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No, io non c’ero al concerto di Vasco

Eh già… io non c’ero al CONCERTO di Vasco.
O meglio non ero tra i 220.000 paganti.

Ho vivo il ricordo di un suo concerto visto a fine anni ’80 a Modena che ho sempre considerato il più emozionante mai visto (e di concerti anche grandiosi ne ho visti una cifra). Ma no, per Modenapark non ho preso il biglietto. L’ho sempre ascoltato – a Modena siamo tutti cresciuti a pane e Vasco – ma non sono una fan sfegatata. Mi è simpatico e gli voglio bene, questo sì, ovvio.
Ho un problema a un ginocchio e il mio limite in piedi è di circa un ora e mezza. Inoltre per me era pit1 (tutto in piedi) o niente. Checciandavoaffare quindi? Poi sì lo ammetto io ero tra quelli che dicevano “ma perchè in centro e non fuori Modena che di spazi enormi e più adatti ce ne sono” “Modena collasserà, arrivano 220.000 persone in una città di 180.000 abitanti” “a Modenapark stanno togliendo tutte le piante… Sarà un disastro!” e via così… Ma più passavano i giorni, più assistevo affascinata ai preparativi, più lo spirito dell’umarell si impossessava di me, più cresceva l’aspettativa di tutti, più mi gasavo di essere modenese e più mi convincevo che sarebbe andato tutto benissimo. Leggi tutto l'articolo sul blog Alla Birba c'è

No, io non c’ero al concerto di Vasco

Venerdì c’era un’atmosfera irreale a Modena. La città si stava caricando di energia positiva. Ed è stato un crescendo continuo.
Ho respirato questa magia girando in bici dappertutto.
Ero fuori dai cancelli per le prove di giovedì.
Da venerdì sera e per tutto sabato ho visto arrivare tante persone lungo tutta la via Emilia.
Ho fatto un giro sabato prima del concerto per assaporare l’atmosfera, tra Modenapark e il centro.
Tutto bellissimo. Ovviamente ero fuori dai cancelli anche durante il CONCERTO. Ho cantato, chiacchierato, bevuto, goduto del momento e sì ho capito tutto! Aveva ragione lui a volere proprio il parco Ferrari. Ha trasformato questa città addormentata riportandoci indietro nel tempo, quando a Modena arrivava gente come i Pink Floyd e gli U2. Soprattutto ha portato una tale gioia ed energia in giro che non si sentiva da tempo.

Eh no belli, il regalo non lo ha fatto mica solo ai suoi fans, questo evento è stato un regalo a tutta Modena che non è affatto collassata, che ha saputo organizzare tutto al meglio (a parte i casini al rientro in stazione, più che prevedibili “Modena stazione di Modena” è veramente piccolina…) e che in un qualche modo è rinata prima, durante e dopo!

A chi lo definisce ancora “quel drogato” beh credo che dovrebbe imparare molto da lui. Si è dimostrato un “perfettino” mica da poco. Lo spettacolo era tutto organizzato e pianificato fino nei minimi particolari. E noi modenesi, tutti, anche quelli che non ci credevano, ci prendiamo il merito della riuscita di questo mega evento! Bravi e partecipativi anche solo perché abbiamo seguito direttive e consigli, abbiamo parcheggiato le auto nei box e abbiamo girato in bici e a piedi. Abbiamo goduto della nostra città senz’auto e chissà che non sia una buona idea anche per il futuro…

Vasco può piacere o non piacere ma la sua professionalità si è vista ben oltre i cancelli del Modenapark e ci ha riempiti tutti di orgoglio, gioia, fiducia e tanti ma tanti sorrisi.

Grazie Vasco!

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