I topini erano preoccupati, dover lavorare a stretto contatto con Crudelia li spaventava molto. Avevano parlato con Principe Azzurro, certo, e nonostante lui li avesse rassicurati continuavano ad avere paura. Lui aveva giurato che avrebbe vigilato incessantemente e che Crudelia non avrebbe potuto alzare contro di loro nemmeno un’unghia. Ma i topini conoscevano la doppia anima di Crudelia e sostenevano che lei era divisa a metà, proprio come la sua chioma, ed erano convinti che prima o poi il suo lato oscuro sarebbe uscito.
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Così una sera, mentre Crudelia era sola in sartoria, il Principe decise di parlare con lei.
– Dovresti dimostrare ai topini che sei cambiata.
– Cambiata? Io non sono affatto cambiata.
– Ma la Regina si fida di te…
– La Regina ha bisogno di me, è diverso. – disse Crudelia mentre cuciva a macchina.
– Quindi perché sei qui?
– Per cucire gli abiti più belli mai visti a palazzo, è evidente, ma scordati di vedermi cinguettare con gli uccellini o squittire coi topini.
Il Principe si ritrasse istintivamente.
– Hai paura anche tu?
– Certo che no! – Si affrettò a rispondere Principe Azzurro.
– Però sei un po’ inquietante.
Crudelia smise di cucire e guardò il Principe dritto negli occhi.
– Io sarei inquietante? Ti ricordo che tu vai in giro in calzamaglia a baciare principesse svenute.
– Io le salvo dal sonno eterno!
– In calzamaglia… – aggiunse Crudelia in tono ironico.
– In calzamaglia, certo!
– E non hai secondi fini? Non sei forse lì perché ne vorresti sposare una per vivere felici e contenti?
– Certo, ma…
– Vedi? Ognuno di noi ha una parte oscura, – lo interruppe Crudelia sistemando la sartoria – la mia è solo un po’ più evidente.
Il principe rimase per un attimo a pensare, poi si alzò e si diresse verso la porta e prima di uscire disse: – Lascia in pace i topini o scoprirai la mia parte oscura!
– Non vedo l’ora di scoprirla… – sussurrò Crudelia spegnendo la luce.