Ecologicamente

Retino in spiaggia? Granchi, meduse e stelle marine non sono giocattoli!

By 4 Agosto 2021 No Comments

Una campagna Enpa ricorda di insegnare ai bambini sin da piccoli (e ai grandi) il rispetto per gli animali marini.

L’Enpa lancia una campagna di sensibilizzazione per spiegare a genitori e bambini quanto certi cosiddetti giochi da spiaggia siano pericolosi per gli animali marini. Catturare granchi, piccoli pesci, stelle marine e meduse con il retino e metterli nel secchiello, anche se sembra un gioco innocuo, è estremamente dannoso ed, oltre a provocarne la morte, è anche illegale. Secondo il Codice Penale, infatti, tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente.

Cinque buoni motivi per smettere di giocare con gli abitanti del mare:

  1. Catturare anche per pochi minuti granchi, stelle marine o altri animali del mare significa condannarli a morte certa. L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare. In più per gli esseri marini i secchielli equivalgono a una vera e propria tortura.
  2. Prendere una stella marina dal fondale ed esporla all’aria anche per pochi istanti significa farla morire dopo una lunga e lenta agonia. L’ingresso di piccole bolle d’aria all’interno dell’esoscheletro possono provocare un’embolia, le nostre mani poi sono piene di virus e batteri potenzialmente pericolosi e mentre la tocchiamo possiamo accidentalmente rompere le strutture esterne e rimuovere il muco che protegge l’esoscheletro. Quello che per noi può rappresentare un gesto innocuo, moltiplicato per i milioni di turisti alla ricerca di una foto con una stella marina, reca un grave danno all’ecosistema marino.
  3. Insegnare ai bambini il rispetto per gli animali contribuisce a far sì che diventino delle persone adulte più responsabili. L’amicizia con un animale sviluppa nel bambino empatia, rispetto verso gli altri e la capacità di relazionarsi con il mondo in maniera equilibrata.
  4. Tutelare la biodiversità dell’ecosistema marino equivale a salvaguardare tante storie, tutte diverse. Non serve catturare le meduse per sapere che sono tra i più antichi esseri viventi del mondo. Se volete far conoscere ai bambini gli animali, comprate loro dei libri, leggendo scopriranno ad esempio che le orche riescono a nuotare mentre dormono o che i polpi hanno il sangue blu e tre cuori, uno dei quali smette di battere quando nuotano.
  5. Il mare e gli oceani coprono il 70% del pianeta e producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Rispettare il mare e i suoi abitanti equivale quindi a rispettare noi stessi e le persone che amiamo.

Il mare è divertimento, ma anche scoperta e si possono fare tante attività alternative divertenti ed educative senza recare danno agli animali: foto subacquee, gare a chi vede più abitanti del mare, la raccolta di conchiglie sulla spiaggia e l’osservazione dei fondali marini con la maschera e il boccaglio.

Quindi portiamo i nostri bimbi al mare armati solo di curiosità e rispetto e i retini lasciamoli a casa.