Qualche giorno fa sul Blog di Missclaire abbiamo letto un bellissimo articolo (corredato da una serie di splendidi outfit fotografici) su come vestire bene i propri bimbi senza spendere. L’autrice suggerisce addirittura qualche trucco per comprare abiti firmati praticamente a costo zero. Qui sotto vi riproponiamo il testo e se volete vedere tutti gli scatti fotografici basta cliccare sul link.
Buona lettura!
Da quasi 8 anni c’è un “nuovo inquilino” in casa mia mio figlio Giovanni. Per far sì che sia sempre vestito bene, senza spendere troppo, ho affinato negli anni una tecnica. Quale? Ora ve la spiego!
Da un paio d’anni in Italia, e non solo, esistono catene di negozi (da noi c’è La Birba, presente anche sul territorio nazionale) che comprano e vendono vestiti usati e articoli per la puericultura.
Il funzionamento è veramente semplice: basta ricordarsi, a inizio stagione (dopo il famoso “cambio armadio”), di portare in negozio gli abiti ormai troppo piccoli per i vostri figli. Vi verrà rilasciata una lista degli oggetti e una volta venduti vi verrà corrisposto il 50% dell’incasso. Il negozio a cui mi affido io accetta anche giochi e attrezzatura sportiva e di puericultura per bambino… insomma tutto quello che, in genere, va a finire in grandi sacchi per i figli dell’amica o per le persone meno fortunate.
La Birba è molto attenta ai capi, accetta solo quelli di marca e tenuti in ottime condizioni. Dopo aver conosciuto questo franchising, anch’io ho sposato la filosofia del “non più sprechi, ma investimenti” per ricomprare qualche cosa di utile. Ho cominciato con il portare al negozio le cose che mio figlio non usava più per poi comprare quello che gli serviva.
Il vero trucco sta nell’aspettare che la merce di seconda mano, già venduta a prezzi bassi, arrivi ai fatidici saldi di fine stagione e ai blocchi di partenza del 50% off munirsi di un paio d’ore di tempo per comprare tutto quello che servirà per l’anno successivo.
Così facendo, con quello che si ricava dagli abiti dismessi e comprando in saldo, la spesa è quasi la stessa. Questa modalità di operare la trovo non solo molto interessante per il mio portafoglio, ma anche utile per riciclare e non sprecare abiti e oggetti che non si usano più.
Così tra un capo all’ultimo grido e uno di seconda mano Giovanni è arrivato ai suoi 8 anni. Ne sono passati di vestiti, giocattoli e suppellettili di vari tipo… tutti molto apprezzati, non solo da lui. Ma ricordatevi che eleganza non è sinonimo di “spendo tanto” ma piuttosto di gusto, della ricerca di cose belle che se trovate a prezzi interessanti, rendono lo shopping ancora più divertente!