Nel 2001 Andre lavorava a New York in un ristorante a Manhattan tra Avenue A ed Avenue B, facevano gnocco fritto. A giugno sono andata a trovarlo. Tra un turno e l’altro facevamo qualche giro insieme per la città. Una mattina mi ha portato sotto le Torri Gemelle, io avrei voluto salirci…
– Siamo qui che facciamo le guardiamo da sotto?
– Io sulle torri non ci salgo!
– Perché?
– Perché le tirano giù, lo sanno tutti qui.
– In che senso?
– Eh, a Fabio, ad esempio, hanno offerto un sacco di soldi per andare a lavorare in un ristorante lì sopra, e lui ha rifiutato. Ci hanno già provato a tirarle giù, con un furgone imbottito di esplosivo, prima o poi ci riescono.
Non ci siamo saliti.
E mentre eravamo lì sotto ci siamo fatti il “viaggio” del casino che avrebbero creato se fossero davvero crollate, di quanti altri edifici avrebbero coinvolto in un ipotetico (molto ipotetico) crollo. Un gioco dell’assurdo…
Vicino ad una delle torri c’era una chiesa piccolissima, o forse appariva minuscola in mezzo a quei grattacieli. Non so perché, ma non l’ho fotografata.
Mi piaceva quell’edificio di inizio secolo lì nel mezzo del World Trade Center.
Non l’ho fotografata.
L’11 settembre eravamo in Sardegna, Andre era venuto a casa per una settimana, sarebbe ripartito per la Grande Mela dopo qualche giorno.
La piccola chiesa venne distrutta completamente dal crollo e Andre a New York non ci è tornato mai più.