Sono passati 46 anni dalla notte in cui avvenne il furto.
Era il 17 ottobre del 1969 e nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo venne trafugata la Natività di Caravaggio. Di quest’opera erano rimaste soltanto le magnifiche fotografie di Enzo Brai, scattate poco prima del furto, con le quali il fotografo aveva documentato meticolosamente tutte le fasi del restauro.
Il furto, commissionato dalla mafia, aveva reso la città di Palermo orfana di un’opera straordinaria, strappata dall’altare della chiesa da mani inesperte, arrotolata in fretta, danneggiata e, forse, persa per sempre. Le testimonianze incongruenti e imprecise dei vari pentiti, ne hanno delineato un destino incerto e misterioso.
Ma dal 2015, grazie ad un miracolo tecnologico sostenuto da Sky Arte, è possibile ammirare proprio nell’oratorio di San Lorenzo, la fedelissima riproduzione dell’opera perduta, definita una delle più alte espressioni dell’arte di ogni tempo.
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La ricostruzione dell’opera seicentesca è stata commissionata a Factum Arte – una società spagnola specializzata nella realizzazione di fac-simile di opere d’arte, praticamente perfetti – che grazie ad un team di esperti l’ha riprodotta utilizzando tecniche di stampa altamente innovative. Un progetto ambizioso e straordinario, capace di dare nuova vita alla Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi che è tutt’ora inserita nella lista delle dieci opere d’arte più ricercate dalle forze di polizia di tutto il mondo, il cui valore di mercato si aggira intorno ai 20 milioni di dollari.
Al valore inestimabile della tela si contrappone, ancora una volta, il realismo di Caravaggio che raffigura i Santi, la Madonna e lo stesso Gesù con i volti dei poveri, degli emarginati, della gente comune. Caravaggio sconvolge l’iconografia tradizionale, ritraendo i personaggi in atteggiamenti naturali, rende umano il Divino. Ecco che la natività, affidata alla creatività di Michelangelo Merisi, assume il significato rivoluzionario del messaggio di Cristo, il Dio che si fa uomo, povero tra i poveri, emarginato tra gli ultimi, deriso e condannato.
Non ci è dato sapere cos’abbiano pensato gli uomini che hanno rubato il dipinto, né se avessero la percezione di cosa stavano rubando, del valore dell’opera.
Forse, però, se Caravaggio li avesse incontrati, li avrebbe accompagnati nel suo studio, li avrebbe illuminati con quella luce radente che ha fatto la grandezza delle sue opere e li avrebbe ritratti, ne avrebbe dipinto i volti scarni e rugosi, donando loro l’eternità.
Natività coi santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, Michelangelo Merisi da Caravaggio 1600/1609
Olio su tela
Rubato