Saltare nelle pozzanghere.
Con la parola di oggi facciamo un salto (!) in Islanda per riscoprire il nostro spirito bambino. Quante volte abbiamo esclamato o ci hanno detto: non saltare nelle pozzanghere che ti bagni! Ebbene, nella terra del ghiaccio non solo è permesso, ma c’è un neologismo per descrivere questo gioco libero e spensierato.
Il brano del 2005 dei Sigur Rós ha contribuito alla diffusione di questa parola che interpreta e sviluppa il sentimento infantile dell’hoppipolla. Hoppipolla significa proprio saltare nelle pozzanghere e saltare nelle pozzanghere è davvero divertente, è un gesto semplice e istintivo di chi sa meravigliarsi delle piccole cose.
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I bimbi, che sono l’emblema della meraviglia, adorano andare a caccia di piccoli specchi d’acqua o di fango, in una sfida a chi si sporca di più o fa gli schizzi più alti. Lasciamo dunque che i bambini rivendichino il loro diritto a sporcarsi e facciano hoppipolla con un bel paio di galosce ai piedi e magari giochiamo insieme a loro! Perché saltare nell’acqua di fatto riassume in un gesto un momento di allegria, libertà e puro piacere.
Nel Regno Unito esiste addirittura il Campionato mondiale di Salto nelle pozzanghere e nella scuola materna di Kunamoto, nel sud del Giappone, c’è un grande cortile interno che, quando piove, raccoglie l’acqua in un unico spazio, delimitato e pulito, dove i bambini possono saltellare e sguazzare liberamente. Una vera e propria pozzanghera gigante in cui stare a mollo coi piedini.
Quindi se siamo annoiati o tristi cerchiamo un bella pozzanghera e facciamo un po’ di hoppipolla!
Qui sotto c’è il file da scaricare!