L’Immacolata è un giorno speciale per chi decide di festeggiare il Natale con le decorazioni tradizionali. È infatti un’usanza tipica quella di decorare l’albero di Natale e di fare il presepe proprio l’8 dicembre. Si approfitta del giorno di festa per prendere gli addobbi e le statuine dalla soffitta ed entrare ufficialmente nell’atmosfera natalizia.
Ecco il Presepe da costruire firmato La Birba. Clicca sui link sfondo presepe e figure da ritagliare e salva le immagini sul desktop del tuo computer. Ora puoi aprirle e stamparle su un cartoncino rigido o incollarle su un cartone. Ritaglia le figure lungo la linea tratteggiata e piega le basi in modo da farle stare dritte. Le figure senza base puoi incollarle al cielo e alla capanna!
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La pratica di allestire il presepe ha origini lontanissime; c’è addirittura chi ritiene che le radici storiche del presepe siano da ricondurre ai Lari, le antiche divinità del focolare. Nelle culture etrusca e romana c’era l’usanza di rappresentare gli antenati defunti attraverso delle statuette di terracotta o di cera, chiamate sigillum (immagine) con lo scopo di vegliare sulla famiglia. Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e in prossimità del solstizio d’inverno si svolgeva la festa detta Sigillaria, durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l’anno. In attesa della festa, il compito dei bimbi era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura. Alla vigilia della festa la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino. Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, portati in dono dai loro antenati.
È ormai noto che i cristiani tramutarono alcune feste pagane in feste cristiane, mantenendone parte dei riti e delle date, ma mutando i nomi e i significati religiosi. Così alla rappresentazione dei parenti si sostituì col tempo la rappresentazione della Sacra Famiglia.
Alcuni grandi maestri della pittura italiana raffigurarono scene della natività, dette anch’esse presepe, da Botticelli a Giotto fino a Piero della Francesca, ma il primo vero presepe tridimensionale è opera di San Francesco d’Assisi nel 1223. Francesco era tornato da poco dalla Palestina e, colpito dalla visita a Betlemme, intendeva rievocare la scena della Natività a Greccio, un luogo che trovava tanto simile alla città palestinese. Lo preparò con meticolosità. Chiese aiuto all’amico Giovanni da Greccio, gli disse di voler organizzare, per la notte di Natale, una rappresentazione della nascita di Gesù. Non, uno spettacolo da far vedere ai curiosi. Ma una ricostruzione visiva e vera. “Vorrei rappresentare il bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia, e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Non mise figure umane, il suo intento era ricostruire la scena della nascita di Gesù per riflettere, per vedere con i suoi occhi in che condizioni era nato il Dio fattosi bambino.