Le donne dell'Antico Egitto erano in grado di eseguire un test di gravidanza che aveva un attendibilit del 70%! I moderni test per verificare lo stato di gravidanza consentono a una donna di conoscere la propria condizione grazie alla reazione chimica dell'urina che conferma o smentisce la presenza di un particolare ormone.
3.600 anni fa, nell’Antico Egitto, le donne facevano qualcosa di simile: urinavano in un sacchetto d’orzo e in uno di farro e poi attendevano gli sviluppi. Ovviamente non si trattava di un test in grado di restituire la risposta in qualche minuto, ma entro qualche giorno si potevano conoscere gli esiti dell’esperimento: se i semi germogliavano la donna era incinta. Autore dell’ultimo studio sull’argomento è Kim Ryholt, egittologo di fama mondiale, a capo della collezione dei papiri Carlsberg presso l’Università di Copenaghen, che afferma: secondo gli antichi papiri se l’orzo cresceva era un maschio, se cresceva il farro era una femmina. Se i cereali non germogliavano il test veniva considerato negativo. Questo antico metodo era già stato studiato dagli storici della medicina, ma presso l’Università Danese si è recentemente completata la traduzione dei geroglifici che confermano le ipotesi precedenti.
Il test era efficace?
Sembra incredibile a dirsi, ma secondo il National Institutes of Health statunitense il test aveva un’accuratezza del 70%. Nel 1963 infatti un gruppo di ricercatori pubblicò sulla National Library of Medicine l’esito dell’esperimento ideato per valutare l’efficacia di questa pratica. Il team aveva utilizzato chicchi di grano e orzo e 48 campioni di urina, 40 di donne in gravidanza, 6 di donne non in gravidanza e 2 di uomini. I risultati provarono che il 70% dei campioni di urina delle donne in dolce attesa aveva fatto germogliare l’orzo e il grano, cosa che non era avvenuta in nessun caso sia per i campioni raccolti tra le donne non incinte che per i due degli uomini. Non era stato invece possibile stabilire il sesso dei bambini.
Il successo del test sarebbe da imputare agli alti livelli di estrogeni, che possono stimolare con facilità la crescita dei semi.
La Collezione Carlsberg, di cui fa parte il papiro medico in questione, è composta anche da testi di botanica, astrologia, astronomia e altre scienze conosciute dagli antichi Egizi. Secondo Sofie Schiødt, una delle ricercatrici del progetto, le conoscenze mediche degli antichi Egizi sono state di fondamentale importanza per la cultura scientifica dei secoli successivi poiché si sono tramandate nel mondo greco-romano per confluire poi nei testi medici medio-orientali di epoca medievale, fino alla medicina premoderna.