Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo ci sarà il cambio dell’ora: l’ora solare verrà sostituita dall’ora legale. Gli orologi digitali, gli smartphone e i computer si aggiorneranno da soli, mentre quelli analogici vanno messi in punto manualmente spostando le lancette avanti di un’ora e si dormirà un’ora in meno.
Pare però che il cambio d’ora abbia le ore contate…
Il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione di abolire il cambio tra ora legale e ora solare, ma ha chiesto di spostare la data di entrata in vigore del nuovo regime dal 2019 al 2021. Poiché gli Stati membri non sono ancora riusciti a trovare un accordo su quale orario adottare la decisione spetterà ai singoli governi: chi deciderà di mantenere l’ora legale dovrebbero cambiare le lancette dell’orologio per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiranno mantenere l’ora solare dovrebbero farlo l’ultima domenica di ottobre 2021.
Secondo il Codacons si tratta di una buona notizia, sarà una svolta che porterà benefici sia ai cittadini sia all’economia italiana, che paga un conto salato a causa del passaggio da ora solare a ora legale. I costi relativi al passaggio all’ora legale sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico. Risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo; il passaggio da ora solare a ora legale (e viceversa) genera nei primi giorni stanchezza, apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi, addirittura stati depressivi, con ripercussioni dirette sulla produttività e sul lavoro.
Non resta dunque che aspettare il parere definitivo dell’UE. Nel frattempo, prepariamo gli orologi, perché domenica dormiremo un’ora in meno…