proprio il 14 dicembre 1950 esce Frosty the Snowman, la celebre canzone scritta da Steve Nelson e Jack Rollins e interpretata da Gene Autry (lo stesso che l’anno prima aveva portato al successo la canzone dedicata a Rudolph la renna dal naso rosso) e in contemporanea viene pubblicato l’omonimo libro scritto da Annie Nord Bedford e illustrato da Corinne Malvern. Il pupazzo di neve di Andersen rappresentava il simbolo della forza dell’inverno, era legato al destino delle stagioni, alla nascita e alla morte. Nella fiaba del 1950 la metafora della morte viene eliminata e l’omino di neve anziché sciogliersi per amore, all’arrivo del caldo se ne va per ritornare l’anno successivo.
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La Stella di Natale: dagli Aztechi ai giorni nostri

L’Euphorbia pulcherrima cresce spontaneamente in America centrale e può raggiungere un’altezza di oltre 5 metri. In Messico la pianta era associata al Natale già dal XVI secolo ed i suoi fiori Flores de Noche Buena – Fiori della Notte Santa – sono presenti in varie leggende anche molto antiche.
Gli Aztechi la chiamavano Cuetlaxochitl – fiore di pelle – la utilizzavano come pianta decorativa per abbellire i loro templi e la adoravano come simbolo di vita nuova. La pianta veniva apprezzata anche per le sue molteplici proprietà, il suo pigmento rosso era utilizzato per tessuti e cosmetici; mentre la sua linfa lattiginosa veniva lavorata per produrre un preparato antipiretico.
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La Stella di Natale: dagli Aztechi ai giorni nostri
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La Stella di Natale: dagli Aztechi ai giorni nostri

L’Euphorbia pulcherrima cresce spontaneamente in America centrale e può raggiungere un’altezza di oltre 5 metri. In Messico la pianta era associata al Natale già dal XVI secolo ed i suoi fiori Flores de Noche Buena – Fiori della Notte Santa – sono presenti in varie leggende anche molto antiche.
Gli Aztechi la chiamavano Cuetlaxochitl – fiore di pelle – la utilizzavano come pianta decorativa per abbellire i loro templi e la adoravano come simbolo di vita nuova. La pianta veniva apprezzata anche per le sue molteplici proprietà, il suo pigmento rosso era utilizzato per tessuti e cosmetici; mentre la sua linfa lattiginosa veniva lavorata per produrre un preparato antipiretico. Secondo una popolare leggenda la Cuetlaxochitl, che era la pianta preferita di Montezuma, doveva il colore rosso delle foglie superiori al sangue di una dea azteca, che morì di dolore per un amore non corrisposto. Secondo la leggenda alcune gocce del suo sangue cadendo sulle foglie della pianta le avrebbero donato il colore rosso che tanto la contraddistingue.

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Un sorriso di Natale con la pecora Shaun

Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.

La serie racconta della vita in una piccola fattoria inglese, vivacizzata dalla pecora Shaun, che coinvolge le altre pecore e gli animali da cortile in strane avventure. Con l’aiuto del cane da pastore Bitzer, dotato di berretto blu, fischietto e thermos del tè; che malgrado i tentativi di apparire autoritario è un custode tollerante e amichevole e la totale inconsapevolezza dell’allevatore, solitario e tranquillo proprietario della piccola fattoria, che non ha alcuna idea di quanto accada a causa di una fortissima miopia che spesso gli confonde la percezione della realtà.

Leggi tutto e gua il video di oggi 12 gennaio nel CALENDARIO D'AVVENTO

Un sorriso di Natale con la pecora Shaun
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Un sorriso di Natale con la pecora Shaun

Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.
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Il Natale nel mondo: i Caganer spagnoli e i demoni tedeschi

Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.

Inghilterra
Nel Regno Unito tra le usanze del Natale c’è quella dei Christmas Crackers, cilindri di carta colorata, attorcigliati alle estremità come una caramella. Ogni persona incrocia le braccia, con la mano destra tiene il cracker, e con la sinistra tira quello del vicino. Il cracker fa un botto e salta fuori il contenuto che di solito è uno scherzo da leggere a tavola, un piccolo gingillo e una corona di carta.

Islanda
Secondo una leggenda islandese un mostruoso gatto di Natale divora chiunque non sia attrezzato per il freddo clima invernale, ecco perché gli islandesi sono abituati a regalare per Natale pesanti capi d’abbigliamento.

Giappone
Il Natale non è propriamente una festività nipponica, ma i giapponesi hanno comunque una tradizione consolidata per il 25 dicembre: quella di andare a cena nel fast food americano KFC. Per non farsi scappare il loro posto a questo imperdibile cenone, prenotano il tavolo già in ottobre.

Continua il viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale nel CALENDARIO D'AVVENTO

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Il Natale nel mondo: i Caganer spagnoli e i demoni tedeschi

Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.

Inghilterra
Nel Regno Unito tra le usanze del Natale c’è quella dei Christmas Crackers, cilindri di carta colorata, attorcigliati alle estremità come una caramella. Ogni persona incrocia le braccia, con la mano destra tiene il cracker, e con la sinistra tira quello del vicino. Il cracker fa un botto e salta fuori il contenuto che di solito è uno scherzo da leggere a tavola, un piccolo gingillo e una corona di carta.

Islanda
Secondo una leggenda islandese un mostruoso gatto di Natale divora chiunque non sia attrezzato per il freddo clima invernale, ecco perché gli islandesi sono abituati a regalare per Natale pesanti capi d’abbigliamento.

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La Natività perduta di Caravaggio

Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.

Ma dal 2015, grazie ad un miracolo tecnologico sostenuto da Sky Arte, è possibile ammirare proprio nell’oratorio di San Lorenzo, la fedelissima riproduzione dell’opera perduta, definita una delle più alte espressioni dell’arte di ogni tempo.

Leggi tutta la storia di oggi 10 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

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La Natività perduta di Caravaggio

Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.

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Sì, Virginia, Babbo Natale esiste!

Sul New York Sun del 21 settembre 1897, viene pubblicato “Is There a Santa Claus?”, l’editoriale destinato a diventare il più famoso della storia, tradotto in oltre 20 lingue. Nell’articolo compare la frase “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”) divenuta negli anni l’essenza stessa del clima natalizio americano.
Virginia è una bimba di otto anni, ha dei dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, i suoi amici dicono che non esiste e il padre le suggerisce di chiederlo al New York Sun, sostenendo che se lo dice il Sun, allora è vero.
Così la piccola prende carta e penna e scrive al giornale.

Leggi tutta la lettera di oggi 9 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO 

Sì, Virginia, Babbo Natale esiste!
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Sì, Virginia, Babbo Natale esiste!

Sul New York Sun del 21 settembre 1897, viene pubblicato “Is There a Santa Claus?”, l’editoriale destinato a diventare il più famoso della storia, tradotto in oltre 20 lingue. Nell’articolo compare la frase “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”) divenuta negli anni l’essenza stessa del clima natalizio americano.
Virginia è una bimba di otto anni, ha dei dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, i suoi amici dicono che non esiste e il padre le suggerisce di chiederlo al New York Sun, sostenendo che se lo dice il Sun, allora è vero.
Così la piccola prende carta e penna e scrive al giornale:

Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon

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Costruisci il tuo Presepe!

L’Immacolata è un giorno speciale per chi decide di festeggiare il Natale con le decorazioni tradizionaliÈ infatti un’usanza tipica quella di decorare l’albero di Natale e di fare il presepe proprio l’8 dicembre. Si approfitta del giorno di festa per prendere gli addobbi e le statuine dalla soffitta ed entrare ufficialmente nell’atmosfera natalizia.

Ecco il Presepe da costruire firmato La Birba. Clicca sui link sfondo presepe e figure da ritagliare e salva le immagini sul desktop del tuo computer. Ora puoi aprirle e stamparle su un cartoncino rigido o incollarle su un cartone. Ritaglia le figure lungo la linea tratteggiata e piega le basi in modo da farle stare dritte. Le figure senza base puoi incollarle al cielo e alla capanna!

Guarda la sorpresa di oggi nel CALENDARIO D'AVVENTO

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Costruisci il tuo Presepe!

L’Immacolata è un giorno speciale per chi decide di festeggiare il Natale con le decorazioni tradizionaliÈ infatti un’usanza tipica quella di decorare l’albero di Natale e di fare il presepe proprio l’8 dicembre. Si approfitta del giorno di festa per prendere gli addobbi e le statuine dalla soffitta ed entrare ufficialmente nell’atmosfera natalizia.

Ecco il Presepe da costruire firmato La Birba. Clicca sui link sfondo presepe e figure da ritagliare e salva le immagini sul desktop del tuo computer. Ora puoi aprirle e stamparle su un cartoncino rigido o incollarle su un cartone. Ritaglia le figure lungo la linea tratteggiata e piega le basi in modo da farle stare dritte. Le figure senza base puoi incollarle al cielo e alla capanna!

Guarda la sorpresa di oggi nel blog Alla Birba c'è

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Le campane e Ringing of the Bells dei Muppets

In un passato nemmeno troppo lontano le campane, oltre a suonare a festa e a richiamare i fedeli alle cerimonie religiose, avevano anche una funzione pratica. La vita quotidiana era regolata dal sorgere e dal calare del sole ed erano proprio i rintocchi delle campane a scandire i ritmi dello scorrere del tempo. I campanili svettavano sulle abitazioni permettendo al suono delle campane di arrivare su tutto il territorio, pochissimi avevano l’orologio e per chi lavorava lontano da casa gli unici segnali che potevano dare la cognizione del tempo erano la posizione del sole e i rintocchi delle campane. Fino alla fine del secolo XIX, sul fare del giorno subito dopo l’alba, suonava la campana mattutina che dava la sveglia e ricordava di recitare l’Angelus. Alla fine della giornata lavorativa, quanto il sole cominciava a calare, il suono della campana suggeriva di lasciare il lavoro e mettersi in cammino verso casa. Le campane aveva anche una funzione di allerta, in caso di pericolo imminente, come calamità naturali o incendi. Leggi tutto e guarda il video nel blog Alla Birba c'è

Le campane e Ringing of the Bells dei Muppets
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Le campane e Ringing of the Bells dei Muppets

In un passato nemmeno troppo lontano le campane, oltre a suonare a festa e a richiamare i fedeli alle cerimonie religiose, avevano anche una funzione pratica. La vita quotidiana era regolata dal sorgere e dal calare del sole ed erano proprio i rintocchi delle campane a scandire i ritmi dello scorrere del tempo. I campanili svettavano sulle abitazioni permettendo al suono delle campane di arrivare su tutto il territorio, pochissimi avevano l’orologio e per chi lavorava lontano da casa gli unici segnali che potevano dare la cognizione del tempo erano la posizione del sole e i rintocchi delle campane. Fino alla fine del secolo XIX, sul fare del giorno subito dopo l’alba, suonava la campana mattutina che dava la sveglia e ricordava di recitare l’Angelus. Alla fine della giornata lavorativa, quanto il sole cominciava a calare, il suono della campana suggeriva di lasciare il lavoro e mettersi in cammino verso casa.  Le campane aveva anche una funzione di allerta, in caso di pericolo imminente, come calamità naturali o incendi. Durante i temporali poi c’era l’usanza di suonare il tempo: veniva suonata in continuazione una campana che serviva a rompere, con il suono persistente, il campo magnetico dell’atmosfera, attenuando l’intensità dei fulmini. Leggi tutto e guarda il video di oggi 7 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

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Perché si usa l’Agrifoglio per le decorazioni di Natale?

L'agrifoglio è una pianta sempreverde, appartiene alla famiglia delle aquifoliaceae ed è comunemente conosciuto con il nome di pungitopo maggiore. In fitoterapia il suo fiore è considerato il simbolo dell’amore incondizionato e universale, capace di placare odio, gelosia e invidia. È una pianta dioica: gli organi riproduttivi maschili e femminili non si trovano sulla stessa pianta. Per far in modo che la pianta femminile produca i caratteristici frutti rossi è quindi indispensabile la presenza di una pianta maschile. L’agrifoglio ha quindi bisogno dell’anima gemella e, forse proprio per questo motivo, gli antichi romani erano soliti regalarne dei ramoscelli alle coppie di giovani sposi in segno di buon auspicio. Anche Plinio il Vecchio era a conoscenza delle proprietà magiche di questa pianta, già nel 100 a.C. consigliava infatti di piantare l’agrifoglio vicino all’ingresso di casa per proteggerla dagli spiriti maligni. Era un prezioso portafortuna per Romani, Druidi, Greci ed Etruschi, l’agrifoglio veniva indossato tra i capelli durante i riti come portatore di buon auspicio ed era utilizzato durante ogni festività, appeso fuori dalla porta delle abitazioni, come decorazione interna per onorare gli spiriti della foresta e regalato in rametti alle persone amate. Leggi tutta la storia di oggi 6 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

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Perché si usa l’Agrifoglio per le decorazioni di Natale?

L'agrifoglio è una pianta sempreverde, appartiene alla famiglia delle aquifoliaceae ed è comunemente conosciuto con il nome di pungitopo maggiore. In fitoterapia il suo fiore è considerato il simbolo dell’amore incondizionato e universale, capace di placare odio, gelosia e invidia. È una pianta dioica: gli organi riproduttivi maschili e femminili non si trovano sulla stessa pianta. Per far in modo che la pianta femminile produca i caratteristici frutti rossi è quindi indispensabile la presenza di una pianta maschile. Leggi tutto sul blogo Alla Birba c'è

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Rudolph, la vera storia della renna dal naso rosso

La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario. Sono molte le leggende che ruotano intorno alla nascita del personaggio di Rudolph, di fatto come spesso accade, lo scopo della fiaba era far vendere. May lavorava come copywriter ai grandi magazzini Montgomery Ward, il suo lavoro consisteva proprio nell’inventare personaggi fantastici che durante le festività avrebbero aiutato a vendere giocattoli e gadget natalizi in un’America afflitta dalla Grande Depressione. Il direttore del grande magazzino incaricò May di inventare un nuovo personaggio.

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Rudolph, la vera storia della renna dal naso rosso

La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario.
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La leggenda del Piccolo Tamburino

La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. Quando arriva alla grotta però non trova un Re coperto d’oro, ma un bambino piccolo, appena nato, povero come lui che piange dal freddo. Il tamburino si guarda nelle tasche ma non ha davvero niente da donargli.

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La leggenda del Piccolo Tamburino

La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. Quando arriva alla grotta però non trova un Re coperto d’oro, ma un bambino piccolo, appena nato, povero come  lui che piange dal freddo. Il tamburino si guarda nelle tasche ma non ha davvero niente da donargli. Si avvicina alla grotta e decide di suonare il suo tamburo. Il bimbo smette di piangere e sulle note della musica si addormenta. Maria benedice il piccolo suonatore e lo ricompensa con la promessa di essere per sempre accanto a Gesù nel Presepe.

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La Tregua di Natale

Nei giorni che precedettero il Natale 1914 in varie zone del fronte occidentale della Prima Guerra mondiale, si registrarono una serie di cessate il fuoco spontanei che culminarono nella Tregua di Natale. I soldati delle truppe tedesche e britanniche schierati sui lati opposti del fronte, smisero di sparare e presero a scambiarsi auguri, tabacco, fotografie, bottoni e canti di Natale. Gli eventi della tregua furono riportati dai giornali solo un mese dopo. A partire dalla metà di gennaio 1915 i tabloid pubblicarono fotografie e racconti dei soldati tratti dalle lettere inviate alle famiglie.

Il tuo caro fratello Tom

Nel 2014, in occasione del centenario della Grande Guerra, la catena di supermercati inglese Sainsbury’s ha realizzato un cortometraggio pubblicitario dedicato proprio alla Tregua di Natale.

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La Tregua di Natale
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La Tregua di Natale

Nei giorni che precedettero il Natale 1914 in varie zone del fronte occidentale della Prima Guerra mondiale, si registrarono una serie di cessate il fuoco spontanei che culminarono nella Tregua di Natale. I soldati delle truppe tedesche e britanniche schierati sui lati opposti del fronte, smisero di sparare e presero a scambiarsi auguri, tabacco, fotografie, bottoni e canti di Natale. Gli eventi della tregua furono riportati dai giornali solo un mese dopo. A partire dalla metà di gennaio 1915 i tabloid pubblicarono fotografie e racconti dei soldati tratti dalle lettere inviate alle famiglie.

Il tuo caro fratello Tom

Nel 2014, in occasione del centenario della Grande Guerra, la catena di supermercati inglese Sainsbury’s ha realizzato un cortometraggio pubblicitario dedicato proprio alla Tregua di Natale.

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Da dove viene Santa Claus?

Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.

Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.
Dalla tradizione Olandese, che fa coincidere la leggenda di San Nicola con la festa di Sinter Klaas, deriva l’immagine più simile a quella attuale. Sinter Klass infatti, successivamente chiamato Santa Claus, visita i bambini buoni accompagnato dallo gnomo Peter il Nero il cui compito è quello di punire i cattivi.
Nella seconda metà dell’Ottocento il personaggio di Santa Claus arriva in America, dove il cartonista Thomas Nast disegna Babbo Natale come un piccolo elfo vestito di pelli scure, che solo in seguito diventeranno rosse.
Ma l’immagine rassicurante del nostro Santa Claus la dobbiamo alla Coca Cola che nel 1931 commissiona all’illustratore Haddon Sundblom la creazione di un figura più amichevole. Ispirandosi ai racconti natalizi dell’epoca, Sundblom disegna un uomo grasso, vestito di rosso, con la barba bianca che ispira simpatia e serenità e che somiglia moltissimo al suo vicino di casa.
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Da dove viene Santa Claus?

Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.

Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.

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Un dono d'avvento

Ecco il consueto Calendario dell’Avvento firmato La Birba, nuovo, colorato e pieno di curiosità, un modo per dedicare qualche minuto a noi e ai nostri bambini…

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Un dono d'avvento

Ecco il consueto Calendario dell’Avvento firmato La Birba, nuovo, colorato e pieno di curiosità, un modo per dedicare qualche minuto a noi e ai nostri bambini…

Il tempo scorre veloce e ostinato, sommerso da mille cose da fare, sotto montagne di problemi da risolvere o da stirare. A volte manca anche la voglia di fermarsi un attimo e assaporare il gusto dell’attesa.

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Richiedi LA BIRBA Vip Card

La Vip Card è la tessera esclusiva La Birba dedicata a te che ti permette di usufruire di promozioni e iniziative (riservate ai soli possessori della card) che verranno via via proposte in tutti i negozi del circuito La Birba.

Per ottenere la tua Vip Card clicca sul link richiedi vip card e compila il form oppure vieni alla Birba e richiedila direttamente.
Tramite e-mail verrai avvisato tempestivamente ogni volta che presenteremo un’iniziativa promozionale riservata ai nostri clienti VIP.

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Qual è l’origine del Black Friday

Il venerdì nero conosciuto come il Black Friday è una consuetudine importata dagli USA. In America l’ultimo giovedì di novembre si festeggia il Giorno del ringraziamento – in segno di gratitudine verso Dio per quanto ricevuto durante l’anno trascorso – e il venerdì nero cade proprio all’indomani del Ringraziamento ed è il giorno in cui, secondo una tradizione consolidatasi negli anni Sessanta, i negozianti americani propongono sconti speciali dando il via allo shopping natalizio.
Ma da dove nasce il termine Black Friday?

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L’inizio della scuola e le mamme imperfette

primi giorni di scuola. Un ricordo nitido. Il momento dell’attesa, l’arrivo dell’autunno, i buoni propositi, l’acquisto dei libri, il diario da personalizzare, la sera con la mamma passata a rivestire le copertine con le plastiche trasparenti in rotolo. Quel desiderio di perfezione, di ordine, di un nuovo inizio, con serietà e precisione, facendo tutto nei tempi giusti, seguendo le lezioni e studiando a casa, sempre, non solo prima di un compito. L’entusiasmo dura una settimana, poi pian piano cala, si torna alla normalità, e nuovamente la scuola si trasforma in una rincorsa, in notti insonni passate a studiare per un interrogazione, nei 4 che fioccavano e nel recupero della media.
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L’inizio della scuola e le mamme imperfette
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A 94 anni costruisce una piscina per i bambini del vicinato

Dopo la morte della moglie non sopportava più la solitudine e il silenzio della sua casa così Keith Davison, 94 anni, ha cercato un modo per contrastare la sua tristezza. L’uomo, un giudice in pensione, ha deciso di costruire una grande piscina nel giardino della sua casa di Morris, in Minnesota, per accogliere tutti i bambini del quartiere e permettere a voci, risate e grida di riempire quel vuoto.
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A 94 anni costruisce una piscina per i bambini del vicinato
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Martedì 12 settembre - 19° Compleanno LA BIRBA

Ai possessori della Birba Vip Card in occasione del compleanno La Birba regala uno sconto del 10% su tutti gli articoli non in promozione (articoli autunno/inverno, attrezzature e giochi).
Se ancora non ti sei iscritto al circuito Birba Vip Card fallo subito a questo link
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La promozione è valida nella sola giornata di martedì 12 settembre nei negozi La Birba aderenti all'iniziativa (leggi tutto e vedi elenco)

Martedì 12 settembre - 19° Compleanno LA BIRBA
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No, io non c’ero al concerto di Vasco

Eh già… io non c’ero al CONCERTO di Vasco.
O meglio non ero tra i 220.000 paganti.

Ho vivo il ricordo di un suo concerto visto a fine anni ’80 a Modena che ho sempre considerato il più emozionante mai visto (e di concerti anche grandiosi ne ho visti una cifra). Ma no, per Modenapark non ho preso il biglietto. L’ho sempre ascoltato – a Modena siamo tutti cresciuti a pane e Vasco – ma non sono una fan sfegatata. Mi è simpatico e gli voglio bene, questo sì, ovvio.
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No, io non c’ero al concerto di Vasco
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No, Vasco non mi piace

No, Vasco non mi piace. Non andrò al concerto né mi commuoverò davanti ai pixel sgranati di un maxi schermo (cioè, io domenica ero a Firenze a vedere i System of a Down, per dire). Oddio, qualche canzone mi piace, ma non ho mai comprato un suo CD, né piratato tracce mp3. Niente, io ascolto altro. Poi vabbè, in questi giorni, tutti ne parlano, si sentono canzoni sue ovunque e sì le canticchio, conosco la melodia… Sì, anche perché a 15 anni prendi in mano la chitarra per la prima volta e diventi rossa se qualcuno ti guarda. Oppure fai la prima vacanza senza genitori con le tue amiche, in quel di Montemolino (che ci abitano in due), e diventi quella che se ne frega e ai giudizi degli altri non fai neanche una piega. 
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No, Vasco non mi piace
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Buona leggerezza a tutti: ce n’è davvero bisogno

Se hai il concerto di Vasco sotto casa ed è il giorno del grande evento, lo sai che presto sarà tutto finito. Domani ci saranno quelli “che grande casino ch’è c’è stato”. Solo che una parte lo dirà con gli occhi grandi di chi ha visto la Storia nel suo irripetibile splendore. Gli altri invece lo faranno con cenno della testa, come per dire “l’avevo detto io che non poteva funzionare… “. Tutti, comunque, non potranno fare a meno di ricordare l’estate in cui Vasco ha portato a Modena duecento ventimila anime in cerca di guai. Più i curiosi. 
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Buona leggerezza a tutti: ce n’è davvero bisogno
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: soundcheck

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e se ti sei collegato tra le 15:00 e le 15:03 di venerdì 23 giugno, allora sei uno dei cinquecento residenti che hanno visto le prove generali, ieri sera.
Un mix di variabili niente male. Come incontrare uno che ti regala un biglietto della lotteria perché di punto in bianco ha deciso di mollare tutto per vivere in povertà e la sera scopri che quello è proprio il biglietto vincente. Qualcosa del genere.
A me è capitato e non solo a me, anche alla mia dolcissima metà. Quindi siamo doppiamente fortunati (non gufate, non è che ci vada sempre così).
Quindi, ieri siamo usciti, abbiamo fatto la nostra passeggiata a piedi e ci siamo gustati il concertone in versione di prova (ve l’ho già chiesto, non gufate…)
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: soundcheck
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: la friggitrice

e hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli spari, lì sotto, stanno per iniziare.
Il volume delle prove è andato crescendo, il percorso per mettere in fila gli invasori si sta snodando intorno al parco. Insomma, ci siamo. Mi sembra che in giro siano scomparsi anche i musi lunghi, magia degli effetti luminosi.
Da queste parti siamo tutti carichi come molle in vista delle prove generali. Ce n’è solo una che non demorde e brontola tutto il giorno.
La mia vicina.
La mia vicina si affaccia tutta alterata e chiede: “È andata via anche da te, vero?” Manca il soggetto, sottigliezze. “La luce: è andata via anche da te?”
No.
“Ma come no, controlla bene. Il concerto di quello là ha fatto saltare tutto”.

Se hai il concerto di Vasco sotto casa: la friggitrice
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: gli esami e Mondrian

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, assisti tutti i giorni a uno scontro epocale: apocalittici contro integrati.
Chi è contrario al concerto di Vasco non è solo contrario, tira giù una serie di iellate circostanze che potrebbero accadere: caro Muzza, vai con gli scongiuri. Decidi tu quali, ma non lesinare.
Sì, certo, il periodo è quello che è, ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma forse il sabato pomeriggio al Grandemilia non è che sei più al sicuro, caro presidente della Coop, prendi esempio dal Muzza: scongiuri.
Comunque, i più alterati di tutti non sono gli oppositori politici, non sono i fan di Liga e nemmeno quelli come me, che si beccheranno l’onda d’urto delle casse. I più fuori di testa sono i lettori di Orizzonte Scuola.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: gli esami e Mondrian
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: Mameli

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che lasci Modena per un fine settimana fuori. Un po’ ti dispiace salutare il palco che hai visto crescere, tubo dopo tubo, ma parti.
Ti lasci alle spalle la terra dei motori, ma anche quella dove nasce la musica, tutta la musica: dalla lirica al rock. Ma ti arriva notizia che Vasco ha rinunciato a fare le prove, proprio la sera che non ci sei, e la vena della malinconia ti si riapre. Che caro, Vasco…
Telefoni al signor Franco, militare in pensione e ancora grande stratega, che ti conferma: tutto vero.
“Il signor Rossi Vasco, contrariamente al suo solito, non ha presenziato il Parco Ferrari alle ore venti e zero zero.” Pausa e sospiro ben calibrato, a sottolineare la drammaticità del momento. “Inoltre, signor Ivan… sono previsti temporali nelle prossime ventuno ore”.
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Martedì 12 settembre - 19° Compleanno LA BIRBA

Ai possessori della Birba Vip Card in occasione del compleanno La Birba regala uno sconto del 10% su tutti gli articoli non in promozione (articoli autunno/inverno, attrezzature e giochi).
Se ancora non ti sei iscritto al circuito Birba Vip Card fallo subito a questo link
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: la cuocera

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e per giunta hai dichiarato urbi et orbi di disporre anche di in mega terrazzo, è ovvio che qualcuno si propone: “Ivan, non è che ci sarebbe un posto…”

Ora, a parte gli amici che se non sono stati ufficialmente invitati possono venire anche all’ultimo momento, si stanno verificando situazioni imbarazzanti: ex compagni di scuola modenesi, ex commilitoni conosciuti sotto la naja, grandi amici di mia sorella. La cosa è strana perchè non mi è capitato di frequentare le scuole a Modena, ho eroicamente saltato il servizio militare a piè pari e ho solo fantastici fratelli maschi.
A questo punto è meglio che metta in chiaro una cosina: un po’ me la sono tirata. Cioè, la storia del concerto sotto casa, il terrazzone… tutto vero. La verità, però, è che la mia casa è in una posizione un po’ defilata, con un palazzo di tre piani proprio davanti.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: l’invito

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che ogni giorno ne accade una. Te ne stai tranquillo a giracchiare sul mondo parallelo di facebook ed ecco la notizia che ti cambia la giornata: Vasco apre le prove generali ai residenti delle zone vicine al parco. Per scusarsi del disturbo e tu lo sai che è merito tuo. Tutti i giorni a scrivere: “Dai Vasco, passa a prendere un caffè, mettici una pezza, guarda che qui la gente brontola…” E lui, troppo impegnato in questo periodo, risponde: “Ma vieni tu da me, dai che ci si diverte un poco”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: l’invito
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: vigilantes

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli altri si sono dati da fare per tempo. È una questione di sicurezza.
Cammini per strada e vedi un tipo con ray ban aviator e cappellino nero che fa finta di nulla. Nessun dubbio, è un vigilantes di condominio venuto a studiare il terreno. I vigilantes sono la novità di questo inizio estate, uno a ogni crocicchio.
Provo a immaginare la scena. Duecentoventimila più i curiosi in cerca del senso della vita (“anche se questa vita, un senso non ce l’ha”) sciamano lungo la via Emilia sotto il controllo di una lunga fila di occhiali a goccia. Qualcosa non mi convince.
E poi ho fatto la scelta di abitare in un condominio pop. A me piace il mio condominio pop, ti pare che ci mettiamo ad assoldare un vigilantes…
“Signor Ivan. Non possiamo far finta di nulla.” Mi dice il signor Franco, militare in pensione. “Ci dobbiamo organizzare”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: terrazzo in affitto

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e, per giunta, hai anche un terrazzo di trenta metri quadri prima o poi due calcoli li fai.
Soprattutto la mattina, quando esci fuori a prendere un caffè con la brezza che sta lì lì per lasciare Modena. E mentre ti gusti il risveglio, a piccoli sorsi, mentre ti sembra che la città non possa mai superare un certo livello di decibel, il cervello si mette in modalità matematica.
Vediamo, quanto ingombra un corpo umano…
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: i vicini

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, sai che tutti intorno a te sono impazziti. C’è una remota possibilità che il pazzo sia tu e che tutti gli altri abbiano ragione, ma prima di abbattere l’autostima, meglio vedere cosa combinano.
Il signor Franco, il vicino militare in pensione, sa per certo che sul tetto del nostro palazzo si piazzeranno i tiratori scelti e non potremo utilizzare i telefonini per non interferire con le comunicazioni dei reparti speciali.
Per Yong, che di professione vende il mondo a prezzi politici, nessuno è obbligato a chiudere il negozio, il giorno del concerto.
“Mica è Capodanno”.
A parte che a Capodanno eri aperto e pure a Natale e Ferragosto, ma non è che durante le feste il Parco Ferrari viene preso d’assalto da duecentoventimila vascofili più i curiosi. Abbi pazienza…
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: i vigili

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che un amico ti avverta del pericolo. “Ivan, informati. Guarda che sei nella zona rossa.”
Ora, sapere di essere nella zona rossa – anche solo per il concerto di Vasco – non fa piacere a nessuno. Le due parole prese singolarmente non si presentano male. “Zona” a me ricorda Johan Cruyff e il calcio totale. “Rossa” è l’Emilia, per eccellenza.
Zona rossa, tutto insieme, mi fa brutto.
Quindi, che fare? E se avesse ragione il mio amico?
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Il trucchetto dei cinque elastici: per essere una mamma felice

Shauna Harvey è una mamma come tante e come tante spesso perde la pazienza con i suoi bimbi. Stanca di essere sempre di cattivo umore, di lamentarsi e di arrabbiarsi anche per cose di poco conto ha deciso di cambiare. Le sue reazioni non aiutavano né lei né i suoi bimbi così si è inventata un trucchetto e ha postato su Facebook il suo metodo per combattere lo stress.
Il suo post originale sta facendo il giro del mondo!

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In auto senza seggiolini? I bimbi rischiano la vita

Chi trasporta bambini in auto senza seggiolino mette a rischio la loro vita ed è responsabile di quello che potrebbe capitare in caso di incidente. Cosa cambia con la nuova normativa?

Lasciare un bambino libero di scorrazzare in auto, permettergli di liberarsi dal seggiolino quando vuole, legarlo per comodità solo con la cintura di sicurezza anziché farlo sedere su un sistema di ritenuta studiato e collaudato appositamente per loro, è come decidere di fargli attraversare da solo una strada trafficata. Lo fareste? Sicuramente no. Eppure quando si tratta di bambini in auto, sono molte le persone che prendono la sicurezza alla leggera. Lo dimostrano i dati: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini tra 1 e 14 anni.
Sei genitori su dieci non usano i seggiolini o altri sistemi di ritenuta omologati. Spesso le motivazioni sono i capricci dei piccoli, un breve tratto urbano percorso a bassa velocità… Ma le conseguenze possono essere molto gravi. Anche se il tragitto è breve i genitori devono sempre mettere in sicurezza i bambini. Basti pensare che un urto a 40 km/h corrisponde circa all’effetto di una caduta dal secondo piano di un palazzo. Nel caso di un impatto a 56 km/h un bambino di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 kg, che rende impossibile trattenerlo con le sole braccia. Con cinture e seggiolini, invece, il rischio di lesioni gravi o mortali si riduce del 90%.
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No, io non c’ero al concerto di Vasco

Eh già… io non c’ero al CONCERTO di Vasco.
O meglio non ero tra i 220.000 paganti.

Ho vivo il ricordo di un suo concerto visto a fine anni ’80 a Modena che ho sempre considerato il più emozionante mai visto (e di concerti anche grandiosi ne ho visti una cifra). Ma no, per Modenapark non ho preso il biglietto. L’ho sempre ascoltato – a Modena siamo tutti cresciuti a pane e Vasco – ma non sono una fan sfegatata. Mi è simpatico e gli voglio bene, questo sì, ovvio.
Ho un problema a un ginocchio e il mio limite in piedi è di circa un ora e mezza. Inoltre per me era pit1 (tutto in piedi) o niente. Checciandavoaffare quindi? Poi sì lo ammetto io ero tra quelli che dicevano “ma perchè in centro e non fuori Modena che di spazi enormi e più adatti ce ne sono” “Modena collasserà, arrivano 220.000 persone in una città di 180.000 abitanti” “a Modenapark stanno togliendo tutte le piante… Sarà un disastro!” e via così… Ma più passavano i giorni, più assistevo affascinata ai preparativi, più lo spirito dell’umarell si impossessava di me, più cresceva l’aspettativa di tutti, più mi gasavo di essere modenese e più mi convincevo che sarebbe andato tutto benissimo. Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è

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No, Vasco non mi piace

No, Vasco non mi piace. Non andrò al concerto né mi commuoverò davanti ai pixel sgranati di un maxi schermo (cioè, io domenica ero a Firenze a vedere i System of a Down, per dire). Oddio, qualche canzone mi piace, ma non ho mai comprato un suo CD, né piratato tracce mp3.
Niente, io ascolto altro. Poi vabbè, in questi giorni, tutti ne parlano, si sentono canzoni sue ovunque e sì le canticchio, conosco la melodia… Sì, anche perché a 15 anni prendi in mano la chitarra per la prima volta e diventi rossa se qualcuno ti guarda. Oppure fai la prima vacanza senza genitori con le tue amiche, in quel di Montemolino (che ci abitano in due), e diventi quella che se ne frega e ai giudizi degli altri non fai neanche una piega.
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Buona leggerezza a tutti: ce n’è davvero bisogno

Se hai il concerto di Vasco sotto casa ed è il giorno del grande evento, lo sai che presto sarà tutto finito. Domani ci saranno quelli “che grande casino ch’è c’è stato”. Solo che una parte lo dirà con gli occhi grandi di chi ha visto la Storia nel suo irripetibile splendore. Gli altri invece lo faranno con cenno della testa, come per dire “l’avevo detto io che non poteva funzionare… “. Tutti, comunque, non potranno fare a meno di ricordare l’estate in cui Vasco ha portato a Modena duecento ventimila anime in cerca di guai. Più i curiosi. 
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: soundcheck

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e se ti sei collegato tra le 15:00 e le 15:03 di venerdì 23 giugno, allora sei uno dei cinquecento residenti che hanno visto le prove generali, ieri sera. Un mix di variabili niente male.
Come incontrare uno che ti regala un biglietto della lotteria perché di punto in bianco ha deciso di mollare tutto per vivere in povertà e la sera scopri che quello è proprio il biglietto vincente. Qualcosa del genere. A me è capitato e non solo a me, anche alla mia dolcissima metà. Quindi siamo doppiamente fortunati (non gufate, non è che ci vada sempre così).
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: la friggitrice

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli spari, lì sotto, stanno per iniziare.
Il volume delle prove è andato crescendo, il percorso per mettere in fila gli invasori si sta snodando intorno al parco. Insomma, ci siamo. Mi sembra che in giro siano scomparsi anche i musi lunghi, magia degli effetti luminosi.
Da queste parti siamo tutti carichi come molle in vista delle prove generali. Ce n’è solo una che non demorde e brontola tutto il giorno.
La mia vicina.
La mia vicina si affaccia tutta alterata e chiede: “È andata via anche da te, vero?” Manca il soggetto, sottigliezze. “La luce: è andata via anche da te?”
No.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: gli esami e Mondrian

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, assisti tutti i giorni a uno scontro epocale: apocalittici contro integrati.
Chi è contrario al concerto di Vasco non è solo contrario, tira giù una serie di iellate circostanze che potrebbero accadere: caro Muzza, vai con gli scongiuri. Decidi tu quali, ma non lesinare.
Sì, certo, il periodo è quello che è, ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma forse il sabato pomeriggio al Grandemilia non è che sei più al sicuro, caro presidente della Coop, prendi esempio dal Muzza: scongiuri.
Comunque, i più alterati di tutti non sono gli oppositori politici, non sono i fan di Liga e nemmeno quelli come me, che si beccheranno l’onda d’urto delle casse. I più fuori di testa sono i lettori di Orizzonte Scuola.

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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: Mameli

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che lasci Modena per un fine settimana fuori. Un po’ ti dispiace salutare il palco che hai visto crescere, tubo dopo tubo, ma parti.
Ti lasci alle spalle la terra dei motori, ma anche quella dove nasce la musica, tutta la musica: dalla lirica al rock. Ma ti arriva notizia che Vasco ha rinunciato a fare le prove, proprio la sera che non ci sei, e la vena della malinconia ti si riapre. Che caro, Vasco…
Telefoni al signor Franco, militare in pensione e ancora grande stratega, che ti conferma: tutto vero.
“Il signor Rossi Vasco, contrariamente al suo solito, non ha presenziato il Parco Ferrari alle ore venti e zero zero.” Pausa e sospiro ben calibrato, a sottolineare la drammaticità del momento. “Inoltre, signor Ivan… sono previsti temporali nelle prossime ventuno ore”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: la cuocera

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e per giunta hai dichiarato urbi et orbi di disporre anche di in mega terrazzo, è ovvio che qualcuno si propone: “Ivan, non è che ci sarebbe un posto…”

Ora, a parte gli amici che se non sono stati ufficialmente invitati possono venire anche all’ultimo momento, si stanno verificando situazioni imbarazzanti: ex compagni di scuola modenesi, ex commilitoni conosciuti sotto la naja, grandi amici di mia sorella. La cosa è strana perchè non mi è capitato di frequentare le scuole a Modena, ho eroicamente saltato il servizio militare a piè pari e ho solo fantastici fratelli maschi. A questo punto è meglio che metta in chiaro una cosina: un po’ me la sono tirata. Cioè, la storia del concerto sotto casa, il terrazzone… tutto vero. La verità, però, è che la mia casa è in una posizione un po’ defilata, con un palazzo di tre piani proprio davanti.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: l’invito

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che ogni giorno ne accade una. Te ne stai tranquillo a giracchiare sul mondo parallelo di facebook ed ecco la notizia che ti cambia la giornata: Vasco apre le prove generali ai residenti delle zone vicine al parco. Per scusarsi del disturbo e tu lo sai che è merito tuo. Tutti i giorni a scrivere: “Dai Vasco, passa a prendere un caffè, mettici una pezza, guarda che qui la gente brontola…” E lui, troppo impegnato in questo periodo, risponde: “Ma vieni tu da me, dai che ci si diverte un poco”. Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è

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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: vigilantes

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, lo sai che gli altri si sono dati da fare per tempo. È una questione di sicurezza.
Cammini per strada e vedi un tipo con ray ban aviator e cappellino nero che fa finta di nulla. Nessun dubbio, è un vigilantes di condominio venuto a studiare il terreno. I vigilantes sono la novità di questo inizio estate, uno a ogni crocicchio.
Provo a immaginare la scena. Duecentoventimila più i curiosi in cerca del senso della vita (“anche se questa vita, un senso non ce l’ha”) sciamano lungo la via Emilia sotto il controllo di una lunga fila di occhiali a goccia. Qualcosa non mi convince.
E poi ho fatto la scelta di abitare in un condominio pop. A me piace il mio condominio pop, ti pare che ci mettiamo ad assoldare un vigilantes…
“Signor Ivan. Non possiamo far finta di nulla.” Mi dice il signor Franco, militare in pensione. “Ci dobbiamo organizzare”.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: terrazzo in affitto

Se hai il concerto di Vasco sotto casa e, per giunta, hai anche un terrazzo di trenta metri quadri prima o poi due calcoli li fai.
Soprattutto la mattina, quando esci fuori a prendere un caffè con la brezza che sta lì lì per lasciare Modena. E mentre ti gusti il risveglio, a piccoli sorsi, mentre ti sembra che la città non possa mai superare un certo livello di decibel, il cervello si mette in modalità matematica.
Vediamo, quanto ingombra un corpo umano… larghezza un metro, forse meno. Lunghezza variabile. Traccio mentalmente tante sagome di sacchi a pelo e moltiplico ogni sagoma per quanto? Quanto può pagare uno per dormire accanto al luogo del concerto? 80 euro? Facciamo 100, conto pari. Venticinque persone ce le metto: sono 2500 euro. Sicuramente si fermano un paio di notti. E sono 5000.
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: i vicini

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, sai che tutti intorno a te sono impazziti. C’è una remota possibilità che il pazzo sia tu e che tutti gli altri abbiano ragione, ma prima di abbattere l’autostima, meglio vedere cosa combinano.
Il signor Franco, il vicino militare in pensione, sa per certo che sul tetto del nostro palazzo si piazzeranno i tiratori scelti e non potremo utilizzare i telefonini per non interferire con le comunicazioni dei reparti speciali.
Per Yong, che di professione vende il mondo a prezzi politici, nessuno è obbligato a chiudere il negozio, il giorno del concerto.
“Mica è Capodanno”.
A parte che a Capodanno eri aperto e pure a Natale e Ferragosto, ma non è che durante le feste il Parco Ferrari viene preso d’assalto da duecentoventimila vascofili più i curiosi. Abbi pazienza…
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Se hai il concerto di Vasco sotto casa: i vigili

Se hai il concerto di Vasco sotto casa, può capitare che un amico ti avverta del pericolo. “Ivan, informati. Guarda che sei nella zona rossa.”
Ora, sapere di essere nella zona rossa – anche solo per il concerto di Vasco – non fa piacere a nessuno. Le due parole prese singolarmente non si presentano male. “Zona” a me ricorda Johan Cruyff e il calcio totale. “Rossa” è l’Emilia, per eccellenza.
Zona rossa, tutto insieme, mi fa brutto.
Quindi, che fare? E se avesse ragione il mio amico?
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Ti prendo e ti porto via: sconti Rossi per la settimana di Vasco

Super Promozione per il concerto di VASCO ROSSI a Modena Park del 1° luglio 2017

In tutti i negozi La Birba presentando il tuo biglietto per il concerto di Vasco avrai diritto ad uno sconto aggiuntivo del 20% su tutti gli articoli disponibili ANCHE QUELLI GIÀ IN SCONTO!!!

Alla Birba ogni articolo è SEMPRE un'occasione unica che diventa imperdibile da lunedì 26 giugno a sabato 1° luglio! Questa settimana pubblicheremo ogni giorno sul blog alcuni esilaranti articoli di Ivan Sciapeconi "Se hai il concerto di Vasco sotto casa" in cui l’insegnante modenese racconta le vicissitudini di chi abita a pochi passi dal parco Ferrari, il luogo dove suonerà Vasco Rossi teatro del più grande concerto (a pagamento) del mondo! Leggi tutti gli articoli sul Blog Alla Birba c'è

Ti prendo e ti porto via: sconti Rossi per la settimana di Vasco
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In auto senza seggiolini? I bimbi rischiano la vita

Chi trasporta bambini in auto senza seggiolino mette a rischio la loro vita ed è responsabile di quello che potrebbe capitare in caso di incidente. Cosa cambia con la nuova normativa?
Lasciare un bambino libero di scorrazzare in auto, permettergli di liberarsi dal seggiolino quando vuole, legarlo per comodità solo con la cintura di sicurezza anziché farlo sedere su un sistema di ritenuta studiato e collaudato appositamente per loro, è come decidere di fargli attraversare da solo una strada trafficata. Lo fareste? Sicuramente no. Eppure quando si tratta di bambini in auto, sono molte le persone che prendono la sicurezza alla leggera. Lo dimostrano i dati: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini tra 1 e 14 anni. Leggi tutto l'articolo sul Alla Birba c'è

In auto senza seggiolini? I bimbi rischiano la vita
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Le mamme polacche che allattano per difendere gli alberi

Il 1° gennaio in Polonia è entrata in vigore una legge che consente ai proprietari di abbattere alberi sui propri terreni, senza dover richiedere permessi, autorizzazioni e senza l’obbligo di piantare nuovi esemplari. Così dall’inizio dell’anno la sede di Greenpeace nazionale ha cominciato a ricevere decine di segnalazioni di abbattimenti su tutto il suolo polacco. I cittadini si sono dimostrati molto preoccupati denunciando inoltre la violazione della norma, che prevede il divieto di costruire sulle aree deforestate, aggirata attraverso rapidi passaggi di proprietà tra proprietari e costruttori edili. Così da Cracovia è partita un’ondata di protesta che si è via via diffusa in tutto il Paese: decine di mamme si sono fatte fotografare sedute sui tronchi e accanto agli alberi appena tagliati mentre allattano, con il pancione o semplicemente in compagnia dei loro bambini.
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Le mamme polacche che allattano per difendere gli alberi
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Sconto bimbi educati: se fanno i bravi, il conto all’enoteca è più basso

Antonio Ferrari è il proprietario dell’omonima enoteca di via Umberto I a Padova che domenica ha fatto lo «sconto bimbi educati» (nero su bianco sullo scontrino) di 13 euro ai suoi clienti e ha deciso di postarlo su Facebook. Sei adulti e cinque bambini che hanno pranzato educatamente. Finito di mangiare, mentre i grandi continuavano a degustare i vini, i bimbi hanno passato il tempo tranquilli a fare le tabelline e a colorare i fogli che si erano portati da casa. L’idea al ristoratore è venuta dopo un viaggio in America «L’ho copiata da un locale di Miami dove sono stato pochi mesi fa. Ero lì in vacanza, si può sempre imparare qualcosa di nuovo. Mi piacque molto e domenica sono riuscito a metterla in atto anche nella mia enoteca».
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Sconto bimbi educati: se fanno i bravi, il conto all’enoteca è più basso
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10 segreti del metodo educativo danese per crescere bimbi felici

Da oltre 40 anni la Danimarca domina il World Happiness Report, la classifica dei Paesi più felici stilata ogni anno dalle Nazioni Unite, tanto da diventare oggetto di studi sociologici. Dopo tredici anni di ricerca e collaborazione, Iben Sandahl, psicologa, e Jessica Joelle Alexander, giornalista americana sposata con un danese, hanno scoperto il vero segreto della felicità del piccolo Paese del nord e lo svelano attraverso un manuale rivoluzionario: Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni edito da Newton Compton Editori Sembra che alla base dell’appagamento ci sia il modo in cui genitori e figli si relazionano tra di loro, l’empatia e la capacità degli adulti di offrire strumenti e istruzioni senza porre ultimatum ai piccoli.  Ecco un piccolo estratto sul blog Alla Birba c'è

10 segreti del metodo educativo danese per crescere bimbi felici
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Il ristorante più piccolo del mondo è a misura di topino!

Se vi capita di passeggiare per la città svedese di Malmö, assicuratevi di fare attenzione anche ai piccoli dettagli. Camminando nel quartiere di Möllevången basterà abbassare lo sguardo per notare qualcosa di davvero straordinario: due minuscoli negozi – una panetteria e un ristorante di cracker e formaggio – a misura di topino. Si tratta di un’installazione del collettivo artistico Anonymouse MMX che con un gioco di parole declina in topolinese il celebre marchio, e il nome, del fenomeno di attivismo web denominato Anonymous.

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Il ristorante più piccolo del mondo è a misura di topino!
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Cosa accade se James Bond incontra un bimbo in aeroporto?

Dopo la scomparsa dell’attore britannico che ha interpretato James Bond dal 1973 al 1985, Marc Haynes pubblica sulla sua pagina Facebook un aneddoto su Roger Moore davvero singolare. Ecco la traduzione del post che lo renderà simpaticissimo!

Più meno nel 1983, quando avevo sette anni, prima che gli aeroporti avessero le lounge per i viaggiatori di prima classe, ero con mio nonno all’aeroporto di Nizza e vidi Roger Moore seduto in attesa di prendere un aereo, che leggeva un giornale. Dissi a mio nonno che avevo appena visto James Bond e gli chiesi se fosse possibile andare da lui per chiedergli un autografo. Mio nonno non aveva idea di chi fossero James Bond o Roger Moore, così andammo da lui e mi ci piazzò davanti, dicendo: «Mio nipote dice che sei famoso, potresti fargli un autografo?».

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Trasporto dei bambini in auto: cosa cambia nel 2017?

Nulla. Per chi trasporta bambini in automobile non cambia niente perché non ci sono modifiche al codice della strada. Quindi per i bambini al di sotto di un metro e mezzo di altezza o il compimento del dodicesimo anno, trasportati, valgono le stesse regole del 2016: devono utilizzare un seggiolino o altro sistema omologato ECE.

I seggiolini omologati fino al 2016 si potranno tranquillamente utilizzare anche in futuro fino a che non cambierà il codice della strada o uscirà una legge che ne vieterà l’utilizzo (condizioni che nulla hanno a che vedere con la nuova omologazione richiesta ai produttori di seggiolini). Probabilmente sarà com’è stato per i caschi per i quali è cambiata la regolamentazione per gli utilizzatori alcuni anni dopo essere cambiata l’omologazione per i produttori degli stessi. Le cose, per ora, cambiano solo per i produttori dei seggiolini, che nel corso del 2017 dovranno adeguare i prodotti alle modifiche richieste per ottenere una delle due certificazioni valide in tutta Europa, la ECE R44-04 e la ECE R129.

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Trasporto dei bambini in auto: cosa cambia nel 2017?

Nulla. Per chi trasporta bambini in automobile non cambia niente perché non ci sono modifiche al codice della strada. Quindi per i bambini al di sotto di un metro e mezzo di altezza o il compimento del dodicesimo anno, trasportati, valgono le stesse regole del 2016: devono utilizzare un seggiolino o altro sistema omologato ECE.

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Trasporto dei bambini in auto: cosa cambia nel 2017?
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Il ristorante più piccolo del mondo è a misura di topino!

Se vi capita di passeggiare per la città svedese di Malmö, assicuratevi di fare attenzione anche ai piccoli dettagli. Camminando nel quartiere di Möllevången basterà abbassare lo sguardo per notare qualcosa di davvero straordinario: due minuscoli negozi – una panetteria e un ristorante di cracker e formaggio – a misura di topino. Si tratta di un’installazione del collettivo artistico Anonymouse MMX che con un gioco di parole declina in topolinese il celebre marchio, e il nome, del fenomeno di attivismo web denominato Anonymous. Non a caso il logo degli artisti svedesi è la maschera di V (per vendetta) con l’aggiunta delle orecchie di Mickey Mouse, e il Topolino è il nome del piccolo ristorante ricco di dettagli graziosissimi, mentre lo spaccio di noccioline si chiama Noix de vie (Noci della vita). L’arredo dei piccoli esercizi commerciali è curato nei minimi dettagli e gli artisti per realizzarlo hanno usato materiale di scarto, in vetrina sono esposti delle forme di pane, arachidi, nocciole e pistacchi. Il ristorante dispone di tavoli e sedie, ci sono addirittura una bicicletta, il menù e alcuni manifesti pubblicitari.

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Il ristorante più piccolo del mondo è a misura di topino!
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Da oggi nei negozi La Birba c'è un regalo per te!

Qua e là, il quaderno della felicità
Un diario interattivo ricco di giochi, di idee e di creatività.
Un omaggio unico ed esclusivo per il tuo bimbo, firmato La Birba! Come puoi averlo?

  • Vai in uno dei negozi La Birba aderenti all'iniziativa (leggi sotto l'elenco completo)
  • Riceverai il tuo quaderno con un acquisto minimo di 50 euro
  • Affrettati perchè la promozione è valida fino al 10 giugno salvo esaurimento scorte.
  • Promozione valida anche per acquisti on line (solo nei negozi aderenti all'iniziativa).

Ecco i negozi dove trovare Qua e là, il quaderno della felicità

La Birba Modena
La Birba Inzago (MI)
La Birba Mestre (VE)
La Birba Udine

Da oggi nei negozi La Birba c'è un regalo per te!
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I nostri migliori auguri di un felice 2017

I nostri migliori auguri di un felice 2017

Auguri!

Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con una dolcissima poesia di Mariangela Gualtieri e la bellissima Jingle Bells di Michael Bublé Feat. The Puppini Sisters

Sarà santo l’asino
santo sarà il bue
per tanta visione
del mistero abbagliato?

Leggi tutta la poesia e guarda il video di oggi 25 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Auguri!
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Alla Birba è già Natale!

E come vuole la tradizione anche quest'anno La Birba vi propone una simpatica lettera a Babbo Natale da scaricare seguendo il link.
Divertevi a compilarla con i vostri bimbi e chissà quanti desideri vi troverete a leggere.

Ma poi Babbo Natale come arriverà a portare i regali? Dal camino? Dalla porta? Dalla finestra? Per scoprirlo basterà mettergli a disposizione la Christmas card che troverete in tutti i negozi La Birba!

Clicca qui per scaricare la newsletter con tutti i doni di Natale della Birba!

Alla Birba è già Natale! Vi aspettiamo!

Alla Birba è già Natale!
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A m’arcòrd. Il Natale del ’46 e la notte silenziosa

I nostri speciali auguri con un racconto dal sapore antico e il video di Silent Night.

È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale.

Leggi tutto il raccontoe  guarda il video di oggi 24 dicembre CALENDARIO D'AVVENTO

A m’arcòrd. Il Natale del ’46 e la notte silenziosa
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È solamente mio

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.

Leggi tutto il racconto di oggi 23 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

È solamente mio
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L’Omino di Marzapane

L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I.

Leggi tutta la storia di oggi 22 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO e costruisci la tua casetta dell'omino di marzapane.

L’Omino di Marzapane
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Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi

Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 55 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 5 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 11,44 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre.

Leggi tutto e guarda il video di oggi 21 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi
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Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm

“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”
Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica.

Leggi tutta la storia di oggi 20 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm
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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.

Leggi tutto e guarda il video di oggi 19 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Simon’s Cat e l’Albero di Natale
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Canto di Natale di Charles Dickens

Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas CarolCanto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

Leggi tutta la storia e guarda il video di oggi 18 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Canto di Natale di Charles Dickens
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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?

Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni.

Leggi tutta la storia di oggi 17 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?
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Un sorriso di Natale con la pecora Shaun

Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.

Leggi tutto e guarda il video di oggi 16 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Un sorriso di Natale con la pecora Shaun
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Babbo Natale esiste, vive nel Tennesse e ha esaudito l’ultimo desiderio di un bimbo di 5 anni

Si chiama Eric Schmitt-Matzen vive a Knoxville nel Tennessee e sembra davvero Babbo Natale. Porta in giro i suoi 130 chili con leggerezza e la sua barba è talmente bella, morbida e curata che ha vinto il concorso per la barba più bella dell’anno. Nonostante sia incredibilmente nato il 6 dicembre (il giorno in cui in America si festeggia San Nicola – Santa Claus), è un ingegnere meccanico che veste i panni di Babbo Natale almeno 80 volte all’anno e anche quando non è vestito di rosso indossa le sue immancabili bretelle. Normalmente il suo compito è molto divertente, ma quello che gli è capitato alcune settimane fa è un’eccezione.

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Babbo Natale esiste, vive nel Tennesse e ha esaudito l’ultimo desiderio di un bimbo di 5 anni
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La leggenda del Pupazzo di Neve

Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo.

Leggi tutto e guarda il video di oggi 14 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

La leggenda del Pupazzo di Neve
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Maria e il falegname di Nazareth

Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù

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Maria e il falegname di Nazareth
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Jack Skeletron spiega il Natale

“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”

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Jack Skeletron spiega il Natale
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Il Natale nel mondo e la speciale Feliz Navidad di Michael Bublé

Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.

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Il Natale nel mondo e la speciale Feliz Navidad di Michael Bublé
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Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting

Gabriel’s Message è un antico canto popolare di origine basca, tratto da una carola medioevale e tradotto in inglese nel 1800 dall’eccentrico sacerdote britannico Sabine Baring-Gould. Il brano racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele, leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.

La versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.

Guarda il video di oggi 8 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting
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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells

Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!

I tre Muppets in questione sono impegnati in una sessione musicale che, ovviamente, sarà condita dallo humor col quale sono soliti affrontare ogni cosa.

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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells
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E così è Natale, e tu cosa hai fatto?

Un video quasi sconosciuto degli U2 che, giovanissimi, eseguono dal vivo negli studi di un network dublinese una struggente interpretazione di Happy Xmas (War is Over).
John Lennon e Yoko Ono scrivono il brano nel 1971 e, prendendo spunto da un vecchio pezzo folk, compongono un vero e proprio inno alla pace tra gli uomini e all’amore, per protestare contro la sanguinosa guerra in Vietnam.
L’ex Beatles scrive Happy Xmas (War is Over) all’inizio degli anni settanta, la band irlandese la esegue nel 1988 e ascoltandola oggi continua a risuonare la stessa domanda: così è arrivato il Natale e tu cosa hai fatto?

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E così è Natale, e tu cosa hai fatto?
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Rudolph, la vera storia della renna dal naso rosso

La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario. Sono molte le leggende che ruotano intorno alla nascita del personaggio di Rudolph, di fatto come spesso accade, lo scopo della fiaba era far vendere.

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Rudolph, la vera storia della renna dal naso rosso
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Da dove viene Santa Claus?

l lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.

Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.

Leggi tutta la storia e guarda il video di oggi 2 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Da dove viene Santa Claus?
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Vaccini sì o no? Ecco come la pensano 120 medici

In una lettera aperta al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità i medici spiegano la loro posizione moderata.

Il tema dei vaccini è da sempre scottante, negli ultimi giorni ne abbiamo lette di tutti i colori, i pro e i contro vaccino si sono schierati in due fazioni opposte, difendendo il proprio pensiero a suon di estremismi. Fortunatamente esiste anche una posizione intermedia, non ideologica, figlia di un’attenta analisi. È il parere di 120 medici firmatari una lettera indirizzata al presidente dell’Istituto di Sanità Pubblica.

Un parere in controtendenza rispetto alle tante voci pro vaccino che si sono susseguite in queste settimane.

Vaccini sì o no? Ecco come la pensano 120 medici
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Auguri!

Tantissimi auguri da tutto lo staff La Birba con una dolcissima poesia di Mariangela Gualtieri e la bellissima Jingle Bells di Michael Bublé Feat. The Puppini Sisters

Sarà santo l’asino
santo sarà il bue
per tanta visione
del mistero abbagliato?
Saranno quei due
tutti fatti di carne luminosa
ne la vicinanza
col santo cordone ombelicale
e quello sporco vitale dei nati.

Sarà santo quel santo somaro
sarà santo anche il bue ruminante –
ch’era forse una mucca da latte –
in quella dolcezza di bestie – occhi
grandi – naselle di umido fiato.

Bello bambino vispo
quale grande dolore a te viene
che in anticipo sei consolato
con giocattoli di naturalezza.
Tu solo – la cometa quasi ti sfiora –
al centro dello stellato presepe.

Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, 2015

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Auguri!
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A m’arcòrd. Il Natale del ’46 e la notte silenziosa

I nostri speciali auguri con un racconto dal sapore antico e il video di Silent Night.

È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.

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A m’arcòrd. Il Natale del ’46 e la notte silenziosa
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È solamente mio

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.

Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre

Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio.
Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino allalba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Ma finché dura la notte, finché la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo i soli al mondo.

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È solamente mio
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L’Omino di Marzapane

L’Omino Pan di Zenzero o di Marzapane anche se non è una fiaba propriamente natalizia viene associata al Natale poiché il protagonista, un dolcetto animato, è il biscotto tipico della tradizione anglosassone preparato, per le festività natalizie, con un impasto aromatizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero. Le origini degli omini pan zenzero sono piuttosto incerte. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Durante il XVI questo dolce caratteristico era molto di moda in Germania e nel corso dell’800, grazie allei fratelli Grimm e alla casetta di marzapane di Hansel e Gretel, le vetrine di fornai e panettieri cominciarono a riempirsi di casette decorate e omini sorridenti. All’inizio del novecento l’Omino di Marzapane era ormai sbarcato negli Stati Uniti, quando una rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, contribuì a decretarne il successo, grazie ad una filastrocca che col tempo divenne molto popolare. “Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man”, così si chiama la storiella americana, é una filastrocca caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione e narra della frenetica fuga di un omino di pan di zenzero dalle fauci di una serie di personaggi affamati che lo inseguono. Ecco la storia e la filastrocca in lingua originale!

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L’Omino di Marzapane
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Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi

Il primo giorno d’inverno è arrivato e l’inizio della nuova stagione è sancito dal solstizio, dal sole fermo; solstitium è infatti una parola latina che indica una “fermata” del Sole, una apparente “pausa” nel cammino che la stella sembra compiere nella volta celeste. Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, durerà infatti 14 ore e 55 minuti mentre il sole farà capolino per appena 9 ore e 5 minuti, l’atteso solstizio d’inverno cade oggi, 21 dicembre, alle 11,44 e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre. Il solstizio d’inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, da questo momento in poi il Sole comincerà a “risalire” verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.

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Il solstizio e l’Inverno di Vivaldi
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Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm

“Forse è arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono tramandarle, infatti, si fanno sempre più rari”

Sono le parole tratte dalla prefazione dell’antologia Fiabe del focolare (Kinder – und Hausmärchen), la famosa raccolta di favole dei fratelli Grimm, pubblicata per la prima volta il 20 dicembre 1812. Durante i primi anni dell’Ottocento, Jacob e Wilhelm Grimm, grazie al loro lavoro di studiosi e bibliotecari, dedicarono molto tempo alla ricerca e alla trascrizione dei miti e delle leggende della tradizione germanica. All’epoca le fiabe erano tramandate da secoli quasi esclusivamente in forma orale e c’era il rischio concreto che quei racconti potessero andare perduti. I Grimm si diedero da fare per recuperare e mettere su carta le fiabe tramandate di generazione in generazione prima che fosse troppo tardi.

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Gli gnomi di Natale dei fratelli Grimm
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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.

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Canto di Natale di Charles Dickens

Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas CarolCanto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.

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Canto di Natale di Charles Dickens
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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?

Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni. Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.

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Chi erano i Magi e come ritrovarono la stella perduta?
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Un sorriso di Natale con la pecora Shaun

Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.

La serie racconta della vita in una piccola fattoria inglese, vivacizzata dalla pecora Shaun, che coinvolge le altre pecore e gli animali da cortile in strane avventure. Con l’aiuto del cane da pastore Bitzer, dotato di berretto blu, fischietto e thermos del tè; che malgrado i tentativi di apparire autoritario è un custode tollerante e amichevole e la totale inconsapevolezza dell’allevatore, solitario e tranquillo proprietario della piccola fattoria, che non ha alcuna idea di quanto accada a causa di una fortissima miopia che spesso gli confonde la percezione della realtà.

Leggi tutto e gua il video di oggi 16 gennaio nel CALENDARIO D'AVVENTO

Un sorriso di Natale con la pecora Shaun
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Babbo Natale esiste, vive nel Tennesse e ha esaudito l’ultimo desiderio di un bimbo di 5 anni

Si chiama Eric Schmitt-Matzen vive a Knoxville nel Tennessee e sembra davvero Babbo Natale. Porta in giro i suoi 130 chili con leggerezza e la sua barba è talmente bella, morbida e curata che ha vinto il concorso per la barba più bella dell’anno. Nonostante sia incredibilmente nato il 6 dicembre (il giorno in cui in America si festeggia San Nicola – Santa Claus), è un ingegnere meccanico che veste i panni di Babbo Natale almeno 80 volte all’anno e anche quando non è vestito di rosso indossa le sue immancabili bretelle. Normalmente il suo compito è molto divertente, ma quello che gli è capitato alcune settimane fa è un’eccezione.

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Babbo Natale esiste, vive nel Tennesse e ha esaudito l’ultimo desiderio di un bimbo di 5 anni
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La leggenda del Pupazzo di Neve

Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui, The History of the Snowman, in cui racconta le sue origini. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Hans Christian Andersen nel racconto pubblicato il 2 marzo 1861 in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa e finisce liquefatto da un vento caldo. Negli anni ’50 l’editoria e la discografia americane rispolverano l’omino di neve e proprio il 14 dicembre 1950 esce Frosty the Snowman, la celebre canzone scritta da Steve Nelson e Jack Rollins e interpretata da Gene Autry (lo stesso che l’anno prima aveva portato al successo la canzone dedicata a Rudolph la renna dal naso rosso) e in contemporanea viene pubblicato l’omonimo libro scritto da Annie Nord Bedford e illustrato da Corinne Malvern. Il pupazzo di neve di Andersen rappresentava il simbolo della forza dell’inverno, era legato al destino delle stagioni, alla nascita e alla morte. Nella fiaba del 1950 la metafora della morte viene eliminata e l’omino di neve anziché sciogliersi per amore, all’arrivo del caldo se ne va per ritornare l’anno successivo.

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La leggenda del Pupazzo di Neve
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Maria e il falegname di Nazareth

Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.

Nelle Natività Giuseppe è spesso relegato in un angolo, in ombra, poco più di una comparsa, in questa tela è invece protagonista. Chino, nel lavoro e davanti al bambino che non ha concepito ma che anche a lui deve la vita. Giuseppe, il falegname, dipinto con lo sguardo lontano e gli occhi lucidi, nel silenzio. Giuseppe, l’uomo, colui che protegge, difende e ama la divinità. Che ama Maria.

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Maria e il falegname di Nazareth
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Jack Skeletron spiega il Natale

“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”

Sono le parole con cui inizia la leggenda di Nightmare Before Christmas.
Jack Skeletron, il re della città di Halloween, annoiato dai soliti festeggiamenti mostruosi decide di visitare la città del Natale, entrando viene risucchiato in una città piena di neve, luci e gioia, e, attratto dai colori, dai regali e dall’atmosfera che si respira, si accorge di aver trovato quello che stava cercando.

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Jack Skeletron spiega il Natale
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Il Natale nel mondo e la speciale Feliz Navidad di Michael Bublé

Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale.

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Il Natale nel mondo e la speciale Feliz Navidad di Michael Bublé
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Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting

Gabriel’s Message è un antico canto popolare di origine basca, tratto da una carola medioevale e tradotto in inglese nel 1800 dall’eccentrico sacerdote britannico Sabine Baring-Gould. Il brano racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele, leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.

Il video della canzone contrappone la figura austera e inquietante dell’angelo, interpretato dal cantante dei Police, alla leggerezza della danza degli angeli, bimbi vestiti di bianco che giocano sulla neve correndogli intorno.
Il ritmo che percorre tutto il brano evoca un battito cardiaco, il battito accelerato di chi, in preda all’emozione, capisce che nulla sarà più come prima.

Guarda il video di oggi 8 dicembre nel CALENDARIO D'AVVENTO

Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting
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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells

Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!

I tre Muppets in questione sono impegnati in una sessione musicale che, ovviamente, sarà condita dallo humor col quale sono soliti affrontare ogni cosa. Molto interessante la scelta della canzone Ringing of the Bells che, seppur poco famosa in Italia, è invece uno dei brani natalizi più apprezzati in America e, come vedrete, le campane saranno protagoniste del video.

La principale caratteristica del brano, scritto dal compositore statunitense Peter Wilhousky e basato su un canto natalizio ucraino, è il canto ostinato e ripetitivo di quattro note che attraversano l’intera canzone, e i Muppets di ostinazione ne hanno da vendere!

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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells
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E così è Natale, e tu cosa hai fatto?

Un video quasi sconosciuto degli U2 che, giovanissimi, eseguono dal vivo negli studi di un network dublinese una struggente interpretazione di Happy Xmas (War is Over).
John Lennon e Yoko Ono scrivono il brano nel 1971 e, prendendo spunto da un vecchio pezzo folk, compongono un vero e proprio inno alla pace tra gli uomini e all’amore, per protestare contro la sanguinosa guerra in Vietnam.
L’ex Beatles scrive Happy Xmas (War is Over) all’inizio degli anni settanta, la band irlandese la esegue nel 1988 e ascoltandola oggi continua a risuonare la stessa domanda: così è arrivato il Natale e tu cosa hai fatto?

Le nostre scrivanie di formica, la polvere che si annida nella libreria, il parcheggio introvabile, la scuola, i bambini, la pasta che scuoce, le bollette da pagare, un libro iniziato e mai finito, il meteo, i regali.
No, noi non c’entriamo nulla con la guerra, noi fatichiamo ogni giorno ma non spariamo a nessuno, né sosteniamo chi lancia missili e uccide. No, noi non spariamo.

Noi no.

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E così è Natale, e tu cosa hai fatto?
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Rudolph, la vera storia della renna dal naso rosso

La piccola renna Rudolph nasce a New York nel 1938 dalla penna dello scrittore Robert Lewis May. Si tratta di una fiaba rivoluzionaria per l’America razzista e perbenista dell’epoca, è la prima volta infatti che la letteratura per l’infanzia affronta il tema della discriminazione sociale. Rudolph è una piccola renna con un enorme naso rosso che viene derisa ed emarginata dalle altre renne almeno finché Babbo Natale non trova per lei un impiego straordinario. Sono molte le leggende che ruotano intorno alla nascita del personaggio di Rudolph, di fatto come spesso accade, lo scopo della fiaba era far vendere.

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Da dove viene Santa Claus?

l lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.

Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.

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BIMBI ALL’APERTO COL FREDDO E NANNA SOTTO ZERO

Chi l’ha detto che il freddo fa ammalare? Molte persone sono convinte che portare i bambini all’aperto nei giorni più freddi li esponga al rischio di malattie ed influenze. La verità è che il freddo non fa ammalare, la vera causa del raffreddore invernale, che è una forma virale, è il chiudersi in ambienti chiusi affollati di gente. Ci si ammala in casa non fuori!

Nei paesi nordici, dove le temperature possono scendere ben oltre lo zero, esiste addirittura la pratica della nanna sotto zero, in molte città, dalla Danimarca alla Finlandia, non è insolito trovare file di passeggini allineati all’ingresso dei negozi.

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La maestra che si è fatta disegnare l’abito dai suoi alunni

Quando finiscono le scuole i nostri bimbi sono molto contenti, ma l’inizio delle vacanze porta sempre anche un po’ di nostalgia: per tre mesi non vedranno più (o almeno non così di frequente) i loro compagni e amici. Per le maestre il periodo estivo coincide con un meritato riposo, ma evidentemente, almeno per alcune di loro, stare lontane dai propri scolari non è poi così facile.

È il caso di un’insegnante americana che ha trovato un modo originale e creativo per non dimenticarsi dei suoi alunni anche durante l’estate! Si chiama Sha-Ree ‘Castlebury, è una maestra della scuola elementare Pat Henry di Lawton in Oklahoma e quest’anno ha deciso di indossare qualcosa di veramente speciale per ricordarsi dei suoi piccoli alunni di prima elementare anche al termine della scuola.

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La lettera della maestra lascia la mamma senza parole

Ignacio Gabrielli ha 6 anni, è un bimbo argentino e frequenta la scuola San Cristobal di Rosario. La mattina del 27 aprile, mentre è fuori in cortile a giocare coi suoi compagni, sembra essere molto preoccupato. La maestra si accorge che il piccolo sta cercando qualcosa e si avvicina per chiedere cosa c’è che non va. Nacho, così lo chiamano gli amici, aveva un dentino che dondolava, il dente si è staccato, è caduto in terra e il bambino non riesce più a trovarlo. E molto preoccupato perché Ratón Pérez (il topino dei denti del Sud America, il corrispettivo della nostra Fatina) non trovando il suo dentino sotto il cuscino non potrà portargli il regalo. La maestra si intenerisce e decide di aiutare il piccolo Ignacio scrivendo una lettera proprio indirizzata al topino dei denti, ecco il testo:

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Riciclo roba da bimbi: scelta green e non solo

Ecco l'articolo comparso nel blog La stanza di Marlene

Quando è nato Niccolò abbiamo ricevuto in regalo il trio carrozzina-passeggino-ovetto e la culla/lettino dai nonni. Da mia sorella il box e, da madre di tre piccoli pesti, abbiamo riciclato una sdraietta. Da una coppia di amici abbiamo invece riciclato il loro seggiolone [di una nota marca, che comprato aveva un costo davvero spropositato].
Inoltre ho ricevuto talmente tanti abiti in regalò, sia per il periodo invernale, che per quello estivo, che l’anno scorso ho avuto solo il divertimento di comprare quello che mi piaceva, senza averne una reale necessità.

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9 consigli per prevenire la morte in culla

La morte in culla il cui termine tecnico è SIDS (Sudden Infant Death Syndrome: sindrome della morte improvvisa infantile) colpisce i bambini di età compresa tra un mese e un anno. È una delle paure più grandi delle neo mamme e sebbene le cause precise siano ancora sconosciute, sono stati evidenziati alcuni semplici comportamenti seguendo i quali diminuisce sensibilmente l’incidenza dei bambini che muoiono inspiegabilmente. Ecco quali sono:

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Perché baciamo i neonati?

Come le principesse delle fiabe li risvegliamo…

Dal primo istante dopo il parto, quando il piccolo è appoggiato al nostro petto, iniziamo a baciarlo, è un desiderio innato, ancestrale, che si ripeterà in ogni momento della sua vita. È un gesto d’amore e affetto, l’espressione della tenerezza che proviamo stringendo il nostro bimbo, che cela però anche un motivo biologico ben preciso.

Così come il corpo della donna sa come partorire, anche dopo la nascita l’organismo mette in campo delle abitudini utili per il bambino. Attraverso il contatto fisico e le carezze cominciamo ad esplorare la sua pelle e il suo corpo, a conoscerlo. Avvicinando il nostro volto al suo, impariamo a riconoscere il suo odore, baciandolo lo assaggiamo e grazie all’esplorazione dei 5 sensi inizia il processo di attaccamento.

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Il Natale del ’46, a m’arcòrd

Calendario d'Avvento - 24 dicembre

I nostri speciali auguri con un racconto e una piccola animazione dal sapore antico, buon Natale.

È l’inverno del 1946, uno degli inverni più freddi che si ricordino a memoria d’uomo, un fràdd da gàtt diceva il nonno. Cosa poi c’entrassero i gatti col freddo Pippi non lo aveva mai capito. Fuori la neve è caduta abbondante, è ancora buio, ma la luce diffusa dalla coltre bianca rischiara il gelido mattino. Pippi è al centro del lettone enorme, in mezzo alle sue sorelle, ha il naso gelato, ma è troppo elettrizzata per restare a letto. Salta giù e corre alla finestra, in punta di piedi prova a guardare fuori. Alita sul vetro per sciogliere lo strato di ghiaccio che si è formato durante la notte, è felice. È la Vigilia di Natale, la vizèglia, un giorno davvero speciale. Sente i passi della mamma che sale le scale, come ogni mattina entra nella sua camera, la carica sulle spalle e la porta giù in cucina, al caldo. Con tutto il trambusto che ha fatto, ha svegliato anche le sue sorelle che assonnate la seguono in cucina. I loro vestiti sono già appesi sopra la stufa a legna, pronti per essere indossati. Finalmente un poch ed chèld, un po’ di caldo per Pippi e le sue sorelle.
A Pippi piace moltissimo far colazione, ci sono le sue cose preferite, la sua tazza, il latte caldo col caffè d’orzo e pezzetti di pane secco per la zuppa. Ma quello che la bimba scorge al centro della tavola è davvero incredibile! Una cesta luccicante piena di dolci d’ogni tipo: caramelle, torroni, cioccolate e noccioline. Quanta ròba! Mai viste tante cose così buone tutte assieme! La mamma diceva che dopo la guerra sarebbe stato difficile trovare i dolci, i negozi erano sempre mezzi vuoti. Pippi pensava che sarebbe finita come per la sua cartella di scuola. Aveva sempre sognato una cartella nuova, tutta sua, ma quell’anno, il suo primo di scuola, di cartelle in negozio proprio non ce n’erano, così la bimba si era accontentata di una cartella di stoffa che le aveva cucito la mamma. Pensava già che l’albero sarebbe stato mezzo vuoto, come al sòlit, e invece, eccoli lì, un mucchio di dolci avvolti nelle carte colorate, pronti per per farne collane ed essere appesi all’albero di Natale.

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Jack Skeletron spiega il Natale

Calendario d'Avvento - 23 dicembre

“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”

Sono le parole con cui inizia la leggenda di Nightmare Before Christmas.
Jack Skeletron, il re della città di Halloween, annoiato dai soliti festeggiamenti mostruosi decide di visitare la città del Natale, entrando viene risucchiato in una città piena di neve, luci e gioia, e, attratto dai colori, dai regali e dall’atmosfera che si respira, si accorge di aver trovato quello che stava cercando.
Rientrato nella città di Halloween, Jack chiama gli abitanti per un incontro, gli mostra tutti gli oggetti che caratterizzano il Natale per insegnare loro come costruirli. I cittadini di Halloween però non riescono ad afferrare il messaggio del Natale e nonostante gli sforzi di Jack di creare una festa gioiosa, finiscono per confondere le idee di Halloween con quelle del Natale creando giocattoli, doni e decorazioni all’apparenza innocui, ma pericolosi e spaventosi. 

Nella versione italiana il doppiaggio di Jack Skeletron viene affidato alla magistrale interpretazione di Renato Zero.

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Il Pupazzo di Neve da dove viene?

Calendario d'Avvento - 22 dicembre

Lo chiamano Pupazzo di Neve, Frost o Snowman, ma questo omino ghiacciato da dove viene?
La sua storia nasce da molto lontano, Bob Eckstein ha addirittura scritto un libro su di lui. Il primo ritratto documentato risale al 1380, trovato in un antico Libro delle Ore e ora custodito in una biblioteca dell’Aia. Il Pupazzo appare poi in diverse stampe del Cinquecento, prima di essere celebrato da Andersen nel racconto in cui L’uomo di neve si innamora perdutamente di una stufa prima di finire liquefatto da un vento caldo.
Quest’anno la Cineplex, società canadese che possiede una grande catena di sale cinematografiche, ha dedicato al Pupazzo di Neve un video delicato e commovente. La piccola Lily, costruisce il suo pupazzo, gioca con lui e lo ripone in frigorifero per non farlo sciogliere durante i mesi caldi. Crescendo finirà per dimenticarsi di lui, almeno fino al giorno in cui sarà in grado di ritrovare il suo spirito di bambina. Lo stesso spirito che da piccoli ci faceva attendere la fine della nevicata per uscire a costruire il nostro pupazzo di neve: per naso una carota, due bottoni che facevano gli occhi e una sciarpa intorno al collo. E poco importava se veniva un po’ storto, se le sfere non erano proprio tonde, il nostro era il più bello di tutti.

Ecco il video Lily & the Snowman, per ritrovare, anche noi, il nostro spirito bambino.

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L’Inverno di Vivaldi

Calendario d'Avvento - 21 dicembre

Let It Go è una canzone scritta per la colonna sonora del film d’animazione Disney Frozen – Il regno di ghiaccio e, nel primo giorno d’inverno, vi proponiamo la versione da brividi dei The Piano Guys che unisce al brano originale alcune parti del Concerto in Fa minore per archi L’inverno da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Insieme alla stesura della musica pare che Vivaldi abbia composto anche i quattro sonetti che accompagnano i tre movimenti musicali di cui è composta.

Quella di oggi sarà la notte più lunga dell’anno, il solstizio d’inverno cade tra il 21 e il 22 dicembre, alle 4 e 48, e da domani inizia la rinascita del nuovo sole, l’astro capace di vincere le tenebre.

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È solamente mio

Calendario d'Avvento - 20 dicembre

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null’altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l’ultima.

Dal racconto di Erri de Luca In nome della madre

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Il Natale nel mondo

Calendario d'Avvento - 19 dicembre

Il Natale si festeggia in tutto il mondo, o quasi, ma ogni Paese ha riti e tradizioni diverse. Ecco un piccolo viaggio alla scoperta delle curiosità del Natale. Leggi le tradizioni di tuttii i Paesi.

Dall’America del sud proviene Feliz Navidad, una canzone natalizia scritta da José Feliciano nel 1970. Guarda la bellissima interpretazione di Michael Bublé e dell’artista messicana Thalia.

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Canto di Natale di Charles Dickens

Calendario d'Avvento - 18 dicembre

Tra il 17 e il 19 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo A Christmas CarolCanto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

Scrooge rappresenta quella parte di società così arida e indifferente agli altri che Dickens per descriverlo usa queste parole: “l’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
Un uomo più cattivo del cattivo tempo che attraverso l’incontro fantastico con gli spettri riesce a scoprire la sua bontà d’animo.

Nel racconto Dickens, oltre a criticare una società capace di esasperare e sfruttare i più deboli, delinea molti dei concetti che fanno ancora parte delle tradizioni natalizie attuali: il Natale in famiglia, l’aiuto ai bisognosi, il pranzo, i regali, i canti e i biglietti d’auguri; inaugurando, di fatto, il festeggiamento moderno del Natale, quello in cui siamo, o dovremmo essere, un po’ più buoni.

Ecco il video della canzone God Bless Us Everyone, Dio ci benedirà, di Alan Silvestri interpretata da Andrea Bocelli. Il brano è tratto dalla colonna sonora del film A Christmas Carol  diretto da Robert Zemeckis, l’adattamento cinematografico del 2009 del racconto di Charles Dickens.

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Chi erano in realtà i Magi?

Calendario d'Avvento - 17 dicembre

Non erano re, ma probabilmente dei sacerdoti sapienti che sapevano leggere il cielo e quella che seguirono non era una cometa. La cometa infatti è un’invenzione di Giotto che, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley nel 1301, ne rimane colpito al punto tale da dipingerla nell’affresco Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni.

Con ogni probabilità il fenomeno che guida i Magi a Betlemme è una congiunzione Giove-Saturno-Marte che ebbe luogo nel 7 secolo a. C., i tre pianeti abbinati visibili ad oriente, come vuole il vangelo di Matteo, apparivano molto brillanti. E l’errore nel calcolo del calendario commesso nel VI secolo sembra avvalorare la tesi.

I tre pianeti rimasero apparentemente vicini nella zona di cielo della costellazione dei Pesci. Ora, questo evento era sì sotto gli occhi di tutti ma poteva avere qualche preciso significato solo per dei “Magi”, ovvero astronomi-astrologi in grado di prevedere e riconoscere i simboli del cielo e trarne presagi. Quello che videro dunque fu: Giove simbolo della “regalità” e della “divinità”, Saturno il simbolo della “giustizia”, la parte centrale della costellazione dei Pesci che era il simbolo di Israele e notarono che la congiunzione era inizialmente visibile ad Oriente, dove sorge il sole, la luce. Probabilmente il motivo che li fece partire fu infine l’interpretazione di quanto letto nel cielo “Un nuovo Re di giustizia sta nascendo in Israele”. 

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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

Calendario d'Avvento - 16 dicembre

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
Nell’episodio natalizio Simon, il suo alter ego, è alle prese con la preparazione dell’albero, non sembra dello stesso parere però il gatto di casa, secondo cui quello strano oggetto non è altro che parco giochi felino.

Quello che rende geniale Simon’s Cat è la delicatezza con la quale sono narrate le avventure del gatto, del suo padrone e degli altri protagonisti delle strip. Il tratto è semplice e immediato e la capacità di osservazione dell’autore rendono le vicende così vere che ognuno può riconosce nei tratti disegnati da Tofield qualcosa del proprio micio.

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Christmas (Baby please come home), la versione degli U2

Calendario d'Avvento - 15 dicembre

Il brano Christmas (Baby please come home) viene inciso per la prima volta nel 1963 dalla cantante americana Darlene Love. La canzone scritta da Phil Spector non ottiene un grande successo, probabilmente perché viene pubblicata e messa in vendita il 22 novembre 1963, lo stesso giorno in cui vien assassinato il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Qualche giorno dopo Natale la stessa cantante pubblicherà una versione dedicata allo sfortunato presidente dal titolo Johnny Please Come Home.
Nel corso degli anni il brano è diventato un classico natalizio ed è stato interpretato da diversi musicisti. Noi abbiamo scelto la versione degli U2, incisa dalla band irlandese nel 1987 per l’album A very Special Christmas, un progetto nato per sostenere i Giochi Olimpici Speciali dedicati alle persone con diversi livelli di abilità.
Ve la proponiamo augurandovi di poter passare il Natale con i vostri cari, perché come scrive l’autore, non è davvero Natale finché la persona amata è ancora lontana.

Il video, il testo e la traduzione di Christmas (Baby please come home)

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Maria e il falegname di Nazareth

Calendario d'Avvento - 14 dicembre

Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.

Nelle Natività Giuseppe è spesso relegato in un angolo, in ombra, poco più di una comparsa, in questa tela è invece protagonista. Chino, nel lavoro e davanti al bambino che non ha concepito ma cha anche a lui deve la vita. Giuseppe, il falegname, dipinto con lo sguardo lontano e gli occhi lucidi, nel silenzio. Giuseppe, l’uomo, colui che protegge, difende e ama la divinità. Che ama Maria.
La ama di fronte a Dio e di fronte agli uomini, la ama di fronte alla legge che infrange, di fronte alle donne che lo deridono. La ama di quell’amore che sfiora, accarezza e illumina, per sempre.

“Iosef era serio ma il suo corpo sorrideva per lui. Mi strinse la mano sotto la tenda stesa del baldacchino sbattuto dal vento. La sua mano aspettata che mi aveva protetto, non mi aveva accusato, non aveva sollevato la prima pietra che spetta al marito dell’adultera, la sua mano ispessita di lavoro e di schegge: tremava intorno alla mia che riposava finalmente chiusa dentro la sua.”

Erri De Luca, In nome della madre

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Stelle cadenti e Comete, a Natale si accende il cielo!

Calendario d'Avvento - 13 dicembre

A Natale le case e le città brillano di luci, le piazze, le strade e gli alberi, tutto è illuminato e addobbato a festa.
Non dimentichiamo però di alzare gli occhi al cielo perché quest’anno l’attesa del Natale sarà davvero speciale. Il cielo di dicembre si accende ed è carico di sorprese, come se volesse celebrare la festa con noi. Sarà infatti possibile osservare due sciami di stelle cadenti e tre comete.
Il 13 e il 14 dicembre sono le giornate più favorevoli per ammirare le Geminidi, le stelle cadenti più attive per quantità e brillantezza, che illumineranno le notti più lunghe dell’anno e che sembreranno irradiarsi dalla costellazione dei Gemelli.
L’appuntamento con il secondo sciame meteorico di dicembre è invece previsto per il 21 e il 22 con le Ursidi, il loro radiante sarà nei pressi della Stella Polare.
Nel cielo d’Avvento compariranno anche tre comete. La più brillante è la C/2013 US10 Catalina, che nel corso del mese si sposterà dalla costellazione della Vergine al Bovaro e che sarà visibile anche con piccoli binocoli. Nella volta celeste sarà presente anche S2 PANSTARRS, visibile con piccoli telescopi a qualsiasi ora della notte nei pressi della costellazione del Dragone. Ancora più flebile, ma visibile anche con strumenti amatoriali, C/2013 X1 PANSTARRS, posizionata vicino ad Andromeda. Se attualmente è poco luminosa, nei prossimi mesi dovrebbe divenire gradualmente più evidente, fino ad essere visibile a occhio nudo nella prossima estate.
Occhi puntati al cielo quindi, e se le notti di dicembre saranno libere da nebbia e nuvole, potremmo ricordare i Magi, che nel loro lungo viaggio, osservano la volta celeste per scoprire il cammino che li avrebbe condotti a Betlemme, senza perdersi d’animo, anche quando non riescono più a scorgere l’astro celeste che li guida. Quando osservando il cielo la stella si nega e la loro conoscenza non da alcuna risposta, un semplice gesto svela loro il mistero.

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La Natività perduta di Caravaggio torna a splendere

Calendario d'Avvento - 12 dicembre

Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.

Ma da oggi, grazie ad un miracolo tecnologico sostenuto da Sky Arte, sarà possibile ammirare proprio nell’oratorio di San Lorenzo, la fedelissima riproduzione dell’opera perduta, definita una delle più alte espressioni dell’arte di ogni tempo.

La ricostruzione dell’opera seicentesca è stata commissionata a Factum Arte – una società spagnola specializzata nella realizzazione di fac-simile di opere d’arte, praticamente perfetti – che grazie ad un team di esperti l’ha riprodotta utilizzando tecniche di stampa altamente innovative. Un progetto ambizioso e straordinario, capace di dare nuova vita alla Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi che è tutt’ora inserita nella lista delle dieci opere d’arte più ricercate dalle forze di polizia di tutto il mondo, il cui valore di mercato si aggira intorno ai 20 milioni di dollari.

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La Natività perduta di Caravaggio torna a splendere
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Da dove viene Santa Claus?

Calendario d'Avvento - 11 dicembre

Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.

Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.
Dall’immagine del Santo cristiano hanno poi preso vita tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che ogni Paese interpreterà attingendo alle proprie credenze.
Dalla tradizione Olandese, che fa coincidere la leggenda di San Nicola con la festa di Sinter Klaas, deriva l’immagine più simile a quella attuale. Sinter Klass infatti, successivamente chiamato Santa Claus, visita i bambini buoni accompagnato dallo gnomo Peter il Nero il cui compito è quello di punire i cattivi.
Nella seconda metà dell’Ottocento il personaggio di Santa Claus arriva in America, dove il cartonista Thomas Nast disegna Babbo Natale come un piccolo elfo vestito di pelli scure, che solo in seguito diventeranno rosse.
Ma l’immagine rassicurante del nostro Santa Claus la dobbiamo alla Coca Cola che nel 1931 commissiona all’illustratore Haddon Sundblom la creazione di un figura più amichevole. Ispirandosi ai racconti natalizi dell’epoca, Sundblom disegna un uomo grasso, vestito di rosso, con la barba bianca che ispira simpatia e serenità e che somiglia moltissimo al suo vicino di casa.

E così dopo questo lungo viaggio durato diversi secoli, iniziato in Medio Oriente e arrivato in America, fra qualche giorno un simpatico omone a bordo di una slitta trainata da renne volanti, ripartirà dal Polo Nord per distribuire i doni preparati dai suoi abili folletti.

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Santa Claus Is Coming To Town
Michael Bublé
Video, testo e traduzione

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I Biglietti d’Auguri di Wallace & Gromit

Calendario d'Avvento - 10 dicembre

Il Natale si avvicina e Wallace sta entrando nello spirito della festa. Ha deciso di fare alcune cartoline di Auguri con l’aiuto di Gromit, un po’ di brillantini e la sua macchina appena inventata. Ma Wallace è così preso dalla sua invenzione che non si accorge della scena straordinaria che si sta svolgendo nel suo giardino.

Wallace e Gromit sono i protagonisti di una serie di animazioni create da Nick Park della Aardman Animation. Tutti i personaggi sono realizzati con plastilina, modellata su armature di fil di ferro, e filmati con la tecnica dello stop motion.

Wallace è un inventore distratto e svagato, crea complessi meccanismi che spesso non funzionano, inventa macchine mastodontiche che servono a fare cose di solito molto semplici ed è fanatico del formaggio. È accompagnato dal fedele Gromit, un cane che sembra essere molto più intelligente e assennato del padrone; Gromit ama fare la maglia, leggere il giornale ed è molto abile nel maneggiare le apparecchiature elettroniche.

Insieme creano storie e avventure tenere e straordinarie.

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I Biglietti d’Auguri di Wallace & Gromit
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Sì, Virginia, Babbo Natale esiste!

Calendario d'Avvento - 9 dicembre

Sul New York Sun del 21 settembre 1897, viene pubblicato “Is There a Santa Claus?”, l’editoriale destinato a diventare il più famoso della storia, tradotto in oltre 20 lingue. Nell’articolo compare la frase “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”) divenuta negli anni l’essenza stessa del clima natalizio americano.

Virginia è una bimba di otto anni, ha dei dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, i suoi amici dicono che non esiste e il padre le suggerisce di chiederlo al New York Sun, sostenendo che se lo dice il Sun, allora è vero.
Così la piccola prende carta e penna e scrive al giornale:

Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon

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Sì, Virginia, Babbo Natale esiste!
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Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting

Calendario d'Avvento - 8 dicembre

Gabriel’s Message è un antico canto popolare di origine basca, tratto da una carola medioevale e tradotto in inglese nel 1800 dall’eccentrico sacerdote britannico Sabine Baring-Gould. Il brano racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele, leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.

Il video della canzone contrappone la figura austera e inquietante dell’angelo, interpretato dal cantante dei Police, alla leggerezza della danza degli angeli, bimbi vestiti di bianco che giocano sulla neve correndogli intorno.
Il ritmo che percorre tutto il brano evoca un battito cardiaco, il battito accelerato di chi, in preda all’emozione, capisce di essere la prescelta.
Ecco il video, il testo e la traduzione di Gabriel’s Message.

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Gabriel’s Message, l’Annunciazione di Sting
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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells

Calendario d'Avvento - 7 dicembre

Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!

I tre Muppets in questione sono impegnati in una sessione musicale che, ovviamente, sarà condita dallo humor col quale sono soliti affrontare ogni cosa. Molto interessante la scelta della canzone Ringing of the Bells che, seppur poco famosa in Italia, è invece uno dei brani natalizi più apprezzati in America e, come vedrete, le campane saranno protagoniste del video.

La principale caratteristica del brano, scritto dal compositore statunitense Peter Wilhousky e basato su un canto natalizio ucraino, è il canto ostinato e ripetitivo di quattro note che attraversano l’intera canzone, e i Muppets di ostinazione ne hanno da vendere!

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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells
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La Tregua del Natale

Calendario d'Avvento - 6 dicembre

Nei giorni che precedettero il Natale 1914 in varie zone del fronte occidentale della Prima Guerra mondiale, si registrarono una serie di cessate il fuoco spontanei che culminarono nella Tregua di Natale. I soldati delle truppe tedesche e britanniche schierati sui lati opposti del fronte, smisero di sparare e presero a scambiarsi auguri, tabacco, fotografie, bottoni e canti di Natale. Gli eventi della tregua furono riportati dai giornali solo un mese dopo. A partire dalla metà di gennaio 1915 i tabloid pubblicarono fotografie e racconti dei soldati tratti dalle lettere inviate alle famiglie.

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La Tregua del Natale
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Mina, Walt Disney e Jingle Bell Rock

Calendario d'Avvento - 5 dicembre

Mina torna in scena dopo più di 35 anni di oblio, grazie alla Disney, nell’incredibile video di Jingle Bell Rock. La vedremo mostrarsi in pubblico?
 Non proprio, in realtà si tratta di una esibizione virtuale, il video in questione infatti, estratto dalla raccolta “Christmas Song Book”, è un’animazione tratta dai disegni di Giorgio Cavazzano che presta la sua straordinaria matita alla cantante, disegnandola alla maniera dei personaggi di Paperopoli.
 Dai tratti, seppur disegnati, esce comunque la forte personalità di Mina che non solo interpreta la canzone, ma la reinventa, la rende sua e il risultato è una splendida versione jazz, morbida e avvolgente.
Un vero dono di Natale che abbiamo scelto, non a caso, per il calendario d’Avvento di oggi in occasione del 114° anniversario dalla nascita di Walt Disney.

Ecco il video, il testo e la traduzione di Jingle Bell Rock 

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La leggenda del Piccolo Tamburino e i Pentatonix

Calendario d'Avvento - 4 dicembre

La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. Quando arriva alla grotta però non trova un Re coperto d’oro, ma un bambino piccolo, appena nato, povero come  lui che piange dal freddo. Il tamburino si guarda nelle tasche ma non ha davvero niente da donargli. Si avvicina alla grotta e decide di suonare il suo tamburo. Il bimbo smette di piangere e sulle note della musica si addormenta. Maria benedice il piccolo suonatore e lo ricompensa con la promessa di essere per sempre accanto a Gesù nel Presepe.

Da questa storia nasce The Little Drummer Boy la canzone scritta nel 1941 da Katherine Kennicott Davis divenuta un classico di Natale grazie alle innumerevoli interpretazioni di Bing Crosby e David Bowie, Joan Baez, Frank Sinatra, Ringo Starr, Bob Dylan, The Cranberries e tantissimi altri.

I Pentatonix, una vocali band statunitense uscita da un talent americano, sono riusciti a ritrovare, grazie al loro arrangiamento, un’espressività spesso dimenticata nelle versioni precedenti attualizzando e rinvigorendo il messaggio d’amore del Piccolo Tamburino.

Ecco il video, il testo e la traduzione di The Little Drummer Boy

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Un presepe senza pace

Calendario d'Avvento - 3 dicembre 

Il Presepe, da sempre simbolo del Natale, è oggi più che mai al centro dell’attenzione dei media; a partire dal caso del preside di Rozzano in molti si sono chiesti se fosse giusto o no mantenere e riproporre una delle tradizioni più antiche del nostro Paese. Che faccia parte della tradizione italiana è innegabile e lo dimostrano le tante testimonianze artistiche e letterarie legate alla sua rappresentazione. Noi crediamo che sia giusto celebrarlo e abbiamo scelto una poesia di Salvatore Quasimodo che oltre a descrivere il Presepe si interroga sul suo vero significato. 

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Un presepe senza pace
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Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto

Calendario d'Avvento - 2 dicembre

È il crepuscolo o il tramonto, nella capanna una luce tiepida riscalda i volti e gli sguardi dei personaggi dipinti da Lorenzo Lotto nell’Adorazione dei pastori, un dipinto ricco di particolari sfuggenti e misteriosi.

I pastori, ad esempio, i cui lineamenti fortemente caratterizzati fanno pensare che siano ritratti dal vero, sono, con ogni probabilità, i committenti dell’opera; sotto i panni ruvidi dei due uomini, infatti, si intravedono gli eleganti farsetti di velluto tipici del cinquecento.

Anche la data di esecuzione e la firma del pittore hanno alimentato ipotesi controverse fino a quando, in seguito ad un’accurata ricerca, è apparsa, tra il chiaroscuro della cesta di vimini sulla quale giace il Bambino, la scritta “L. Lotus 1530”.

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Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto
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Un dono di avvento - Jingle Bells cup song

Calendario d'Avvento - 1 dicembre

Il tempo scorre veloce e ostinato, sommerso da mille cose da fare, sotto montagne di problemi da risolvere o da stirare. A volte manca anche la voglia di fermarsi un attimo e assaporare il gusto dell’attesa. Da bambini invece si aspettava, si respirava la magia, ogni momento era denso, carico di desideri.

Il giro in solaio alla ricerca delle scatole impolverate degli addobbi, la carta blu con le stelline argento che faceva il cielo, quella verde stropicciata per le montagne, il muschio secco che ogni anno era sempre poco, le palline di vetro decorate coi brillantini, quelle brutte di plastica da mettere dietro, il puntale che dritto non ci stava mai, il profumo dei tortelli dolci e la speranza che i regali fossero proprio quelli che volevamo.

Nel presepe c’era l’uomo con le banane sulle spalle e c’erano le palme, eppure sui monti mettevamo il cotone per fare la neve, perché quel Natale lì, non aveva bisogno di un luogo preciso né di una clima preciso, era un’attesa, e nell’attesa c’era un po’ di tutto e un po’ di noi.

Ecco perché pensando a un dono di Natale riproponiamo, anche quest’anno, il calendario dell’Avvento, un modo per celebrare l’attesa ogni giorno, con un’immagine, una poesia o una canzone, con un sorriso insomma, proprio come quando eravamo piccoli.

Il dono del 1° dicembre è il video di una versione originale di Jingle Bells, realizzata per noi con la tecnica delle cap song.

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Un dono di avvento - Jingle Bells cup song
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Christmas card

Nei negozi La Birba è arrivata la Christmas card!

Un simpatico gadget direttamente da Babbo Natale da attaccare ai regali che i bimbi troveranno sotto l'albero!

Verifica le aperture straordinarie del tuo negozio La Birba e per ogni tuo acquisto riceverai questo originale biglietto!

Passa a trovarci!

Christmas card
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Lettera a Babbo Natale

Anche quest'anno per Natale vi proponiamo la letterina per Babbo Natale da scaricare e da fare scrivere ai vostri bimbi!

Lettera a Babbo Natale
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Non avrete il mio odio

Un nuovo articolo sul blog Alla Birba c'è

Antoine Lairis ha perso Hélène Muyal-Leiris, la sua compagna da 12 anni, vittima della follia omicida che si è scatenata venerdì sera al Bataclan. Lui, 34 anni e papà di un bimbo di 17 mesi, ha scritto una lettera aperta ai terroristi che ha fatto il giro del web. Ecco il testo.

“Non avrete il mio odio
Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. Continua a leggere Non avrete il mio odio

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Il Resto del Carlino

Sul quotidiano Il Resto del Carlino di Cesena parlano di noi!

La Birba c'è!

Il Resto del Carlino
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La Birba di Ravenna su Romagna mamma

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La notte di San Lorenzo, la notte dei desideri

“E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del male!”

Giovanni Pascoli

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La notte di San Lorenzo è associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative delle lacrime del Santo che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra il 10 agosto creando un’atmosfera magica e carica di speranza. In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo.

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La Birba protagonista alla sfilata di moda per bambini di Inzago MILANO

Sabato 6 giugno si è svolta a Inzago la splendida sfilata firmata La Birba.
Guarda il video e le le foto della sfilata

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Bimbi in viaggio, sicuri e contenti!

La chiusura delle scuole e l’arrivo dell’estate, sono sinonimo di partenza per le vacanze, di gite fuori porta o anche solo di scampagnate in bicicletta.
Ma i nostri bambini viaggiano sicuri?
Nel 2013, secondo i dati ISTAT, quasi 10.000 bimbi sono rimasti feriti in seguito ad incidenti stradali, ben 2.200 di loro aveva un’età compresa tra 0 e 4 anni.

A volte siamo fissati col cappellino, la giacchettina o con il cibo sano, e ci dimentichiamo delle più elementari norme di sicurezza stradale.
In questi giorni il Comune di Modena è impegnato nella campagna Bimbo a bordo, un’iniziativa nata per sensibilizzare i genitori sul tema della sicurezza in viaggio; poche semplici regole che possono fare la differenza in caso di incidente o anche solo in seguito ad una brusca frenata.

Ovviamente le norme per viaggiare sicuri con mamma e papà sono le stesse su tutto il territorio nazionale e il trasporto scorretto dei bambini in auto è sanzionato dal Codice della Strada con ammende da 81 a 326 euro, detrazione di 5 punti dalla patente e sospensione della patente alla seconda violazione in due anni.

L’uso dei seggiolini omologati o di altri sistemi di sicurezza compresi quelli non obbligatori per legge è estremamente efficace per diminuire la possibilità di morte o lesioni gravi non solo sulle auto ma anche su altri veicoli.

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Anche a Cesena è arrivata La Birba, negozio di usato firmato e selezionato per bambini

La Birba di Cesena sul portale Romagna mamma

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Per la giornata Mondiale della Terra la Birba c’è!

Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, e quest’anno è il 45° anniversario della celebrazione indetta dalle Nazioni Unite nel 1970.

L’obiettivo fissato da Earth Day Network è di mettere in movimento milioni di persone, ipotizzando almeno 2 miliardi di azioni verdi, un modo per restituire qualcosa al nostro pianeta. È possibile firmare petizioni, ridurre i consumi, supportare l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità.

Per la giornata Mondiale della Terra la Birba c’è!
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Na'ama, la storia della bimba che vende limonata per salvare il fratello

nama

Na’ama Uzan è una bimba di 5 anni, abita a Toronto in Canada, suo fratello Navad che di anni ne ha 7, è affetto dalla sindrome di Angelman, una malattia neurogenetica. Lei per aiutarlo ha messo su un chiosco in giardino per vendere la limonata ai vicini e la sua storia è diventata virale.

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L’eclissi del secolo saluta la primavera

Solar Eclipse Draws Crowds To North Queensland Vantage Points

Ogni eclissi di Sole è magica e l’Europa, e soprattutto le regioni del Grande Nord, si preparano a vivere uno dei fenomeni naturali più suggestivi e speciali.

Venerdì 20 marzo, il giorno dell’equinozio di primavera, la luna oscurerà il sole. L’eclissi sarà totale nell’Atlantico settentrionale e in Italia, pur essendo coperto per il 70%, sarà ben visibile dalle 9.30, raggiungendo il picco di visibilità alle 10.40, in tutto il fenomeno durerà un paio d’ore.

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Nuovo articolo sul blog ALLA BIRBA C'E'

Cambiare tutto per lasciare tutto com’è

Svegliarsi al mattino è sempre stato difficile, ma ultimamente è diventato addirittura faticosissimo. Molto di quello che conoscevamo è cambiato, o meglio, sono cambiati i termini che descrivono gli oggetti, le situazioni. Così, di primo mattino, tutte spettinate davanti allo specchio non possiamo limitarci al restauro del trucco, adesso è necessario il make up. Una volta sulle guance mettevamo il phard e sulla bocca il lucidalabbra, ora coloriamo gli zigomi con il blush e illuminiamo le labbra con il lip gloss. Se il nostro hair stylist ha fatto un buon lavoro basta un colpo di spazzola per sistemare i capelli, in caso contrario dovremmo rivolgerci al nostro vecchio parrucchiere, un po’ demodè ma forse più bravo.

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La Birba su Donna Click

E per ultimo, il giorno della Vigilia, quando l’attesa si fa impaziente abbiamo una versione di Jingle Bells molto particolare dove il canto si unisce al ritmo sincopato dei bicchieri; una versione originale realizzata con la tecnica delle cap song di uno dei brani tradizionali più famosi.

La Birba su Donna Click
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L’inizio della scuola e le mamme imperfette

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Christmas tag

Nei negozi La Birba trovate le simpatiche Christmas tag da personalizzare per i vostri bambini.
Prima passa a La Birba!

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Natale a La Birba!

È bello sognare finché si è bambini (ma anche da grandi!). Scarica la lettere di Babbo Natale e sorprendi i tuoi bimbi con un momento speciale:

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Jingle Bells – Christmas Cup Song

E così anche il 24 dicembre è arrivato. La vigilia di Natale.
Sembra più un luogo che un giorno, perché per arrivare fin qui abbiamo corso e faticato, come se dopo non ci fosse più nulla. Al lavoro tutto deve essere pronto e consegnato entro Natale, poi ci sono i regali che quest anno li compro in agosto, e invece li cerchi gli ultimi tre giorni. E i vestiti? Dovrò pure comprare qualcosa no? Poi però, quei due chili in più mi fanno venire un nervoso.
Niente, il Natale diventa come i nodi stretti dei capelli intorno ai denti del pettine, tutti ammucchiati lì, che sembra impossibile districarli.
Poi arriva la vigilia, le ultime cose da fare, ma con uno spirito diverso, sembra ci si accorga che in fondo, il tempo c’è ancora, anzi sembra ce ne sia di più e quei nodi cominciano a sciogliersi.

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Feliz navidad

Calendario d'Avvento 23 dicembre

Feliz Navidad è una canzone scritta da José Feliciano nel 1970. Un brano che mette allegria, capace di dipingere un sorriso nello sguardo di chi l’ascolta. Ecco la bellissima interpretazione di Michael Bublé e dell’artista messicana Thalia.

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È solamente mio

Calendario d'Avvento 22 dicembre

Maria è nella stalla, sola, ha appena partorito, Giuseppe è fuori, aspetta. Gli uomini non possono assistere al parto. Prima di uscire e chiamare il suo sposo Maria vuole rimanere qualche minuto con Gesù, lontani dal mondo. Come se là fuori non ci fosse nessun destino, loro due e null'altro.
Sarà suo solo per questa notte, la prima e l'ultima.

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L’Inverno di Vivaldi

Calendario d'Avvento 21 dicembre

Let It Go è una canzone scritta per la colonna sonora del film d’animazione Disney Frozen – Il regno di ghiaccio e, nel primo giorno d’inverno, vi proponiamo la versione da brividi dei The Piano Guys che unisce al brano originale alcune parti del Concerto in Fa minore per archi L’inverno da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Insieme alla stesura della musica pare che Vivaldi abbia composto anche i quattro sonetti che accompagnano i tre movimenti musicali di cui è composta.

L’Inverno di Vivaldi
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Maria e il falegname di Nazareth

Calendario d'Avvento 20 dicembre

Il falegname e il bambino, una scena di vita quotidiana, apparentemente semplice. Un uomo che lavora il legno e un bambino che illumina la stanza con una candela, un momento di lavoro come tanti, se non fosse che i soggetti ritratti da Georges de La Tour sono San Giuseppe e Gesù.

Maria e il falegname di Nazareth
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Da dove viene Santa Claus?

Calendario d'Avvento 19 dicembre

Il lungo viaggio di Santa Claus comincia davvero da molto lontano.
Tutto ha inizio quando al vescovo Nicola viene l’idea di portare dei doni alla gente per spiegare chi fosse Gesù; nel Medioevo viene proclamato Santo e nell’iconografia dell’epoca raffigurato con le vesti rosse dei vescovi.

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Sono stato cattivo?

Calendario d'Avvento 18 dicembre

Tra il 17 e il 18 dicembre del 1843 Charles Dickens pubblica il romanzo Canto di Natale, il commovente racconto dell’avido e spilorcio Mr. Scrooge che incontrando gli spiriti del Natale capisce di aver vissuto una vita inutile e decide di cambiare.

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Simon’s Cat e l’Albero di Natale

Calendario d'Avvento 17 dicembre

È bellissimo per le feste preparare tutta la casa con gli addobbi, l’Albero di Natale e il Presepe, purché in casa non ci sia un peloso, in quel caso le cose si complicano. Simon Tofield, il creatore inglese della serie Simon’s Cat che di gatti ne ha 4, non perde occasione per disegnare e animare quello che osserva accadere intorno a lui.
 

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Un Presepe senza pace

Calendario d'Avvento 16 dicembre

Salvatore Quasimodo osserva il presepe, si sofferma su ogni piccola figura intagliata. Descrive una scena di pace e di serenità, la stessa immaginata da San Francesco nel 1223 nella prima rappresentazione della Natività a Greccio.
Osserva i pastori, i Magi, i vecchi del villaggio, osserva il silenzio al quale contrappone, però, il cuore inquieto dell’uomo, incapace di raccogliere il messaggio d’amore che nasce in quella mangiatoia, perché la parola Presepe significa proprio mangiatoia.
Ed è in quel silenzio che sente il pianto del bambino e si domanda se c’è ancora un uomo capace di ascoltare il lamento di chi morirà in croce tra due ladri anche per lui.

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Mina, Walt Disney e Jingle Bell Rock

Calendario d'Avvento 15 dicembre

Mina torna in scena dopo 35 anni di oblio, grazie alla Walt Disney, nell’incredibile video di Jingle Bell Rock. La vedremo mostrarsi in pubblico?

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Chi erano in realtà i Magi?

Calendario d'Avvento 14 dicembre

Attraverso Adorazione dei Magi, il quadro di Andrea Mantegna battuto all’asta da Christie’s nel 1985 per quasi 19 miliardi di lire, cerchiamo di scoprire chi erano questi uomini misteriosi che compirono quel lungo viaggio verso Betlemme.

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Un sorriso di Natale con la pecora Shaun

Calendario d'Avvento 13 dicembre

Cosa succede in una tranquilla fattoria inglese se una pecora si accorge che l’amato fattore è triste e sconsolato all’idea di passare il Natale solo e con le lucine bruciate del suo misero alberello?
Non resta che guardare il tenero e a tratti esilarante episodio We Wish Ewe A Merry Christmas di Shaun and Sheep, il geniale cartone animato britannico di Nick Park realizzato in stop-motion e nato come spin-off di Wallace e Gromit.

Un sorriso di Natale con la pecora Shaun
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E così è Natale?

Calendario d'Avvento 12 dicembre

Un video quasi sconosciuto degli U2 che, giovanissimi, eseguono dal vivo negli studi di un network dublinese una struggente interpretazione di Happy Xmas (War is Over).
John Lennon e Yoko Ono scrivono il brano nel 1971 e, prendendo spunto da un vecchio pezzo folk, compongono un vero e proprio inno alla pace tra gli uomini e all’amore, per protestare contro la sanguinosa guerra in Vietnam.

E così è Natale?
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Le ciaramelle e le lacrime buone di Pascoli

Calendario d'Avvento 11 dicembre

Il profumo di cannella, il gusto del torrone, il suono di una canzone. I ricordi di quando eravamo piccoli che riaffiorano sono legati alle cose semplici e alle emozioni che erano in grado di suscitare, rimangono impressi nella nostra memoria e basta un aroma o una vibrazione per evocarli.

È quello che fa Giovanni Pascoli con la poesia Le ciaramelle, un ricordo della sua infanzia legato al suono di questi piccoli strumenti a fiato che venivano suonati per la novena di Natale insieme alle zampogne. E insieme al ricordo dei canti che gli zampognari suonavano per le vie dei paesi riecheggia, nella memoria del poeta, quel momento incantato dell’infanzia, colmo di stupore e di magia, in cui anche le lacrime erano lacrime buone.

Le ciaramelle e le lacrime buone di Pascoli
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Non è una Natività

Calendario d'Avvento 10 dicembre

Non è una Natività. Ma un’immagine che dopo duemila anni brilla ancora della luce di quella notte vibrando l’eco della Buona Novella. Non è una Natività. Ma la sua evocazione e attualizzazione in ogni madre col proprio bambino.
È “Ave Maria a trasbordo” di Giovanni Segantini.

Non è una Natività
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I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells

Calendario d'Avvento 9 dicembre

Ringing of the Bells, noto anche come Carol of the Bells, è un classico del repertorio di canzoni natalizie, ve lo proponiamo reinterpretato dai tre cantanti ufficiali dei Muppets: Beaker, Animal e lo Chef svedese!

I Muppets in una esilarante interpretazione di Ringing of the Bells
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Gabriel’s Message di Sting

Calendario d'Avvento 8 dicembre

Gabriel’s Message è un antico canto popolare che racconta dell’incontro tra Maria e l’Angelo Gabriele. Leggero come un battito d’ali e con lo sguardo ardente, il messaggero di Dio incontra la Vergine, poco più che bambina, poiché lei è la prescelta per essere la madre di Cristo.
La straordinaria versione di Sting, registrata nel 1987 per il progetto A Very Special Christmas, è forse capace di evocare quell’atmosfera mistica e carica di tensione che permeava la stanza di Maria durante l’incontro.

Gabriel’s Message di Sting
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La Stella di Edmond Rostand

Calendario d'Avvento 7 dicembre

I Magi perdono la stella, durante il cammino verso Betlemme non scorgono più l’astro celeste, la loro guida. Osservando il cielo la stella si nega e la loro conoscenza non da alcuna risposta finché un semplice gesto svela il mistero…

La Stella di Edmond Rostand
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La Natività perduta di Caravaggio

Calendario d'Avvento 6 dicembre

Sono passati quarantacinque anni dalla notte buia in cui avvenne il furto.
Era la notte del 17 ottobre e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera non rimane che l’immagine fotografica e la speranza che prima o poi venga ritrovata poiché è tutt’ora ricercata dalle forze di polizia di tutto il mondo.

La Natività perduta di Caravaggio
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Jack Skeletron spiega il Natale

Calendario d'Avvento 5 dicembre

“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi... che cominciare dovreste!”

Jack Skeletron spiega il Natale
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Il Piccolo Tamburino dei Pentatonix

Calendario d'Avvento 4 dicembre

La leggenda narra di un piccolo tamburino. È la notte di Natale ed i pastori, avvertiti dagli Angeli, si apprestano a far visita ad un Re appena nato. Ognuno porta un dono, tranne un piccolo pastorello che non possiede null’altro che il suo tamburo. 

Il Piccolo Tamburino dei Pentatonix
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L’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto

Calendario d'Avvento 3 dicembre

È il crepuscolo o il tramonto, nella capanna una luce tiepida riscalda i volti e gli sguardi dei personaggi dipinti da Lorenzo Lotto nell’Adorazione dei pastori, un dipinto ricco di particolari sfuggenti e misteriosi. (...)

L’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto
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Natale di Giuseppe Ungaretti

Calendario d'Avvento 2 dicembre

Lasciamo descrivere ad un grande poeta un Natale diverso, il Natale di un uomo che vive gli orrori di quella barbarie umana che è la guerra.
"Natale" è una poesia composta nel 1916 da Giuseppe Ungaretti, durante un periodo di licenza che il poeta trascorre a Napoli insieme ad alcuni amici.
Negli occhi Ungaretti ha ancora vive le immagini brutali della guerra, e al calore effimero delle strade affollate di gente durante le festività natalizie, un gomitolo di strade, contrappone il caldo buono del camino e della solitudine.
I versi frantumati e cadenzati della poesia appaiono come il pianto di un uomo che desidera solo una tregua, un attimo di respiro e di pace.

Natale di Giuseppe Ungaretti
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Il calendario dell’Avvento

Calendario d'Avvento 1° dicembre

In un attimo è già Natale.

Il tempo scorre veloce e ostinato, sommerso da mille cose da fare, sotto montagne di problemi da risolvere o da stirare. A volte manca anche la voglia di fermarsi un attimo e assaporare il gusto dell’attesa. Da bambini invece si aspettava, si respirava la magia, ogni momento era denso, carico di desideri.
Il giro in solaio alla ricerca delle scatole impolverate degli addobbi, la carta blu con le stelline argento che faceva il cielo, quella verde stropicciata per le montagne, il muschio secco che ogni anno era sempre poco, le palline di vetro decorate coi brillantini, quelle brutte di plastica da mettere dietro, il puntale che dritto non ci stava mai, il profumo dei tortelli dolci e la speranza che i regali fossero proprio quelli che volevamo.
Nel presepe c’era il portatore di banane e c’erano le palme, eppure sui monti mettevamo il cotone per fare la neve, perché quel Natale lì, non aveva bisogno di un luogo preciso né di una clima preciso, era un’attesa, e nell’attesa c’era un po’ di tutto e un po’ di noi.
Ecco perché pensando a un dono di Natale ci è venuto in mente il calendario dell’Avvento, un modo per celebrare l’attesa ogni giorno, con un’immagine, una poesia o una canzone, con un sorriso insomma, proprio come quando eravamo piccoli. 

Il calendario dell’Avvento
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Usato per bambini rigorosamente fashion e firmato: arriva il franchising La Birba

Su donnaclick.it un bell'articolo dove parlano di noi!

"Se siete alla ricerca di shop di usato per bambini che sia anche fashion e firmato , allora, il franchising La Birba vi piacerà da morire. Abiti, giochi, accessori e tanto ancora potranno essere venduti e cquistati a prezzi davvero convenienti."

Usato per bambini rigorosamente fashion e firmato: arriva il franchising La Birba
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La Voce di Rovigo

La Voce di Rovigo

Sul sito romagnamamma.it parlano di noi e del cambio stagione per i bambini.  Clicca qui per leggere l'articolo!

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Lunedì 1° settembre2014
Gazzetta dell'adda: La Birba c'è!

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Lo shopping alla Birba si fa anche dalla spiaggia!

Su romagnamamma.it un bell'articolo che parla del Birba shop ed in particolare del negozio affiliato di Ravenna.
Clicca qui per leggere l'articolo.

Lo shopping alla Birba si fa anche dalla spiaggia!
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Il Cittadino di Monza parla di noi

Cittadino di Monza ha dedicato un bell'articolo a Daria, la titolare del negozio La Birba di Brugherio

Il Cittadino di Monza parla di noi
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Il giornale on line dailygreen parla di noi

12 settembre 2013 - La Birba used stuff for kids compie 15 anni.
Leggi l'articolo La Birba festeggia 15 anni di riuso sul giornale on line dailygreen

Abbiamo festeggiato regalando a  tutti i nostri clienti la SHOPPER CELEBRATIVA dei nostri primi 15 anni di attività.

Il giornale on line dailygreen parla di noi
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Su IL PICCOLO di Trieste parlano di noi!

In un bell'articolo sull'usato uscito sul quotidiano Il Piccolo di Trieste si parla della catena di negozi La Birba e viene intervistata Loredana, titolare del punto vendita La Birba di Trieste

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A Rovigo parlano di noi!

Anche i quotidiani IL GAZZETTINO DI ROVIGO e LA VOCE hanno dedicato due articoli alla nuova apertura della Birba di Rovigo

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L'ECO di Bergamo parla di noi

Domenica 19 settembre si è svolta l'inaugurazione del nuovo negozio La Birba di Bergamo. Tantissima gente è passata a trovarci, tutti i bambini si sono divertiti con la musica e i giochi delle due simpatiche animatrici.... TANTI COMPLIMENTI e molte soddisfazioni dopo tanto lavoro di preparazione. Perchè alla base di ogni successo c'è sempre tanto impegno e dedizione... e i risultati si vedono!

Anche l'ECO di BERGAMO giornale locale ha dedicato all'inaugurazione del nuovo negozio affiliato LA BIRBA un ampio e dettagliato articolo che esprime perfettamente la nostra filosofia!

Clicca qui per leggere l'articolo!

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Flash mob La Birba

Domenica 23 maggio 2010 in piazza pomposa a Modena alle ore 17.30 si è svolto il primo FLASH MOB sponsorizzato da La Birba.

Flash mob La Birba
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Il tempo di Carpi parla di noi!

Anche Il tempo di Carpi parla del nostro flash mob

Il tempo di Carpi parla di noi!
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VIDEO e FOTO del 1° FLASH MOB LA BIRBA

Domenica 23 maggio 2010 nel centro storico di Modena, in piazza Pomposa, si è svolto il
1° flash mob sponsorizzato da LA BIRBA

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La Gazzetta di Modena parla di noi

Ecco il testo dell'articolo:

E' una scelta, una filosofia di vita - sottolinea Franca Ferrari, titolare del negozio di usato firmato per bambini da zero a dodici anni 'La Birba' in Strada Saliceto Panaro - Molte mamme che vengono da noi - aggiunge - comprano usato anche per una scelta ecologica, consapevoli del fatto che i bambini crescono velocemente, ed è un peccato sia per il portafoglio sia per l'ambiente comprare continuamente abiti nuovi.

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